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Le sorti dei pugili. Al potere in Ucraina, uccisi in Venezuela

Mentre il campione di pugilato ucraino Kouthcko viene coccolato dalla Merkel e dai governi occidentali come esponente delle forze reazionarie che hanno deposto il governo ucraino, l’ex campione di pugilato venezuelano Antonio Cermeno è stato sequestrato e ucciso a Caracas. Cermeno era uno sportivo attivo nelle campagne sociali attivate dal governo venezuelano. Ritiratosi nel 2006 dopo aver vinto 45 incontri da professionista (7 le sconfitte), Cermeno si dedicava da anni a progetti per il recupero della gioventù disagiata, e per questo il Presidente venezuelano Nicolas Maduro, commentandone la morte ha detto che “ora gli intitoleremo il piano nazionale che stavamo portando avanti. Antonio Cermeno era una gloria del nostro paese e della nostra gioventù, oltre che un bolivariano vero”. Cermeno a fine anni Ottanta e inizio anni Novanta fu campione del mondo Wba (World Boxing Association) nei pesi Super Gallo e nei Pesi Piuma. Cermeno, 44 anni, era stato rapito alla guida della sua auto, una Chevrolet, lungo la bretella autostradale di Ayacucho e durante una sosta era stato “agganciato” e portato via, assieme a due familiari (che poi erano stati rilasciati), da una banda di uomini armati dopo averlo pedinato. E’ stata una esecuzione mirata, non una rapina.

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