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I veri sprechi della sanità: le convenzioni “allegre”

La Guardia di Finanza di Bergamo ha scoperto una truffa in danno della Regione Lombardia ad opera di una clinica dentale accreditata al Servizio Sanitario Regionale. Per ottenere indebitamente maggiori rimborsi dall’Asl, il rappresentante legale e il responsabile dell’area odontoiatrica della società proponevano ai pazienti prestazioni eccessive e inutili e rendicontavano alla Regione prestazioni in realtà mai rese, compilando piani di trattamento diversi rispetto alle prestazioni erogate.
I due responsabili sono stati denunciati per truffa aggravata ai danni della Regione mentre sarà imputata alla società, che annualmente riceve un rimborso dall’Asl di oltre 170.000 euro, la responsabilità amministrativa degli enti. L’attività investigativa, che sinora ha riguardato circa il 10% dei pazienti seguiti in regime di Servizio Sanitario Regionale, proseguirà con lo scopo di quantificare l’importo complessivo della truffa.
Se invece di fare una presunta “spending review” (in realtà sempre tagli lineari, che ammazzano le realtà che funzionano già oggi all’osso, mentre non toccano più di tanto gli “sprechi” e le ruberie), si facesse altrettanto per tutte le cliniche “convenzionate”, scopriremmo che la spesa sanitaria nazionale è sostenibilissima. Certo, ci rimetterebbero i grandi “privati” della sanità, come il berlusconiano Angelucci e la tessera n. 1 del Partito democratico, De Benedetti (sì, il padrone di Repubblica).

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