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Il governo aiuta, ancora una volta, il business del gioco d’azzardo

I dettagli della Legge di Stabilità contengono sempre lo “zampino del diavolo”. Al Senato, Matteo Renzi aveva affermato: “…Adesso basta con le marchette in Parlamento!”, rispondendo così a un suo collega che sosteneva: “Veramente il primo a fare le marchette è stato il governo. Al Senato ha presentato novanta emendamenti”.

Sarà forse il caso, anche alla luce di recenti avvenimenti in materia di spreco di finanziamenti e denaro pubblico, che non della solita “marchetta” (di nobile memoria poiché si trattava di contributi messi dal datore di lavoro sul rimpianto “libretto delle marchette”), ma in questo caso si tratta bensì del solito e notevole regalo concesso oggi ai padroni delle slot equivalenti ai “padroni delle ferriere” di ottocentesca memoria.

Possiamo ben dire dunque che: “La Befana vien di notte …Questo vecchio detto popolare, sostituendo la Befana con Babbo Natale, calzerebbe a pennello a proposito delle ultime uscite del nostro governo e del suo primo ministro, cioè Renzi.

Nelle sedute che dovevano votare la legge finanziaria del governo ed i suoi emendamenti (“mille proroghe”), poiché la votazione è proseguita fino a notte inoltrata, nonostante le veementi e pervicaci proteste di deputati “pentastellati”, a notte fonda, profittando appunto della tarda ora sono stati approvati diversi provvedimenti trai quali; per esempio, quello sul settore giochi.

Gli uffici del ministero delle finanze, hanno appunto predisposto un provvedimento con il quale, visto che , con il Superenalotto, si vince troppo poco in rapporto con altri giochi d’azzardo, con questo provvedimento si è deciso di metterci una pezza e dunque consentire di aumentare la percentuale di vincita affermando, testualmente: “…l’adozione di ogni misura utile di sostegno della offerta di gioco”.

Il vantaggio, e dunque il guadagno, guarda caso è rivolto proprio a un destinatario preciso: la Sisal.

Ricordiamo che questa società è ora presieduta dall’ex ministro delle Finanze ed ex commissario dell’Alitalia Augusto Fantozzi; società a sua volta controllata dall’holding lussemburghese Gaming invest (tanto per non parlare di elusione fiscale. Ndr).

L’obiettivo risiede nel rianimare il Superenalotto (gestito appunto dalla Sisal), ormai da qualche tempo in caduta verticale (per il 2015 le attese di gettito, proveniente dalle concessioni del Lotto, ammontano a 1 miliardo di euro!).

Fatta la legge, trovato l’inganno!

Alcuni locali nei quali si compievano giochi e scommesse al di fuori delle normative e permessi di concessione; in ciò sta il vero senso della votazione notturna.

A questi titolari, versando e pagando una certa somma entro la fine di gennaio 2015 come tassa d’ingresso nel sistema alla luce del sole, viene dunque offerta “un’opportunità di redenzione nella direzione del circuito ufficiale e legale di raccolta di scommesse”.

Questa è, tra le altre, la novità proveniente dalla legge di Stabilità anche sul tema dei giochi.

In un emendamento si nasconde una specie di sanatoria per migliaia di negozi di scommesse privi di concessione statale.

In tutta questa vicenda parliamo di un fenomeno che negli anni ha raggiunto proporzioni enormi.

Il solo volume delle scommesse raccolte è dell’ordine di 2 miliardi e mezzo l’anno contro i 3,7 miliardi dei negozi regolari: astronomica è dunque l’evasione fiscale connessa a questo sistema.

Si tratta di circa 7 mila attività le quali a fronte del pagamento di una certa somma entro il 31 gennaio potranno avere “una opportunità di redenzione nella direzione del circuito ufficiale e legale di raccolta di scommesse”.

Con ciò s’intende così portare a conclusione una questione decennale aperta dai ricorsi presentati dagli esercenti illegali, i quali si sono difesi con 160 cause e atti di diffida individuali nei confronti delle autorità.

