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Lavoratori e pensionati massacrati anche dall’Irpef

Di solito, quando si sente strillare contro le tasse, a parlare sono piccoli imprenditori, artigiani, commercianti. Gente insomma che i conti li deve fare per forza, presentare dichiarazioni dei redditi quasi sempre “aggiustate” (se non addirittura azzerate, come nel caso della signora Armellini, ex compagna del “montiano” e “rigoroso” Bruno Tabacci, che s’era “dimenticata di possedere immobili per oltre due miliardi – miliardi, non milioni – di euro).

Sfatata anche la leggenda interessata che “il Nord” subisca di più; gli aumenti maggiori si sono infatti verificati nel già moribondo Mezzogiorno.

Lavoratori e pensionati, defalcati già in busta paga, spesso nemmeno se ne accorgono, se non per il fatto che salari e assegni Inps sono sempre più magri. Bisogna perciò questa volta ringraziare la Cgia di Mestre, che ha fatto due conti e ha scoperto che in effetti sono proprio lavoratori dipendenti (precari compresi, naturalmente!) e pensionati a fare la parte del tacchino alla festa del ringraziamento. I dati forniti sono letteralmente allucinanti. Leggere per credere. O almeno incazzarsi, uscire di casa, e preparare la mobilitazione di primavera contro questi pseudo-governanti di Nottingham.

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Tra il 2010 e il 2014 i più colpiti dagli incrementi sono stati i pensionati (+34%) e gli operai (+36%)

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Negli ultimi 5 anni le pensioni e le buste paga degli italiani sono diventate più leggere a causa dell’aumento delle addizionali comunali e regionali Irpef. Tra il 2010 e quest’anno, denuncia l’Ufficio studi della CGIA, queste addizionali hanno subito una vera e propria impennata: l’aumento medio è stato di oltre il 30%.

“Salvo rare eccezioni – afferma il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – negli ultimi anni le addizionali comunali e regionali Irpef hanno subito dei significativi ritocchi all’insù, sia per compensare i tagli dei trasferimenti statali, sia per fronteggiare gli effetti della crisi che hanno messo a dura prova i bilanci delle Regioni e degli Enti locali. Risultato ? Gli italiani si sono ritrovati con i portafogli più leggeri”.

Un pensionato con un assegno di 1.000 euro al mese, tra il 2010 e il 2014 ha subito un aggravio medio di 85 euro (+34%). A livello territoriale l’aumento massimo si è registrato a Catanzaro: + 149 euro, pari ad una variazione del +49%.

Un operaio con uno stipendio mensile netto pari a poco più di 1.280 euro,  ha visto aumentare in questi ultimi 5 anni il carico fiscale di  121 euro (+36%). A Venezia l’incremento è stato pesantissimo: +237 euro, pari al +126%.

Un impiegato con uno stipendio di quasi 2.000 euro al mese, ha versato 189 euro in più, pari ad un aumento del 30%. A Napoli e Catanzaro si sono registrati gli incrementi più significativi: + 335 euro (pari al +49%).

Un quadro con uno stipendio mensile di 3.000 euro al mese, ha subito, invece, un aggravio di 324 euro (+31%).

A livello territoriale nei Comuni di Napoli e di Catanzaro si sono verificati gli incrementi più significativi: + 549 euro (+49%).

Come si è giunti a questi risultati ? Per cercare di quantificarne il peso e comprendere come si è evoluto il fenomeno, l’Ufficio studi della CGIA ha calcolato gli aumenti delle addizionali IRPEF avvenuti in questi ultimi anni sia a livello regionale che comunale. In questo ultimo caso sono stati analizzati i trend dei Comuni capoluogo di regione.

L’incremento del prelievo registrato in questi ultimi anni è dipeso, in larga misura,  dalle disposizioni introdotte con il  “Salva Italia” che ha elevato le aliquote per tutte le Regioni a partire dal periodo di imposta 2011. Pertanto, dall’anno di imposta 2012, l’addizionale Irpef regionale è aumentata dello 0,33%.

Tuttavia, la situazione a livello territoriale  varia da Regione a Regione. Nel 2013, ad esempio, la Calabria, la Campania e il Molise hanno applicato l’aliquota Irpef al 2,03%. Un livello di prelievo obbligato in virtù del fatto che la normativa dispone che le Regioni che presentano un disavanzo sanitario e non hanno rispettato i piani di rientro sono costrette a subire un incremento dell’aliquota di ulteriori 0,3 punti percentuali.

In Abruzzo, Lazio e Sicilia, l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef è all’ 1,73%. Le Regioni in cui l’aliquota si attesta  al livello base (1,23%)  sono   la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Veneto e le due provincie autonome di Trento e Bolzano. In tutte le altre Regioni il prelievo varia  a seconda dei livelli di reddito.

Per quanto concerne le addizionali comunali IRPEF,  le scelte dei Comuni sono state tendenzialmente al rialzo con l’unica eccezione di Firenze che ha diminuito il prelievo. Sono 11 i Comuni capoluogo di Regione che nell’arco temporale da noi considerato hanno aumentato le aliquote. 

