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La crisi si mangia anche i fondi pensione

Ricordate il ritornello di qualche anno fa? “Fatevi la pensione integrativa! Rende più del tfr e compenserà le pensioni pubbliche, destinate a diminuire”.

Bene. Alcuni ci hanno creduto, molti vi sono stati costretti (da accordi confederali o aziendali), tutti adesso soffrono. Già, perché per versare i contributi a un fondo pensione integrativo bisogna innanzitutto avere un lavoro. E chi ce l’aveva spesso l’ha perduto?

Sì, vabbeh, dicono ancora i “promotori” in giro a caccia di clienti sempre più scarsi, ma non è un fenomeno generalizzato…

E invece è assolutamente di massa. Pesantemente negativo. Sale a 1,4 milioni il numero degli iscritti ai fondi pensione che ha sospeso i versamenti, soprattutto a causa del protrarsi della crisi economica. Lo afferma direttamente il Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) nella sua Relazione pubblicata oggi. Al 31 marzo 2014 i “silenti” (quelli che non possono più versare) erano arrivati a questa cifra; a fine 2012 erano “solo” 1,2 milioni. Bisogna però aggiungere che molti dei “silenti” non sono più gli stessi di due anni fa. Una certa percentuale (non fornita nella relazione) saranno stati licenziati, e quindi avranno riscattato la propria posizione (a seconda della vicinanza all’età pensionabile avranno scelto se ritirare tutto il contante o vederselo attribuire come “pensione integrativa”). Mentre molti altri li hanno sostituiti diventando a loro volta “silenti” perch* in cassa integrazione a zero ore.

Ciò nonostante, cresce il numero degli iscritti ai fondi di previdenza complementare (+6,1% nel 2013 a quota 6,2 milioni). Ma il passo avanti è dovuto al boom dei piani individuali pensionistici (i cosiddetti pip), mentre arretrano i fondi negoziali (-1%). I pip con un +18,9% raggiungono quota 2,3 milioni e sorpassano gli iscritti ai fondi negoziali collettivi (1.950.552, -1%). Al 31 marzo 2014 le adesioni ai fondi hanno raggiunto quota 6,3 milioni.
Si contano 330 fondi pensione preesistenti al 1992, che totalizzano 50 miliardi di risparmio, il 40% del totale, 39 fondi pensione negoziali (per un totale di di 34,5 miliardi) 59 fondi pensione aperti (12 miliardi) e 81 pip (19,5 miliardi). E non dire che non si tratta di un bel business. Alle vostre spalle…

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