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Sparatoria a Palazzo Chigi, feriti due carabinieri

Non nasce sotto i migliori auspici il governo voluto da Napolitano e guidato, si fa per dire, da Enrico Letta.

Una sparatoria, un attentato ha guastato la festa del giuramento del governo di ‘larghe intese’. Mentre il governo giurava, davanti a palazzo Chigi, in piazza Colonna, si sono uditi alcuni colpi di pistola in sequenza rapida, secondo alcune fonti sei, secondo altre otto. A terra sono rimasti due carabinieri feriti: uno è definito grave con una ferita al collo e l’altro ha riportato una ferita alla gamba.
Secondo le informazioni fornite, lo sparatore sarebbe stato immediatamente arrestato e anche lui sarebbe rimasto ferito durante la sparatoria. Era vestito in giacca e cravatta e si è avvicinato senza problemi ai carabinieri schierati davanti a Palazzo Chigi aprendo poi il fuoco a distanza ravvicinata con una pistola di piccolo calibro. L’attentatore sarebbe un cittadino italiano e si chamerebbe Luigi Preiti, 49 anni, di Rosarno, per anni residente ad Alessandria ma di recente rientrato in paese, in casa degli anziani genitori, incensurato. In rete non si trova alcuna notizia su di lui, prima di oggi.
I primi lanci di agenzia lo definivano uno squilibrato, ma il fratello dell’uomo, Arcangelo Preiti, ha affermato che non aveva nessun tipo di problema psichiatrico anche se era in sofferenza a causa della perdita del lavoro e della separazione con la moglie. “So che si era trasferito in Piemonte da una ventina d’anni, qualche volta tornava in Calabria per le vacanze. Quando viveva qui faceva il muratore, non ha mai dato segnali evidenti di disagio”, dice anche il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. “Non so a cosa sia dovuto questo gesto ma credo che dovremmo trarre lezione e andare cauti, c’é un disagio sociale fortissimo soprattutto qui da noi”, ha concluso.
Un carabiniere sarebbe riuscito a rispondere al fuoco e avrebbe colpito l’uomo poi immediatamente bloccato a terra dai militari. Secondo altre fonti, l’uomo sarebbe rimasto ferito solo a causa della “colluttazione” con gli agenti che lo hanno bloccato. Diversi giornalisti presenti, che attendevano il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo governo, lo hanno sentito dire “ammazzatemi, sparatemi voi”.

Oltre ai due carabinieri ci sarebbero anche altri feriti tra i passanti. Sicuramente una donna, ferita per fortuna solo di striscio da un proiettile, che è stata trasportata in ospedale a bordo di un’ambulanza.
Naturalmente sul piazzale antistante il Quirinale dove si era appena concluso il giuramento di Enrica Letta e dei suoi ministri è scattato lo stato di “massima allerta” e le forze dell’ordine hanno iniziato ad evacuare la folla.
Alle 13 era previsto il passaggio delle consegne tra vecchio e nuovo esecutivo, che si è poi puntualmente cerificato, ma con con tempi e cerimoniale abbreviati. Tutto il centro di Roma è stato blindato nel timore che in circolazione ci fosse qualche altro attentatore, ipotesi però completamente da scartare viste le caratteristiche del gesto isolato da parte di Preiti. Appena dopo il passaggio ufficiale delle consegne il Presidente Enrico Letta ha convocato il primo Consiglio dei Ministri del nuovo governo.
Secondo i testimoni, i volti dei nuovi ministri sono passati dalla gioia all’incredulità, poi allo sgomento, appena appresa la notizia della sparatoria davanti a Palazzo Chigi durante la loro cerimonia del giuramento al Quirinale.

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p.s. Nei primissimi flash dopo che si era appresa la notizia, il quotidiano La Repubblica scriveva che l’attentatore era “uno straniero, probabilmente maghrebino”. Quando si dice la capacità divinatoria che precorre quella giornalistica…

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1 Commento


  • alexfaro

    Visto come é nato questo governo,inciuciato(perdonatemi il brutto neologismo)
    E se questo sarebbe il gradimento dei cittadini Italiani,
    verso il”nuovo”(si fa x dire!)che avanza.
    E se come dice il proverbio”il buongiorno si vede dal mattino”!
    Prevedo che ne vedremo delle belle!(sempre si fa x dire,ovviamente!)
    Comunque la si guardi,questa mi sembra una brutta avvisaglia.
    un saluto comunista
    Alexfaro

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