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Il prestigio del riciclaggio. Hsbc patteggia

Un patteggiamento record: 1,9 miliardi di dollari, inclusa una multa da oltre 650 milioni di dollari. Le autorità americane hanno concluso un accordo con Hsbc per risolvere il processo in cui la banca è imputata per aver ignorato per anni le indicazioni e i segnali di violazione delle norme anti riciclaggio.

Le indagini del Dipartimento di Giustizia, del Dipartimento del Tesoro e di altre agenzie federali sono orami giunte alla conslusione. Ma una condanna della importantissima banca britannica avrebbe conseguenze sul mercato finanziario; meglio per tutti, dunque, arrivare a un bel patteggiamento che restituisce alla banca la tranquillità e alle esauste finanze statali statunitensi un po’ di liquidità.
Hsbc, secondo l’accordo, ammetterebbe di aver violato il Bank Secrecy Act, la normativa che richiede alle istituzioni finanziarie negli Stati Uniti di aiutare il governo a individuare e prevenire il riciclaggio, e il Trading with Enemy Act, la norma federale per limitare gli scambi commerciali con i paesi ostili agli Stati Uniti. Da ricordare che quest’ultima accusa, durante la seconda guerra mondiale, era stata lanciata anche contro il nonno di George W. Bush, Prescott, per traffici con i nazisti.
La scorsa estate Hsbc si è presentata in Congresso per rispondere ad accuse di riciclaggio. La filiale sua americana – Hbus – aveva infatti concluso in sei anni circa 16 miliardi di dollari di transazioni segrete con l’Iran (un paese “nemico”). Tra il 2007 e il 2008, invece, la filiale messicana aveva trasferito verso Hsbc circa 7 miliardi di dollari, denaro provenieente ai cartelli della droga messicani.
A insaputa della “centrale”, naturalmente…

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