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Erasmus: non c’è più un euro

Le fatture presentate per i progetti già eseguiti resteranno insolute perchè “solo per il 2012 c’è un buco di 10 miliardi di euro” a causa del “comportamento assurdo” dei governi.
Lo ha denunciato ieri lo stesso presidente della Commissione bilancio del Parlamento europeo, il francese Alain Lamassoure.
Tra oggi e domani la Commissione Bilancio dovrà votare il progetto di budget Ue 2013, per il quale il Consiglio (formato dai rappresentanti dei governi) ha deciso, per il terzo anno consecutivo, di tagliare di oltre la metà la richiesta della Commissione europea di aumentare del 6,58% dei fondi per i ‘pagamenti’ (ovvero per saldare le fatture emesse dai destinatari dei finanziamenti europei).
Lamassoure ha affermato che il Parlamento “accetta la discussione politica sugli ‘impegni’ cioè sugli stanziamenti per progetti futuri, sottolineando però che “quella dei ‘pagamenti’ è una addizione delle richieste che arrivano dagli stati stessi fatta dalla Commissione europea”.

“I ministri delle finanze – ha aggiunto il deputato francese della Ump, il partito di centrodestra di Sarkozy – in buona o cattiva fede ignorano le domande che vengono dai loro stessi governi”. Se però sussiste il sospetto sulla regolarità delle cifre che vengono richieste dalle singole capitali, per Lamassoure non c’è che una soluzione: rendere pubbliche le cifre e chiedere alla Commissione europea di mettere in pagamento solo le fatture certificate.
Secondo i calcoli fatti dal parlamentare d’oltralpe, i pagamenti che rischiano di non essere erogati – a meno che non venga approvato un bilancio correttivo per il 2012 – sono di 900 milioni di euro per la Spagna, di 600 milioni per Italia e Grecia, di 400 milioni per la Francia e di 150-200 milioni anche per la Gran Bretagna, il cui governo è in prima fila nel reclamare tagli al bilancio europeo.

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