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La Bce salverà le banche più infami

Fuori 2.000 polizioti a proteggerli da una ottima manifestazione. Sentro i banchieri centrali – quelli della Bce, ma anche i vertici delle “centrali” di ogni singolo Stato dell’Unione Europea, sotto lo sguardo ammirato di Giorgio Napolitano.

Sì, va bene. Ma al di là dell’odore dei lacrimogeni, che sarà filtrato – speriamo – fin dentro le stanze regali blindate con l’aria condizionata, Draghi e i suoi colleghi cosa hanno deciso?

Ben poco sul piano “tecnico” di stretta competenza della Bce. Nessuna novità sui tassi di interesse, lasciati invariati al minimo storico dello 0,05 per cento e tagliati appena un mese fa. Del resto, non bisogna essere dei matematici per capire che dallo 0,05% il tasso principale non può scendere ancora.Tanto varrebbe metter fuori il grattacielo di Francoforte un cartello con su scritto “qui regaliamo soldi freschi”…

In effetti, però, hanno deciso qualcosa del genere, sebbene con un meccanismo parecchio selettivo. Il Direttorio della Bce ha dato il via libera all’acquisto – da metà ottobre – di titoli cartolarizzati del tipo Asset backed securities (Abs). Per capirci, si tratta di “prodotti derivati” inventati dalle banche di investimento (Goldman Sachs, Bank of America, Ubs e simili), che dovrebbero – il condizionale è più che un obbligo – essere “garantiti” da un asset patrimoniale sottostante. Come quei mutui subprime (letteralmente: “di serie B”) a loro volta inventati per convincere anche quei cittadini statunitensi senza lavoro, proprietà, reddito (“not income, not job, not asset”, in breve “ninja”) a indebitarsi per comprare comunque una casa. L’esplosione di quei “derivati”, nell’agosto del 2007, aprì ufficialmente la crisi finanziaria da cui ancora oggi non si sa come uscire. Né se se ne potrà mai uscire.

Per almeno due anni la Bce comprerà qualcosa del genere, fermo nelle casseforti delle banche che li hanno inventati come di quelle che li hanno incautamente comprati. In questo modo la Bce farà salire il prezzo di quella carta straccia, mettendo denaro “buono” là dove c’era solo spazzatura. In parole povere: regalerà soldi a quel tipo di banche speculative che hanno letteralmente prodotto il caos in cui staimo navigando (la crisi di sovraproduzione era cominciata molto prima, ma il volto finanziario era servito fin lì a nasconderla sotto il tappeto).

L’Eurotower comprerà anche titoli titoli di Stato  con rating speculativo (junk, cioè spazzatura) di paesi come Grecia e Cipro, ma solo finché restano all’interno di un programma Ue-Bce.In pratica: un aiuto consistente a quei paesi, ma condizionato all’accettazione senza resistenze delle “cure strutturali” che la Troika – per mezzo dei rispettivi governi nazionali – sta da tempo sperimentando.

La mossa della Bce decisa oggi è assolutamente identica, nella sostanza (non ancora nelle dimensioni finanziarie) a quella operata già da qualche anno dalla Federal Reserve statunitense. I risultati sono anch’essi sotto gli occhi di tutti: le borse hanno ripreso a galoppare, la speculazione ad impazzare, l’economia reale Usa zoppica, la disoccupazione reale (non quella misurata per finta dal tasso di disoccupazione ufficiale, che considera “occupato” chi lavora almeno un’ora a settimana…) sfiora il 40% della popolazione in età da lavoro.

Quanto soldi metterà in circolazione la Bce con questi metodi?

La Bce si è posta l’obiettivo di riportare il suo bilancio ai massimi storici di 3mila miliardi di euro toccati all’inizio del 2012. Attualmente il suo bilancio conta attivi pari a 2mila miliardi, dunque l’Eurotower vuole mettere in circolazione nuova liquidità per circa mille miliardi.

Per le banche d’affari il regno di Bengodi verrà nutrito a dismisura. Ma almeno, questo, porterà qualche beneficio minimo – minimo, per carità – anche a chi deve lavorare per campare?

La risposta è secca come un lacrimogeno: “no”. Il presidente della Bce ha infatti “spiegato” che i paesi dell’area euro «non dovrebbero vanificare i progressi già conseguiti ma procedere in linea con le regole del patto di stabilità e crescita». E quindi dovranno accelerare con le ” riforme strutturali”. In testa a tutte – lo avrete già capito – quella del mercato del lavoro. I soldi regalati alle banche più infami vanno pur recuperati in qualche modo, no?

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