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Crisi. Anche Bernanke usa il “bazooka”

Le mosse di Mario Draghi alla Bce e quella di ieri sera di Bernanke portano certamente qualche settimana di tranquillità sui mercati finanziari globali. Ma sono anche un segnale di disperazione. La crisi si aggrava, ia tassi di interesse sono già a zero e non possono essere ulteriormente abbassati )solo la Bce può erodere ancora la miseria di un mezzo punto percentuale, ma giustamente si tiene parte questa ultima mossa).
Quindi entrambe le banche centrali si apprestano a “stampare denaro” (espressione imprecisa, in relazione alle operazioni annunciate, ma dallo stesso effetto), sperando che le banche – destinatarie dirette e uniche di queste decisioni – riprendano a finanziare gli investimenti industriali e i consumi. E che i “consumatori” riprendano “fiducia” indebitandosi a loro volta un po0 di più. Ma manca la “buona occupazione” (di lunga durata e reddito medio buono), quella che da sempre sostiene l’acquisto a rate (a partire dal mutuo casa).
E intanto anche i paesi emrgenti cominciano a risentire pesantemente dello stop euro-statunitense.

Dalla Fed nuova ondata di liquidità: 40 miliardi al mese. Ma Bernanke ammette: la politica monetaria non cura tutti i problemi

a cura di Enrico Marro
La Fed lancia un nuovo round di allentamento monetario, con il quale acquisterà titoli legati per 40 miliardi di dollari al mese.

Bernanke in conferenza stampa ha dichiarato che l’economia americana è «sulla via di una moderata ripresa» e le nuove misure decise dalla Banca centrale americana dovrebbero «contribuire a tenere i tassi bassi», tuttavia «la politica monetaria non è la cura per tutti i problemi economici».

Prima di decidere gli ulteriori passi da compiere, la Banca centrale americana valuterà una serie di fattori, ha detto Bernanke evitando di rispondere a chi chiedeva come mai nel documento della Fed non sia segnalata la fine prevista per il nuovo programma di sostegno. Bernanke ha invece sottolineato che la Fed punta a «un progressivo e sostenuto» miglioramento del mercato del lavoro e vuole un’economia che «proceda velocemente, in modo da consentire all’occupazione di diventare più solida». La Fed, ha ribadito Bernanke rispondendo ai giornalisti, «farà abbastanza per assicurare che l’economia americana sia sulla via giusta».

«Per sostenere una ripresa economica più vigorosa – recita il comunicato della Fed – e aiutare ad assicurare che l’inflazione, nel corso del tempo, si stabilizzi a un livello più coerente con il suo duplice mandato, il Comitato ha deciso di aumentare la sua politica accomodante mediante ulteriori acquisti di cartolarizzazioni di mutui al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese».

La Fed proseguirà inoltre fine a fine anno l’operazione Twist, cioé l’allungamento della vita media del debito, e continuerà a reinvestire il principale che matura sui debiti in scadenza. «Queste azioni – prosegue il comunicato – che insieme aumentano gli holding di securities a lungo termine di circa 85 miliardi al mese fino a fine anno, dovrebbero esercitare pressione al ribasso sui tassi di interesse a lungo, fornire sostegno al mercato dei mutui e rendere più accomodanti le condizioni dei mercati finanziari più in generale».

Come ampiamente previsto, inoltre, la Federal Reserve, al termine della riunione del Fomc (il braccio di politica monetaria della Banca Centrale) iniziata ieri ha deciso di lasciare i tassi di interesse a un range tra lo 0 e lo 0,25%, il minimo storico a cui erano stati portati nel dicembre 2008. E i tassi di interesse negli Stati Uniti resteranno a livelli eccezionalmente bassi almeno fino alla metà 2015.

da Il SOle 24 Ore

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