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In undici ore due morti sul lavoro. Peggio che in Afghanistan


Incidente mortale sul lavoro ieri sera all’aeroporto di Fiumicino. A perdere la vita un addetto di una società di handling, schiacciato sotto un carrello elevatore durante le operazioni di scarico di un aereo.

La vittima è un operaio di una società di handling, l’Aviapartner, che si occupa del carico e scarico bagagli. Stando alle prime ricostruzioni, l’uomo, Giorgio Monti di 44 anni residente ad Aprilia, si era recato sotto bordo di un volo della Tap Air Portugal appena giunto al Leonardo da Vinci da Lisbona. L’operaio sarebbe rimasto schiacciato tra il carrello elevatore e il portellone posteriore dell’aeromobile. Alla scena avrebbero assistito alcuni colleghi. “Morte per schiacciamento”, è stato poi riferito dal medico agli investigatori. Mentre la Polizia scientifica provvedeva ai rilievi del caso, i passeggeri, che non si sarebbero accorti di nulla, erano già entrati in aerostazione in attesa di ritirare le valigie. La Cub Trasporti, a fronte dell’incidente sul lavoro di ieri che ha provocato la morte dell’operaio di Aviapartner e del grave pregiudizio esistente alla tutela ed alla salute dei lavoratori del settore, ha indetto uno sciopero dalle ore 13 alle ore 15 e dalle 17 alle 19 per tutti i lavoratori addetti all’handling all’aeroporto di Fiumicino.
A poco più di undici ore di distanza, un altro incidente mortale sul lavoro è avvenuto oggi in provincia di Teramo, dove un netturbino è morto strangolato dal braccio meccanico mentre compieva le operazioni di svuotamento dei cassonetti dei rifiuti. L’incidente sul lavoro è avvenuto intorno alle 6 di questa mattina: Adamo Roncacè, di 52 anni, stava prelevando i rifiuti in via Matteotti per inserirli nel compattatore quando il meccanismo lo avrebbe trascinato per il collo strangolandolo e procurandogli ferite alla testa e a un braccio.

E nella giornata di ieri c’erano state altre due vittime: a Trapani un vigile del fuoco è precipitato da una scala mentre metteva cercava di mettere in sicurezza un albero; a Nichelino, nel torinese, il titolare di un’officina meccanica è stato travolto dal rullo di un camion.

La manifestazione di sabato a Taranto, voluta dai giovani operai del reparto Mof dell’Ilva, non voleva solo ricordare Claudio Marsella, il loro collega morto schiacciato dodici giorni fa ma voleva lanciare un appello alla mobilitazione generale affinchè nessuno muoia più nella quotidiana “guerra del lavoro e sul lavoro”.

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1 Commento


  • Stefano

    Condivido in pieno da invalido del lavoro . Ma piú “Morti Bianche” che di bianco non hanno nulla nemmeno il fazzoletto per asciugarsi le lacrime

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