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Caserta: in nero gli operai che montavano il palco della Pausini

Blitz della Guardia di Finanza al Palamaggiò di Caserta dove è in programma questa sera il concerto della cantante Laura Pausini (ultima tappa del tour casertano, ieri la prima esibizione). Durante l’improvvisa ispezione le Fiamme Gialle hanno trovato, impegnati a montare il palco, 21 lavoratori. Di questi ben 16 erano completamente in nero. Gli investigatori hanno annunciato che stanno per inoltrare una denuncia nei confronti del titolare della cooperativa impegnata nei lavori.
I dipendenti non in regola lavorano per una cooperativa locale di Caserta e ora il titolare dell’impresa, la cui attività è stata sospesa, ha trenta giorni di tempo per sanare la posizione dei 16 addetti e dovrà in ogni caso pagare sanzioni amministrative dai 1500 ai 12mila euro per lavoratore.
Il blitz, voluto dal comandante regionale della Guardia di Finanza, Giuseppe Mango, a suo dire sarebbe stato organizzato e deciso in seguito al grave incidente avvenuto a Reggio Calabria durante l’allestimento del palco per una serata della stessa cantante Pausini. Incidente in cui ha perso la vita il giovane operaio romano Matteo Armellini.
La cantante Laura Pausini all’indomani dell’incidente nel palazzetto dello Sport del capoluogo calabrese aveva affermato di essere sconvolta, dichiarando di non sapere nulla del modo in cui le ditte operano nel montaggio dei palchi e nella realizzazione degli allestimenti. La star aveva anche sospeso il tour per alcuni giorni, annunciando che avrebbe dedicato le sue future esibizioni al giovane romano. Una scelta che gli amici e i parenti di Matteo Armellini avevano giudicato fuoriluogo, dettata da quello che in molti hanno considerato un maldestro tentativo di strumentalizzazione del loro lutto a fini commerciali e non da una sincera partecipazione al loro dolore. 

Se qualche dubbio ancora ci fosse, quanto hanno ‘scoperto’ i Finanzieri a Caserta contribuisce a rendere di pubblico dominio una realtà che le ‘lacrime’ della Pausini rischiavano di relegare in secondo piano. Una realtà in cui l’industria dello spettacolo concede profitti miliardari alle star e ai manager ma costringe migliaia di lavoratori a spezzarsi la schiena in nero, con salari da fame e in condizioni di sicurezza pressoché nulle. Se la Pausini a Reggio Calabria – o Jovanotti a Trieste prima di lei – ha potuto affermare senza essere smentita da giornalisti come al solito troppo accondiscendenti di non sapere nulla di come funziona la parte logistica dei suoi concerti, dopo la morte di Matteo Armellini ci si doveva attendere una maggiore attenzione da parte sua e dei suoi strapagati collaboratori a certi aspetti del tour. 

Come hanno scritto gli amici di Matteo, stavolta ‘the show must go off…”.

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2 Commenti


  • Bruno Zucchetti

    Notizia incorretta, gli operai in nero sono relativi al Palamaggio’ ed estranei al Tour o al nome Laura Pausini, un classico da queste parti no???????? bel danno che ci fate, noi che abbiamo sempre fatto le cose in regola e paghiamo SEMPRE LE TASSE !! Grazie….

    Bruno Zucchetti


  • P

    Comunisti di m… Non siete nemmeno degni di nominare Laura

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