 Nel 2013,  12 Comuni hanno applicato l’addizionale comunale IRPEF al livello massimo dello 0,8%, tra questi,  tre l’hanno aumentato nell’ultimo anno (Venezia, Perugia e Napoli).

“Nei prossimi anni – conclude Bortolussi – l’autonomia tributaria delle Regioni è destinata ad aumentare ulteriormente .  Il Decreto Legislativo in materia di federalismo regionale numero 68 del 2011,  dà la possibilità ai Governatori di aumentare l’aliquota base dell’addizionale regionale di 1,1 punti percentuali a partire dal 2014 e di 2,1 punti percentuali a partire dal 2015. Tale facoltà, sebbene limitata ai redditi superiori al primo scaglione di reddito IRPEF (pari a 15.000 euro) per i quali rimane il limite di maggiorazione di 0,5 punti percentuali, potrà dar luogo ad un ulteriore incremento delle addizionali, con il corrispondente alleggerimento di pensioni e buste paga”.

Il peso delle addizionali comunali e regionali Irpef. Dati medi nazionali riferiti ai contribuenti dei Comuni capoluogo di provincia.

 

2010

2011

2012

2013

2014

Aggravio Rispetto al 2010

euro

%

Pensionato

250

261

323

332

335

+85

+34

Operaio

334

349

432

446

455

+121

+36

Impiegato

623

626

773

799

812

+189

+30

Quadro

1.034

1.040

1.285

1.333

1.358

+324

+31

 Elaborazione Ufficio studi CGIA

Nota:

Pensionato con reddito di 16.000 euro (pensione di 1.000 euro al mese per 13 mensilità)

Operaio con reddito 21.000 euro (stipendio netto di 1.283 euro al mese per 13 mensilità)

Impiegato con reddito 36.000 euro (stipendio netto di 1.998 euro al mese per 13 mensilità)

Quadro con reddito 59.000 euro (stipendio netto di 3.000 euro al mese per 13 mensilità)

Pensionato reddito 16.000 euro (pensione di 1.000 euro al mese per 13 mensilità)

Il peso delle Addizionali IRPEF in busta paga nei comuni capoluogo di Regione

Regioni

2010

2011

2012

2013

2014

Aggravio Rispetto al 2010

euro

%

Catanzaro

304

352

419

453

453

+149

49%

Torino

272

272

339

373

399

+127

47%

Bari

224

224

339

373

342

+118

53%

Roma

304

371

421

421

421

+117

38%

Palermo

288

288

360

405

405

+117

41%

Campobasso

352

400

453

453

453

+101

29%

Genova

256

256

314

325

325

+69

27%

Perugia

288

288

341

346

357

+69

24%

Firenze

192

192

240

229

259

+67

35%

Ancona

274

274

326

326

328

+54

20%

Milano

146

146

199

200

200

+54

37%

Aosta

192

192

245

245

245

+53

28%

Trento

144

144

197

197

197

+53

37%

Bolzano

176

176

229

229

229

+53

30%

Trieste

272

272

325

325

325

+53

19%

Venezia

144

153

218

197

197

+53

37%

Bologna

304

304

357

357

357

+53

17%

L’Aquila

320

320

373

337

373

+53

17%

Potenza

272

272

325

325

325

+53

19%

Cagliari

256

256

307

303

303

+47

18%

Napoli

304

352

403

376

325

+21

7%

Italia

250

261

323

332

335

+85

34%

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA

Nota Il dato medio “Italia” corrisponde alla media ponderata delle addizionali di tutti i Comuni capoluogo di provincia. La ponderazione è stata effettuata utilizzando come “pesi” i contribuenti ai fini delle addizionali di ciascun Comune capoluogo di provincia. Per il calcolo delle addizionali regionali, invece, la ponderazione è stata effettuata utilizzando come “peso” il numero dei contribuenti ai fini dell’addizionale di ciascuna Regione.

Operaio reddito 21.000 euro (stipendio netto di 1.283 euro al mese per 13 mensilità)

Il peso delle Addizionali IRPEF in busta paga nei comuni capoluogo di Regione

Regioni

2010

2011

2012

2013

2014

Aggravio Rispetto al 2010

euro

%

Venezia

189

201

328

407

426

+237

126%

Napoli

399

462

529

545

594

+195

49%

Catanzaro

399

462

550

594

594

+195

49%

Torino

357

357

445

489

524

+167

47%

Bari

294

294

445

489

454

+160

54%

Roma

399

487

552

552

552

+153

38%

Palermo

378

378

473

531

531

+153

41%

Campobasso

462

525

594

594

594

+132

29%

Genova

336

336

412

426

426

+90

27%

Perugia

378

378

447

454

468

+90

24%

Firenze

252

252

315

300

341

+89

35%

Ancona

374

374

443

443

444

+71

19%

Aosta

252

252

321

321

321

+69

28%

Trento

189

189

258

258

258

+69

37%

Bolzano

231

231

300

300

300

+69

30%

Trieste

357

357

426

426

426

+69

19%

Bologna

420

420

489

489

489

+69

17%

L’Aquila

420

420

489

448

489

+69

17%

Potenza

357

357

426

426

426

+69

19%

Milano

211

211

280

279

279

+68

32%

Cagliari

336

336

404

401

401

+65

19%

Italia

334

349

432

446

455

+121

36%

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA

Nota Il dato medio “Italia” corrisponde alla media ponderata delle addizionali di tutti i Comuni capoluogo di provincia. La ponderazione è stata effettuata utilizzando come “pesi” i contribuenti ai fini delle addizionali di ciascun Comune capoluogo di provincia. Per il calcolo delle addizionali regionali, invece, la ponderazione è stata effettuata utilizzando come “peso” il numero dei contribuenti ai fini dell’addizionale di ciascuna Regione.

