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Radio Città Aperta: le mezze verità della Regione Lazio

“Scambiare il diritto alla libertà d’informazione con il diritto all’esclusività di un servizio pagato con i soldi dei cittadini del Lazio è un grave errore. Il Consiglio regionale del Lazio in questi 12 mesi, nelle more della politica di risparmi e razionalizzazioni delle spese, ha provveduto a migliorare e potenziare i servizi legati all’informazione e alla trasparenza con un contenimento dei costi senza precedenti”. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa della presidenza del Consiglio regionale del Lazio. “La diretta streaming attraverso il sito istituzionale del Consiglio regionale ha garantito la pubblicità ai lavori d’Aula e di conseguenza la trasparenza dell’Ente che ha pubblicato sul web ogni tipo di informazione legata ai costi della politica e alle posizioni di ogni singolo consigliere regionale”. “La diretta radio è stata affidata in questi anni ad un’unica radio per un costo, nel solo periodo 2010-2012, pari a 210 mila euro. La presidenza del Consiglio regionale, nel pieno rispetto della trasparenza e degli indirizzi dettati dalla spending review, intende assegnare il servizio ad una o più emittenti radiofoniche radio del Lazio avendo come obiettivo innanzitutto una effettiva quanto capillare diffusione delle dirette dei Consigli in tutta la regione, ma solo ed esclusivamente – conclude il comunicato – con un bando pubblico che, quanto prima e nel rispetto dei paletti posti dal Bilancio, sarà discusso nell’Ufficio di presidenza”. 

La Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio, 2 aprile 2014

 

Finalmente il Consiglio Regionale si è fatto sentire!

Dopo innumerevoli iniziative, 11 giorni di presidio a via Cristoforo Colombo e la manifestazione alla Pisana e a ben un anno dall’insediamento, è uscita una nota dall’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio in cui si afferma di voler assegnare il servizio delle dirette attraverso un bando pubblico: la nota della Presidenza, però, non racconta come realmente stanno le cose. Lo facciamo noi:

1) Si accusa Radio Citta’ Aperta di pretendere un “diritto all’esclusività” del servizio, omettendo o non conoscendo il fatto che la nostra emittente ha già partecipato ad un bando di gara emesso dall’amministrazione regionale.

2) La diretta streaming dal sito istituzionale del Consiglio Regionale, che viene rivendicata dalla presente amministrazione, è in realtà attiva da diversi anni. Ribadiamo che il servizio da noi fornito è più ampio, in quanto prevede la contestualizzazione dei lavori da parte di un inviato in aula. Inoltre sono previste interviste ed approfondimenti con i Consiglieri. Aggiungiamo anche che la radiotrasmissione in FM della diretta permette una fruizione più diffusa, capillare, inclusiva e democratica rispetto allo streaming.

3) Radio Città Aperta ha da sempre richiesto, tra le varie ipotesi, l’indizione di un bando pubblico, e sulla base di questa richiesta e di questo obiettivo proseguiremo l’iniziativa del presidio fino a quando le dichiarazioni delle istituzioni regionali non si tramuteranno in fatti.

4) Nei prossimi giorni consegneremo al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, previa una nuova richiesta di incontro, migliaia di firme raccolte in questi giorni attraverso una petizione a sostegno delle nostre ragioni.

Roma 4 Aprile 2014

La Redazione di Radio Città Aperta

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