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La Cina fa a meno delle agenzie di rating

Fece scalpore nel luglio 2010 l’esordio sul mercato internazionale di rating su titoli del debito pubblico da parte dell’agenzia cinese Dagong, prima agenzia di questo tipo ad aprire una crepa nell’egemonia di Moody, Standard & Poor’s e Fitch, sul mercato internazionale delle valutazioni del credito.

Ora nella versione in lingua cinese del sito dell’agenzia viene riportata la notizia di un incontro tenutosi il 7 aprile in Malesia della neocostituita “Associazione asiatica delle agenzie di rating”. Dopo meno di un anno di attività della Dagong, su spinta cinese e di altri paesi si è costituita in ambito asiatico una vera e propria associazione internazionale di agenzie di rating, commissioni governative di regolamentazione economica e strutture accreditate, che nei loro paesi “danno i voti” alla qualità di debiti sovrani interni ed esteri, titoli pubblici e quotazioni del mercato azionario.

Il meeting tenutosi a Kuala Lumpur, che ha visto la partecipazione dei CEO delle singole agenzie nazionali, si è focalizzato sulla necessità di riformare l’attuale sistema internazionale di valutazione del debito, il sistema di supervisione dei “voti”, e la creazione di veri e propri standard internazionali di riferimento, in un ambito fino ad ora  monopolizzato da tre agenzie private occidentali il cui operato è stato al centro della spirale speculativa che ha scatenato l’attuale crisi economico-finanziaria.

L’obiettivo dichiarato di questo e dei successivi incontri è quello di stabilire meccanismi in grado di difendere i sistemi economici e bancari asiatici dall’azione speculativa scatenata da un uso incontrollato e parziale del meccanismo di rating, come accaduto in ambito europeo nel caso della Grecia.

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