Impiegato reddito 36.000 euro (stipendio netto di 1.998 euro al mese per 13 mensilità)

Il peso delle Addizionali IRPEF in busta paga nei comuni capoluogo di Regione

Regioni

2010

2011

2012

2013

2014

Aggravio Rispetto al 2010

euro

%

Napoli

684

792

911

944

1.019

+335

49%

Catanzaro

684

792

943

1.019

1.019

+335

49%

Roma

684

835

947

947

947

+263

38%

Palermo

648

648

810

911

911

+263

41%

Venezia

504

345

568

709

731

+227

45%

Campobasso

792

900

1.019

1.019

1.019

+227

29%

Milano

411

433

600

600

629

+218

53%

Torino

684

684

835

911

899

+215

31%

Firenze

432

432

540

515

605

+173

40%

Genova

756

756

886

911

911

+155

20%

Perugia

648

648

767

778

803

+155

24%

Bari

684

504

779

855

810

+126

18%

Ancona

684

684

802

802

807

+124

18%

Trento

324

324

443

443

443

+119

37%

Aosta

432

432

551

551

551

+119

28%

Bolzano

396

396

515

515

515

+119

30%

Trieste

612

612

731

731

731

+119

19%

Bologna

756

756

875

875

875

+119

16%

L’Aquila

720

720

839

790

839

+119

17%

Cagliari

576

576

676

678

678

+102

18%

Potenza

612

612

711

711

711

+99

16%

Italia

623

626

773

799

812

+189

30%

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA

Nota Il dato medio “Italia” corrisponde alla media ponderata delle addizionali di tutti i Comuni capoluogo di provincia. La ponderazione è stata effettuata utilizzando come “pesi” i contribuenti ai fini delle addizionali di ciascun Comune capoluogo di provincia. Per il calcolo delle addizionali regionali, invece, la ponderazione è stata effettuata utilizzando come “peso” il numero dei contribuenti ai fini dell’addizionale di ciascuna Regione.

Quadro reddito 59.000 euro (stipendio netto di 3.000 euro al mese per 13 mensilità)

Il peso delle Addizionali IRPEF in busta paga nei comuni capoluogo di Regione

Regioni

2010

2011

2012

2013

2014

Aggravio Rispetto al 2010

euro

%

Catanzaro

1.121

1.298

1.546

1.670

1.670

+549

49%

Napoli

1.121

1.298

1.501

1.565

1.670

+549

49%

Roma

1.121

1.369

1.552

1.552

1.552

+431

38%

Palermo

1.062

1.062

1.328

1.493

1.493

+431

41%

Milano

733

768

1.051

1.081

1.127

+394

54%

Venezia

826

566

939

1.173

1.198

+372

45%

Campobasso

1.298

1.475

1.670

1.670

1.670

+372

29%

Torino

1.121

1.121

1.369

1.493

1.477

+356

32%

Firenze

708

708

885

844

1.039

+331

47%

Bari

1.121

826

1.313

1.437

1.437

+316

28%

Genova

1.239

1.239

1.451

1.493

1.493

+254

20%

Perugia

1.062

1.062

1.257

1.274

1.316

+254

24%

Cagliari

944

944

1.145

1.161

1.161

+217

23%

Aosta

708

708

903

903

903

+195

28%

Trento

531

531

726

726

726

+195

37%

Bolzano

649

649

844

844

844

+195

30%

Trieste

1.003

1.003

1.198

1.198

1.198

+195

19%

Bologna

1.239

1.239

1.434

1.434

1.434

+195

16%

L’Aquila

1.180

1.180

1.375

1.326

1.375

+195

17%

Potenza

1.003

1.003

1.198

1.198

1.198

+195

19%

Ancona

1.190

1.190

1.384

1.384

1.383

+194

16%

Italia

1.034

1.040

1.285

1.333

1.358

+324

31%

Elaborazione: Ufficio Studi CGIA

Nota Il dato medio “Italia” corrisponde alla media ponderata delle addizionali di tutti i Comuni capoluogo di provincia. La ponderazione è stata effettuata utilizzando come “pesi” i contribuenti ai fini delle addizionali di ciascun Comune capoluogo di provincia. Per il calcolo delle addizionali regionali, invece, la ponderazione è stata effettuata utilizzando come “peso” il numero dei contribuenti ai fini dell’addizionale di ciascuna Regione.

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