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Black list Falciani. Resi noti i grandi evasori fiscali. Settemila sono italiani

Il quotidiano francese Le Monde ha svelato i nomi di personaggi dello spettacolo, sportivi, imprenditori, politici e personalità legate alla criminalità organizzata che avrebbero evaso le tasse per180 miliardi di euro.

I soldi sarebbero transitati a Ginevra sui conti bancari Hsbc di più di 100 mila clienti e 20 mila società offshore, tra il 9 novembre 2006 e il 31 marzo 2007: un periodo corrispondente a quello della famosa “Lista Falciani”, dal nome dell’informatico francese che ha rivelato alle autorità giudiziarie i dati su migliaia di evasori sottratti al suo datore di lavoro, la grande banca Hsbc appunto.
 Le Monde, ha indagato da anni sullo scandalo rivelando di esser venuto in possesso di dati bancari su scala mondiale, dati che certificherebbero una frode di enormi dimensioni su scala internazionale.
Nella blacklist di Falcini figurano molti personaggi famosi. Le Monde fa i nomi dell’attore francese Gad Elmaleh, del compagno di Charlotte di Monaco, figlia di Carolina, del re del Marocco, Mohamed VI, la modella Elle MacPherson, gli attori John Malkovic e Christian Slater, il musicista Phil Collins, la popstar Tina Turner, l’ex pilota della Ferrari, Fernando Alonso. Secondo quanto è stato pubblicato da Le Monde, oltre 5,7 miliardi sarebbero stati dissimulati dalla banca Hsbc in paradisi fiscali soltanto per conto di clienti francesi. Nelle liste si trovano fra l’altro trafficanti d’armi e di stupefacenti, finanziatori di organizzazioni terroristiche, uomini politici, star dello show business, campioni dello sport o famosi industriali.

Ma nella blacklist compaiono anche 7 mila nomi di italiani (7.463 per l’esattezza) tra cui lo stilista Valentino, Flavio Briatore e Valentino Rossi i quali però, affermano di non avere più conti in sospeso con il fisco.
Secondo i dati diffusi dalla Corte dei conti di Roma, in Italia l’evasione fiscale vale circa il 30% del Prodotto interno lordo. Per ogni 100 euro fatturati o comunque dichiarati, circolano (tra il 2010 e il 2013) tra i 34 e i 38 euro di pagamenti nascosti al Fisco. Secondo il rapporto 2013 dell’Institut de criminologie et de droit pénal dell’Università di Losanna, il rapporto del numero di detenuto per reati fiscali tra Italia e Germania è di uno a 55. Nel 2011, gli evasori nelle carceri italiane condannati con sentenza definitiva erano appena 156, ovvero lo 0,4% della popolazione carceraria contro una media del 4,1% dell’Unione Europea.

E non sembra finita qui. Da IlSole24Ore:

SwissLeaks: tra scudo e condoni, ecco come gli evasori italiani la fanno franca

di Angelo Mincuzzi

 

La Hsbc era una vera cassaforte degli evasori e ancora oggi nasconde molti segreti non ancora rivelati. I conti degli oltre 100mila clienti di 200 Paesi aperti nella filiale di Ginevra della Hsbc Private Bank pubblicati dal Consorzio internazionale giornalisti investigativi in 45 paesi di tutto il mondo (per l’Italia l’esclusiva è del settimanale l’Espresso) è infatti solo una parte dell’enorme archivio prelevato da Hervé Falciani e dagli uomini che lo hanno aiutato.

Altri 121.452 conti correnti restano ancora segreti e riguardano i soldi depositati in otto filiali della Hsbc Private Bank e in 20 società controllate dal colosso bancario britannico. Tra questi ulteriori 121mila conti si nascondono anche migliaia di italiani. Lo SwissLeaks potrebbe essere dunque soltanto l’aperitivo di un pranzo ben più sostanzioso.

La “lista Falciani” ancora segreta (la cui esistenza è stata rivelata dal Sole 24 Ore nel gennaio 2014) è oggi nelle mani dei magistrati spagnoli e francesi. Anche la procura di Torino ha chiesto l’anno scorso la disponibilità dei nuovi dati ma ha ricevuto soltanto quelli intestati direttamente a cittadini italiani.

I conti si riferiscono alle filiali di Monaco (in tutto 15.488), Lussemburgo (13.512 conti), Zurigo (13.482), Lugano (8.071), Guernsey (8.593) e Jersey (5.306), oltre a 53.642 conti aperti a Ginevra. Nell’elenco ci sono anche i depositi intestati a trust nelle Isole vergini britanniche e a società della Hsbc a New York e in Gran Bretagna. Il materiale era stato ottenuto nel 2013 dalla magistratura spagnola, che aveva avuto accesso al cloud nel quale sono custodite tutte le informazioni prelevate dalla Hsbc Private Bank.

È altamente probabile che quasi tutti gli 8.071 conti correnti accesi presso la Hsbc di Lugano appartengano a cittadini italiani, visto che la città del Canton Ticino è la piazza “naturale” per l’Italia. Circa 500 conti si riferiscono inoltre a clienti di consociate o controllate della Hsbc Private Bank in diversi paradisi fiscali. Si tratta di società che gestiscono o amministrano trust, come quella della Isole vergini britanniche, oppure di società di asset management e di riassicurazione o di gestioni immobiliari, come la Safra properties di Monaco.

I file pubblicati dai giornali aderenti al Consorzio internazionale giornalisti investigativi riguardano i conti ottenuti dalle autorità francesi nel 2010 e poi girati ai paesi che ne hanno fatto richiesta, come l’Italia. I dati dei clienti itlaiani, sono dunque nelle mani della Guardia di Finanza da cinque anni. Sono stati smistati alle procure competenti in base alla residenza dei clienti ma le indagini si sono infrante contro i condoni fiscali dei governi Berlusconi-Tremonti. Quasi tutti gli italiani che hanno portato i loro soldi in Svizzera hanno infatti scudato i loro depositi. L’effetto è che sul piano penale i magistrati italiani sono stati costretti ad archiviare migliaia di inchieste. Alle conseguenze dello scudo fiscale si è aggiunta la prescrizione. E alla fine, gli evasori fiscali sono riusciti a farla franca.

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