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Grecia. La Germania preferisce il fallimento

Per il “Financial Times Deutchland” è l’obiettivo dell’asse Berlino-Parigi.

Molta parte della stampa  il 10 ottobre titolava sull’accordo tra la  cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier francese, Nicolas Sarkozy, per il pinao salva-banche. In pochi svelavano il retroscena: la prima pagina del  Financial Times Deutschlandesordiva secca: «Merkel spinge per il fallimento della Grecia». Secondo il quotidiano finanziario tedesco:  tema cruciale dell’incontro dei due leader europei è stato il taglio del debito della Grecia. Che negli scenari attuali sarebbe immaginato fino al 60%. Questo taglio significa mancato rimborso per le banche che hanno in cassaforte titoli di stato greci. Il piano di ricapitalizzazione sarebbe dunque un modo per compensare le perdite che quieste dovrebbero subire.

In conferenza stampa il 9 ottobre Merkel e Sarkozy hanno annunciato un pacchetto di misure ‘globale e duraturo’ per la fine del mese. La cancelliera tedesca, secondo Ftd, starebbe spingendo i suoi partner europei a procedere a un rapido taglio del debito della Grecia, ma starebbe incontrando delle «resistenze nella Commissione europea».

A occhio, la nuova strategia tedesca dovrebbe signifcare: lasciamo fallire la Grecia, che poi – come dimostrano Argentina e Islanda – avrà più margine per innescare una ripresa non più zavorrata da un debito (più interessi) non ripagabile in nessun caso. Sull’altro fronte, salviamo le banche esposte in modo da disinnescare il possibile “effetto domino” nel settore finanziario.

Scusassero la domanda: ma non ci poteva pensare un anno e mezzo fa?

Ah, già… E chi gliele avrebbe regalate alle multinazionali, a prezzo di saldo, tante buone imprese “privatizzate”?

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