Occorre ricordare anche che: “…dagli accertamenti condotti dalla guardia di Finanza emerge che la rete degli operatori non autorizzati è principalmente localizzata nelle grandi aree urbane e nelle zone meridionali, dove la raccolta media è di gran lunga più alta”.

Sullo sfondo c’è di un passaggio cruciale dovuto dal rinnovo delle concessioni in scadenza sia per i giochi numerici cosiddetti «a quota fissa» che per il lotto. L’urgenza di questo provvedimento, e qui possono sorgere dubbi sulla “fretta” messa in atto dalla compagine governativa, viene dal fatto che si avvicina uno snodo cruciale per il settore: quello del rinnovo delle concessioni in scadenza per giochi numerici a “quota fissa” e per le giocate al lotto.

Altra sorpresa “emendatoria”, passata anche questa durante le votazioni in aula, sorpresa non dovuta per la durata delle concessioni, fissata in nove anni, né per la base d’asta stabilita in 700 milioni di euro, e neppure per il livello degli aggi o per gli altri obblighi imposti agli eventuali partecipanti; bensì per la composizione della commissione di gara: che dovrà essere “…composta di cinque membri di cui almeno il presidente e due componenti scelti tra persone di alta qualificazione professionale (e i due rimanenti?, ndr ), inclusi magistrati o avvocati dello Stato in pensione”. Se non ricordiamo male sappiamo che il governo aveva deciso di vietare l’affidamento d’incarichi pubblici ai pensionati statali? Salvo poi concedere, com’è stata concessa, una deroga per i componenti delle commissioni. La ragione? ..qui possiamo tirare a indovinare, scommettendo su “complicità di mestiere”!

Si torna sempre sul luogo del “delitto”.

E’ il caso di portare di nuovo alla memoria dei lettori la scandalosa vicenda che ha visto annullare, di fatto, la penale di oltre 90 miliardi di euro alla quale furono condannate le maggiori aziende titolari del gioco d’azzardo: Slot, il condono della vergogna. Nel decreto sull’Imu Letta ha regalato quasi due miliardi ai signori dell’azzardo, riducendo drasticamente le multe che avevano preso per aver truffato il fisco (http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/08/30/news/slot-il-condono-della-vergogna-1.58294).

Così come, restando in materia di “mafia capitale e oltre” vogliamo anche ricordare: “…Si è costituito dopo oltre 14 mesi di latitanza Francesco Corallo, il cosiddetto ‘re delle slot machine’, destinatario nel maggio 2012 di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su presunti finanziamenti illeciti concessi dalla Bpm….

In questo link si possono leggere e scoprire le molte vicende legate al mondo dell’azzardo e delle slot machine, comprese le complicità che legano il sistema politico alle società concessionarie delle licenze governative di effettuazione del gioco e delle scommesse “legalizzate”: (http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/francesco-corallo/)

Che il settore del gioco d’azzardo e delle scommesse, clandestine o meno, per l’attuale compagine governativa e statale (ministeri delle finanze, dell’industria, del commercio e altro; Confindustria compresa), rappresenti una notevole decisiva e importante risorsa economica è un fatto scontato e acclarato, reso “legale e statale” dalle recenti normative legislative e governative.

Rimane comunque il tema e problema delle ricadute che emergono, contenenti: clientelismo esasperato; complicità con associazioni aventi caratteristiche di “illegalità” (almeno in materia fiscale) e in odore di “associazioni criminali”, per non parlare della ricaduta medico-patologica dovuta dalla “ludopatia” sempre più somigliante e simile a una vera e propria tossicodipendenza con caratteristiche autolesioniste e distruttive.

A fronte di ciò, e a fronte dell’enormità quantità del capitale impiegato (oltre 80 miliardi di euro) e del profitto che se può ricavare, non si è stati ancora in grado di opporre una resistenza adeguata che sappia quantomeno ridurre i danni; etici, sociali, economici e materiali.. , che sta producendo e, grazie alle complicità governative, saprà ancora produrre con maggiore gravità e pervasività.

Quale potrà essere lo strumento politico capace di opporsi a questo disegno che indubbiamente legittima e protegge un settore consistente dell’economia criminale?

 

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