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L’establishment britannico “scommette” sul crack dell’euro

Il quotidiano britannico Telegraph dà oggi voce ad alcune fonti del Foreign Office, le quali rivelano che il ministero degli esteri ha diramato un messaggio a tutte le ambasciate inglesi dell’eurozona, affinché preparino «piani d’aiuto in caso di collasso dell’euro e possibili, conseguenti sommosse popolari». Ma non sono solo gli ambienti politici a mettersi in allarme sul futuro dell’euro. Infatti la pubblicazione simbolo del mondo finanziario anglosassone, l’Economist, rappresenta la moneta unica come una meteora infuocata in caduta libera. Secondo il settimanale inglese, “l’euro si potrebbe distruggere in poche settimane. L’evento scatenante può essere il fallimento di una grande banca, la caduta di un governo, un altro flop in un’asta di titoli”.
L’articolo del Telegraph sottolinea che “Mentre il governo italiano fa fatica a trovare credito e la Spagna sta considerando di chiedere un salvataggio internazionale – scrive il giornale inglese – alcuni ministri del governo britannico in privato hanno dato l’allarme sul fatto che un collasso dell’euro, un tempo quasi impensabile, e’ adesso plausibile”.
Per questi motivi, recenti istruzioni diffuse dal Foreign e dal Commonwealth Office alle ambasciate e consolati del Regno Unito nei paesi aderenti all’euro, “richiedono piani di emergenza in caso di scenari estremi” comprese rivolte e proteste a livello popolare”. I diplomatici inglesi si stanno preparando ad aiutare i britannici all’estero in caso di un collasso bancario e persino sommosse derivanti dalla crisi del debito. Il Tesoro inglese ha confermato all’inizio di questo mese che la pianificazione di emergenza per un eventuale crack dell’eurozona è in corso. Un ministro ha rivelato il grado di preoccupazione del governo, dicendo che la Gran Bretagna sta preparandosi e che un crollo dell’euro è ormai solo questione di tempo. “E’ nel nostro interesse che si continui a rinviare perché questo ci dà più tempo per prepararci”, ha confermato il ministro al Daily Telegraph. Secondo il quotidiano, “la Grecia ha gia’ vissuto diversi episodi di disordini e violenze di piazza, dopo che il governo ha impostato un duro piano di rientro dai suoi enormi debiti. I funzionari britannici pensano che scene simili non si possano escludere in altre nazioni Ue se l’euro crolla”.
“Alla diplomazia britannica e’ stato anche detto di prepararsi ad aiutare decine di migliaia di cittadini britannici nei paesi della zona euro per le conseguenze di un collasso finanziario che non gli darebbe la possibilita’ di accedere a conti bancari o anche prelevare contanti”.

Secondo il sito economico Wall Street Italia “Ad alimentare le paure dei mercati finanziari per l’euro, sono le notizie secondo cui a Madrid che il nuovo governo Partito Popolare potrebbe cercare un bail-out (salvataggio) sia dal fondo europeo di salvataggio dell’Unione europea o dal Fondo Monetario Internazionale”. Per l’Economist, questa situazione non può andare avanti per molto più tempo. Senza un drastico cambiamento di mentalita’ da parte della BCE e dei leader europei, la moneta unica potrebbe collassare nel giro di poche settimane. Qualsiasi evento possibile, dal fallimento di una grande banca alla caduta di un governo al flop di altre aste di bond, potrebbe causare la sua fine. “Nell’ultima settimana di gennaio – nota il settimanale inglese – l’Italia deve rifinanziare più di € 30 miliardi ($40 miliardi) di titoli di stato in scadenza. Se i mercati non comprano i Btp, e la BCE si rifiuta di andare in aiuto del Tesoro italiano, il terzo più grande debitore sovrano del mondo potrebbe essere spinto in default”.

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