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Le borse volano, le banche tremano

Riportiamo dunque alcuni “pezzi” da Il Sole 24 Ore che descrivono quel che accade nel mondo bancario, mentre ci si aspetterebbe che stessero brindando alla dabbenaggine (o alla complicità servile) del potere politico.

Certo, anche l’annuncio cinese – in fondo alla pagina – aiuta la speculazione a sentirsi un po’ più coperta.

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Le banche continuano a non fidarsi l’una dell’altra. Record dei depositi Bce

Volano ancora i depositi overnight degli istituti di credito presso lo sportello Bce: venerdì hanno toccato infatti un nuovo massimo degli ultimi sedici mesi, a quota 255,569 miliardi. Il record precedente risaliva al giorno precedente, giovedì 6 ottobre (229,003 miliardi). La Banca centrale europea precisa poi che i prestiti chiesti dalle banche sono saliti a 2,837 miliardi di euro, ad un tasso del 2,25 per cento. La somma è comunque più bassa dei prestiti a doppia cifra erogati dall’Eurotower in altri periodi dell’anno.

Il picco dei depositi overnight (cioè le eccedenze di liquidità che gli istituti di credito depositano per una notte nei forzieri di Francoforte ndr.) è un segnale di tensione del mercato interbancario. Gli istituti di credito incontrano sempre più difficoltà a prestarsi i soldi, preferendo depositarli presso la Bce a un tasso inferiore (0,75%) rispetto a quello che potrebbero ottenere nel circuito privato, che offre generalmente rendimenti maggiori.

Il livello registrato venerdì scorso è il più alto dal giugno 2010, periodo caldo per via dello scoppio della crisi greca. La soglia di guardia per i depositi overnight è normalmente 100 miliardi di euro, un limite abbondantemente superato da diversi mesi. (An. Fr.)


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La stagione delle trimestrali delle società americane si apre domani con Alcoa che, dopo la chiusura di Wall Street, presenterà i risultati del terzo trimestre. L’attenzione è puntata sulla performance della banche che, secondo alcuni analisti, sarà la peggiore dalla crisi del 2008. Nelle ultime settimane si è assistito a una corsa degli osservatori a tagliare le stime degli utili dei maggiori istituti di credito, quali Bank of America, Citigroup e Morgan Stanley. Secondo alcuni analisti – riporta il Wall Street Journal – Goldman Sachs registrerà la propria seconda perdita trimestrale dallo sbarco in Borsa 12 anni fa. Richard Ramsden, analista di Goldman Sachs, ritiene che nel diffondere i risultati trimestrali le anche forniranno dettagli sulle potenziali perdite se governi europei o società del Vecchio Continente dichiarassero default sul proprio debito. Ramsden stima che le maggiori 24 banche americane abbiano un’esposizione lorda di 147 miliardi di dollari a Irlanda, Spagna, Grecia, Italia e Portogallo. Ecco di seguito quando alcune delle maggiori società americane presenteranno i propri conti. – ALCOA, 11 ottobre – JPMORGAN, 13 ottobre – GOOGLE, 13 ottobre – CITIGROUP, 17 ottobre – WELLS FARGO, 17 ottobre – GOLDMAN SACHS, 18 ottobre – APPLE, 18 ottobre – BANK OF AMERICA, 18 ottobre – MORGAN STANLEY, 19 ottobre – MICROSOFT, 20 ottobre.

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Fondo sovrano cinese pronto a maxi-acquisto di azioni delle big bank ai minimi da 30 mesi

Ridare fiducia alla Borsa e alle grandi banche cinesi che hanno perso il 30% in pochi mesi, con la capitalizzazione scivolata ai minimi degli ultimi 30 mesi. È questa la strategia del governo di Pechino, già principale azionista dei colossi del credito del Paese che – secondo quanto comunica l’agezia di stampa Xinhua – sarebbe pronto a un maxi-acquisto di titoli delle big bank per riportarne in alto le quotazioni, zavorrate da un forte indebitamento e dall’esposizione nel settore immobiliare a rischio bolla.

L’operazione dovrebbe essere effettuata attraverso il fondo sovrano Central Huijin, braccio finanziario del governo. Non sarebbe la prima mossa in questa direzione. Nel 2008, anno in cui è scoppiata definitivamente la crisi subprime dopo il collasso della banca statunitense Lehman Brothers, il governo cinese ha acquistato azioni delle banche locali con un investimento da 625 miliardi di dollari.

Al momento non si conosce l’entità di questo ulteriore pacchetto di stimoli.
Le quattro banche in cui verranno incrementate le partecipazioni statali saranno: Industrial and Commercial Bank of China, China Construction Bank, Bank of China e Agricoltural Bank of China.

Tra le recenti strategie annunciate da Pechino anche la disponibilità a un sostegno dell’Eurozona.


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