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Genova 2001. Coprì De Gennaro, accusa chiede tre anni per ex questore

Tre anni di carcere e l’esclusione delle attenuanti generiche. Queste le richieste di pena avanzate questa mattina dal procuratore generale (in veste di pm) Enrico Zucca a carico dell’ex questore di Genova Francesco Colucci, sotto processo in primo grado per falsa testimonianza in relazione a fatti del G8 2001 di Genova.
Colucci è accusato di avere detto il falso nel processo per l’irruzione alla Diaz per coprire i vertici della polizia di allora, in particolare l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, oggi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi. De Gennaro era stato imputato insieme all’ex capo della Digos Spartaco Mortola per istigazione alla falsa testimonianza di Colucci. Entrambi erano stati assolti in primo grado, condannati in appello e assolti di nuovo in Cassazione. 

Secondo l’accusa, Francesco Colucci, il 3 maggio 2007, sentito come teste nel processo per l’irruzione nella scuola Diaz, avrebbe parlato di circostanze non corrispondenti al vero e, comunque, non appartenenti alla propria percezione o ricordo. Tra queste avrebbe ritrattato la dichiarazione resa ai pm durante le indagini preliminari sulla circostanza che Roberto Sgalla, allora responsabile delle relazioni con la stampa, era stato mandato alla Diaz su ordine di De Gennaro mentre durante il processo aveva negato questa circostanza. Inoltre Colucci aveva indicato come responsabile nell’operazione alla Diaz Lorenzo Murgolo, la cui posizione era stata archiviata. A tale proposito, nel settembre 2010, l’ex prefetto Ansoino Andreassi testimoniò invece che Murgolo aveva un ruolo marginale e spiegò che Murgolo aveva compiti di ordine pubblico fuori della zona rossa e non aveva a disposizione alcun reparto. Riferì anche di aver detto a Murgolo di andare alla Diaz e di riferirgli quello che stava succedendo mentre altri erano responsabili. Enrico Zucca, nella sua lunga requisitoria (circa otto ore), ha detto, tra l’altro: ”Colucci fa un salto nel buio: sceglie di servire il Corpo e la divisa e non le leggi della Costituzione. Ma purtroppo non si possono servire due padroni ma solo uno. Fa marcia indietro aggiustando la sua testimonianza”. ”Colucci – ha riferito – rivestiva un ruolo istituzionale e anche fondamentale perché la sua testimonianza doveva servire a ricostruire la catena di comando, il ruolo di ciascuno e il movente”.

E’ stata poi la volta degli avvocati di parte civile: Lea Fattizzo di Torino ed Emanuele Tambuscio di Genova che assistono alcune parti civili hanno chiesto la condanna di Colucci, il risarcimento dei danni morali e una provvisionale di 5000 euro per ciascuno mentre l’avvocato Emilio Robotti che assiste i Giuristi democratici, oltre alla condanna ha chiesto il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali. Il processo è stato rinviato al 20 novembre quando parleranno i difensori di Colucci, gli avvocati Maurizio Mascia e Gaetano Velle. 

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