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Vicenza. Ubriaco e violento, arrestato il comandante dei militari USA

E’ finito in grossi guai il comandante della base militare statunitense di Camp Ederle a Vicenza. Il colonnello David Buckingham ha bevuto sicuramente qualche birra di troppo. Durante la festa del 4 di luglio, che quest’anno a Vicenza hanno anticipato al 3 per risparmiare sui festivi da pagare al personale in servizio (!). Quest’anno l’Independence Day è arrivato il giorno dopo l’inaugurazione ufficiale della base Del Din, dopo polemiche e tensioni infinite. Quando la festa ormai volgeva al termine il comandante della guarnigione di Vicenza, secondo le testimonianze di chi ha assistito alla scena, si è però imbattuto nella Polizia Militare, che lo ha bloccato ed invitato ad aspettare di sbollire la sbornia. Ma Buckingham non prende bene l’invito e reagisce in modo violento, coprendo i militari di insulti e cominciando a ‘dare di matto’. Ad un certo punto il comandante ha forzato il blocco costringendo la Polizia Militare a inseguirlo, con la collaborazione dei carabinieri della Setaf. A quel punto, una volta raggiunto, è scattato l’arresto, ormai diventato inevitabile. Sull’accaduto le autorità americane hanno tentato di mantenere il massimo riserbo ma la notizia è presto filtrata diventando una vera e propria bomba in città. D’altronde ad assistere alla scena erano stati in tanti ed evidentemente non tutti sono rimasti in silenzio.
Ufficiosamente i soldati statunitensi hanno dovuto confermare che un’inchiesta è stata aperta ma sostengono che il colonnello non sarebbe tecnicamente in stato di arresto. Fatto sta che Buckingham è nelle mani della giustizia militare di Washington, in quanto soldato e inquisito dalla Military Police, mentre le forze dell’ordine e la magistratura italiane non sono coinvolte. Poi è arrivato, durante la giornata di oggi, un aggiornamento: il colonnello David Buckingham, come confermano fonti degli Stati Uniti, è stato sospeso dal servizio in seguito all’episodio accaduto dopo la festa del 3 luglio. La decisione è stata presa dal comandante dell’esercito statunitense di stanza in Europa, Donald Campbell. Intanto, come è possibile immaginare, i movimenti e i cittadini che a Vicenza protestano e lottano da anni contro la presenza militare USA e in particolare contro il raddoppio della base militare del Dal Molin si stanno sbizzarrendo su blog e social network.
All’indomani dell’inaugurazione della base anche il Giornale di Vicenza ha dovuto prendere atto del flop dell’operazione:
“AItro che low profile. La base militare più bella del mondo è stata inaugurata tenendo un profilo rasoterra. Nessun rappresentante dei governi, discorsi formali di circostanza, fasce tricolori lasciate nell’armadio, giornalisti lasciati a cuocere sotto il sole, vescovi che ritengono opportuno non partecipare. Dopo tanti anni di contestazione, replicata simbolicamente anche ieri dai gruppi dei No Dal Molin, era prevedibile che lo zio Sam tenesse i toni bassi nel giorno del taglio del nastro. Ci mancava solo lo scandalo delle intercettazioni Usa ai danni degli amici europei per gettare un’ulteriore dose di ghiaccio in una cerimonia che avrebbe dovuto esaltare proprio la granitica alleanza tra Roma e Washington».
Ed ora l’arresto del comandante della guarnigione USA a Vicenza non fa che confermare l’opinione di chi pensa che i soldati americani se ne debbano tornare a casa, e presto.

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