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I ‘competenti’ sono in realtà spaventosamente ignoranti

La giornalista di Repubblica, Concita de Gregorio, così come la sua redazione da decenni, non ha ancora capito che i suoi amici “competenti”, a cui secondo lei affidare le sorti del Paese, visto che gente del popolo non può capire di banche, sono spaventosamente ignoranti.  

L’economista Forte, un berlusconiano di ferro, in un intervista stamane a ‘Il Sussidiario’, afferma testualmente che a differenza della Grecia il boccone Italia è più ghiotto per i tedeschi.

Gli amici ‘competenti’ della De Gregorio derivano 40 anni fa da Prodi. Di costui non c’è traccia di saggi in quegli anni di politica monetaria o politica economica, come invece è per il liberale Savona.

Fu alla ribalta per un saggio sul cosiddetto distretto industriale di Sassuolo, che in quelli anni contava come il due di picche di fronte ai colossi pubblici e privati. 

L’economista De Cecco, nel libro del 1999 L’economia di Lucignolo, raccontò che Bill Clinton voleva imitare in Usa il modello dei distretti industriali emiliani, ma fu stoppato da gente come l’economista Paul Krugman, massimo esperto mondiale di economie di scala, e non ne fece niente; “per fortuna”, a detta dello stesso De Cecco, che tra gli altri divenne in seguito uno dei saggi del nuovo Pd, ma non perse mai la sua onestà intellettuale.

Così Andreatta come Prodi, i quali allevarono una marea di somari che occuparono in trent’anni i posti chiave della politica. Oltre a loro un altro bacino di gente ignara delle reali cose economiche fu la Luiss e la Bocconi, che la fanno da padrona da 40 anni. 

Chi aveva la forza di contrastarli fu o arrestato, come il Governatore della Banca d’italia, il grande Paolo Baffi, o scomparse nel nulla, come Federico Caffé. 

Il dipartimento di economia pubblica de La  Sapienza aveva sfornato nei passati decenni ottimi economisti, ma furono marginalizzati con il nuovo corso.

Gualtieri è laureato in storia, con tutto il rispetto, cosa c’entra questo con la politica monetaria o bancaria?

De Gregorio poi sostiene che uno del popolo non può andare a Bruxelles a parlare di banche, chiaro riferimento a Di Maio che, guarda caso, ha detto che sul Mes vuole vedere le carte. 

Senza sapere che nel programma grillino c’era lo stop al Mes, poi abbandonato. E’ più saggio Di Maio che Gualtieri, il quale in commissione finanze disse che il testo è immodificabile. Chiaro segno di arrogante saccenza, senza averne il sapere.

* da L’Antidiplomatico

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