Menu

Mario Draghi è presidente della Bce

«Quest’oggi Mario Draghi, già Governatore della Banca d’Italia, ha assunto le funzioni di Presidente della Banca centrale europea». Lo comunica la Bce in una nota, ricordando che la nomina di Draghi risale al Consiglio europeo del 23 giugno 2011 e che il mandato dura otto anni.
La ‘prima’ di Mario Draghi al timone della Banca centrale europea non poteva accadere in una giornata più rappresentativa delle difficoltà che lo aspettano: la ‘roulette russa’ avviata dal referendum greco ha innescato un crollo delle borse e dei titoli di Stato, costringendo la Bce a intervenire immediatamente a sostegno dei Btp italiani. Dopo il comitato esecutivo Bce di ieri, che ha preparato i lavori del consiglio direttivo di questa settimana, oggi a Francoforte era un giorno festivo.
Draghi, già ieri nella città tedesca, ha avuto il tempo per il passaggio delle consegne con il presidente uscente Jean-CLaude Trichet, con il quale c’è stata più di un’occasione per scambiarsi vedute e analisi. Ha avuto l’oppurtunità di visitare il nuovo ufficio in cima al grattacielo dell’Eurotower, nel centro della ‘city’ finanziaria di Francoforte. E di approfondire i contatti con i suoi nuovi collaboratori, alcuni dei quali già familiari data la sua presenza frequente alla Bce come governatore di Bankitalia e, quindi, membro del consiglio esecutivo.
Ma l’esordio è stata “rovinato” dalla tempesta che si è abbattuta sui mercati. E che ha tenuti incollati agli schermi diversi degli specialisti della Bce, da quelli che seguono il mercato interbancario e i tassi di mercato, alla sala operativa che da oltre un anno compra titoli di Stato europei per tamponare le emergenze. Inevitabile che il neo-presidente si trovasse immediatamente in prima linea.
La Bce è stata vista stamani comprare titoli di Stato italiani sul mercato secondario, ma ciò non ha impedito al premio di rendimento decennale di raggiungere i 455 punti base (ben 535 sul cinque anni con il pessimo segnale di una curva ormai invertita), un livello mai raggiunto negli oltre dodici anni di vita dell’euro. I trader parlano di volumi d’acquisto nella media, con tranche sui 10-15 milioni di euro: praticamente la metà rispetto alle tranche con cui erano iniziati gli acquisti di Btp e ‘Bonos’ spagnoli ad agosto.
C’è chi ipotizza che l’Eurotower stia volontariamente mettendo pressione su Italia, Grecia e sugli altri studenti ‘negligenti’ dell’area euro. E c’è chi, di fronte all’emergenza, vorrebbe che la Bce facesse come la Fed, mettendosi a comprare miliardi di debito stampando moneta. Sulla scrivania di Draghi, poi, c’è il tema caldo delle banche, che crollano in borsa e continuano a depositare somme ingenti alla Bce piuttosto che prestarsi i liquidi: Draghi ne parlerà anche a Cannes, al G20, dove lo aspettano anche come presidente del Financial Stability Board.
Gli istituti italiani hanno un problema di ‘funding’ crescente visto che per la liquidità offrono in garanzia titoli di Stato italiani sempre più svalutati. Bisognerà fare il punto al consiglio direttivo di giovedì (ma i governatori si riuniscono già domani sera a cena), oltre a decidere sui tassi d’interesse. Argomento, quest’ultimo, che assieme agli acquisti di bond per i tedeschi è il vero banco di prova del primo italiano alla guida della Bce. Per il Financial Times Draghi è «un italiano che rischia di essere più tedesco della Bundesbank». Chiamato alla prova di Halloween – dice il Ft – Draghi sarà costretto a dire «scherzetto», e non «dolcetto», al bambino alla porta che il quotidiano britannico identifica in Silvio Berlusconi.
****
È il terzo presidente della Banca centrale, che per la prima volta viene guidata da un ‘mediterraneo’ anche se di lui si parla come di un tedesco vestito da italiano. Mario Draghi, ex governatore di Bankitalia, si è insediato oggi con un mandato di otto anni. Ecco un profilo dell’italiano alla guida della Bce e dei suoi due predecessori, Wim Duisenberg e Jean Claude Trichet.
DUISENBERG. Wim Duisenberg, il primo ‘super-governatore’ della Bce, con la sua fluente chioma bianca è il primo a impersonare l’euro. Olandese classe 1935, fu il primo a fare esperienza, fra qualche gaffe, di come una singola parola del presidente della Bce potesse spostare somme enormi sui mercati. A 30 anni al Fmi, nell’82 diventa presidente della Banca centrale olandese e poi, nel 1997, viene chiamato nel 1997 alla presidenza dell’Istituto Monetario Europeo, embrione della futura Bce dopo il belga Alexandre Lamfalussy. È morto nel 2005.
TRICHET. Affabile, colto, sempre elegante, Jean Claude Trichet prende il testimone da Wim Duisenberg nell’ottobre 2003. Lionese classe 1942 con alle spalle la gloriosa Ecole Nationale d’Administration, Trichet passa alla guida della Banca di Francia nel 1993 dopo le esperienze al tesoro e come consigliere del presidente Valery Giscard d’Estaing, a suo fianco nella creazione dell’euro. Finsice nel mirino della Giustizia per lo scandalo del Credit Lyonnais, che rischia di costargli la nomina alla Bce prima dell’ assoluzione. Il suo mandato è segnato dalla Grande Crisi: primissimo fra i banchieri centrali a muoversi con misure straordinarie nella tempesta del 2007, è costretto a tornare sui suoi passi dopo il ‘nò iniziale all’intervento della Bce a favore della Grecia e all’ingresso del Fmi nel salvataggio.
DRAGHI. Romano classe 1947, laureato in Economia, entra al Tesoro nel 1983, come Consigliere Economico. Poi è a Washington dove, nell’84, diventa Direttore esecutivo della Banca Interamericana di Sviluppo a Direttore esecutivo della Banca Mondiale. Negli anni successivi sarà in Bankitalia come consulente economico, e al Tesoro come direttore generale, protagonista delle privatizzazioni, dell’ingresso nell’euro, del Testo Unico sulla Finanza che ha preso il suo nome. Nel 2001 sarà vicepresidente di Goldman Sachs International in Europa, nel dicembre del 2005 è governatore di Bankitalia voltando pagina dopo l’era Fazio. La sua nomina alla Bce – forte anche dell’esperienza al Financial Stability Board nella riscrittura delle regole finanziarie globali – riceve il placet degli ambienti anglosassoni e dopo qualche resistenza iniziale fa felici i tedeschi.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *