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“Riforme” greche all’esame dell’Unione Europea

Settimana decisiva per le sorti del governo greco e del suo tentativo di “forzare” la gabbia dell’austerità. Partita complicata, perché lo spazio della mediazione è ridotto a ben poca cosa e quanto più è ridotto questo spazio tanto più si allargano le contraddizioni all’interno della formazione che ha vinto le elezioni un mese fa.

Come stabilito nell’Eurogruppo di venerdì, oggi le “istituzioni” (Unione Europea, Bce e Fmi) ricevono la lettera contenente l’elenco delle “riforme” che si propone di realizzare per restare all’interno dell’eurozona.

Quanto sia aspro lo scontro si può capire anche dal fatto che il quotidiano popolare tedesco Bild ha già ricevuto – dal governo tedesco – il testo diTsipras e Varoufakis. La Germania spratutto ha bisogno di mosgrare a tutto il continente che nessuno può derogare dalla linea che Berlino e Francoforte vanno tracciando.

Lotta all’evasione fiscale, misure anti-corruzione e anti-contrabbando, pubblica amministrazione più efficiente: la prima bozza  inviata a Bruxelles, a prima vista, appare una lista di intenti per andare a scovare risorse in quei settori sociali che i governi precedenti si erano ben guardati dal toccare (a partire dai 600 armatori esentati dalle tasse per diritto costituzionale).

Su questo elenco, si capisce già dai primi commenti da Bruxelles, i “tecnici” europei stanno già storcendo il naso. Poche le cifre indicate nella lettera (appena tre pagine), e inquantificabile il gettito che potrà venire da misure tutte da realizzare (tipo combattere l’evasione fiscale o efficientare una pubblica amministrazione tumefatta dalla corruzione). Malumori già emersi nel weekend tra i tecnici incaricati dalla Ue di seguire il dossier. L’Eurogruppo, già convocato per domani, non vorrebbe trovarsi davanti un “piano” che lascia ad Atene margini troppo ampi di interpretazione, che indubbiamente verrebbero sfruttati per allentare la presa della Troika.

Proprio la mancanza di cifre certe ha sollevato l’allarme di Bruxelles, che pretende – come sempre – “coperture certe” per ogni misura, sia di spesa che di entrata. E ovviamente è molto più facile quantificare i tagli alla spesa pubblica che non le entrate, sempre aleatorie, della lotta alla corruzione o all’evasione e al contrabbando.

Nessuna traccia, invece, delle “riforme strutturali” che tanto piacciono alla Troika (mercato del lavoro, licenziamento di statali, taglio delle pensioni e della spesa sanitaria, aumento dell’Iva, ecc). Anzi, il governo Tsipras – all’interno del paese – continua a annunciare che vuole andare in direzione opposta, aumentando il salario minimo e dichiarando nulli i licenziamenti nel pubblico impiego effettuati da Samaras. Ma è chiaro che gli annunci si devono tradurre in misure, altrimenti lo scollamento della coalizione fin qui tenuta insieme dalla lotta all’austerità diventa possibile.

Per Atene, comunque, dalla lotta all’evasione potrebbe arrivare tra i 2-2,5 miliardi all’anno; a Bruxelles, però, fanno spallucce. Troppi governi – tra cui anche tutti quelli italiani degli ultimi venti anni – hanno regolarmente sovrastimatoo questa voce.

Il quotidiano tedesco Bild sostiene invece che il governo ellenico intende ricavare dal contrasto al contrabbando della benzina 1,5 miliardi di euro; dal contrasto al contrabbando delle sigarette, 800 milioni; 2,5 miliardi dovrebbero arrivare con una patrimoniale per i greci più ricchi; e 2,5 miliardi da introiti fiscali arretrati.

Abbastanza chiara la sorte delle privatizzazioni, che Syriza non intende più fare (tranne una parte del porto del Pireo, promesso alla Cina e utile sul piano delle “alternative”). Ma è chiaro che Bruxelles pretenedrà qualcos’altro al loro posto, per tenere l’equilibrio di bilancio.

“Stiamo compilando una serie di misure che rendano la pubblica amministrazione più efficiente e per combattere l’evasione fiscale… questa settimana sarà una battaglia quotidiana, ogni centimetro dev’essere conquistato con grande sforzo”, ha detto il Ministro di Stato greco Nikos Pappas. Purché non si riduca a un solo centimetro…

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