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L’affaire Bellomonte, vittima di giustizia e della protervia delle ferrovie

Bruno Bellomonte è un ferroviere. Ma è anche la vittima innocente di uno scandaloso accanimento prima giudiziario e poi aziendale, dai contorni kafkiani. Dopo essere stato arrestato ma anche giudicato e assolto, è stato colpito con un licenziamento e due sospensioni dal lavoro. Una micidiale tenaglia repressiva che sta schiacciando nella morsa della crudeltà di Stato e del dispotismo aziendale un cittadino che un tribunale ha dichiarato innocente rendendolo una vera e propria ‘vittima di giustizia’. Una storia complessa e dolorosa anche difficile da raccontare sulla quale oggi pomeriggio a Roma, si terrà un incontro pubblico nella sala di via Giolitti 231, vicino alla Stazione Termini organizzata dal comitato di solidarietà promosso da tanti ferrovieri

Quello di Bruno Bellomonte si è dimostrato un arresto immotivato, nel 2006, accusato per fatti di terrorismo, a seguito di un’intercettazione attribuitagli erroneamente nell’operazione chiamata ‘Arcadia’. Dal 2009, ventinove mesi di carcere duro, ancora per accuse di terrorismo, rivelatesi insussistenti fin dalla sentenza di primo grado della Corte d’Assise di Roma del 21 novembre 2011, e dalle quali è stato poi prosciolto definitivamente e con formula piena dalla sentenza della Corte di Cassazione n° 16714 del 29 gennao 2014.

Impossibile non rammentare che uno dei co-imputati di Bruno Bellomonte, Luigi Fallico, romano, è morto in carcere durante la detenzione in attesa di un processo che lo avrebbe visto assolto.

Parallelamente a questi procedimenti penali Bruno Bellomonte, ha subito pesanti sanzioni disciplinari da parte della società RFI Spa di cui è dipendente. Prima una sospensione, poi un licenziamento, oggi ancora una sospensione per il medesimo procedimento del 2006, la cui fase di dibattimento è appena avviata. Tuttora sospeso dal lavoro e senza stipendio è costretto, per avere giustizia, difendere il lavoro, le sue idee e la sua dignità, ad una lotta impari contro i poderosi apparati legali delle ferrovie. La sua allucinante vicenda, giudiziaria, lavorativa e umana, merita di essere conosciuta e denunciata come una grande ingiustizia cui occorre porre rimedio. Un’odissea apparentemente inverosimile che chiama alla propria responsabilità tutti i cittadini ed i soggetti sociali che si riconoscono nei principi e nelle garanzie costituzionali.

Bruno Bellomonte è un ferroviere, capostazione a Sassari, attivista politico e militante tra i più stimati e conosciuti per antico impegno sociale e sindacale, è inoltre un dirigente dell’organizzazione comunista “A’ Manca pro S’Indipendentzia” (a Sinistra per l’Indipendenza), conosciuto in Sardegna per le sue idee e le battaglie condotte da sempre in piena trasparenza a fianco dei compagni di lavoro e sul territorio, a difesa di identità, tradizioni e dignità del popolo sardo.

L’appello lanciato dal comitato di solidarietà con Bruno Bellomonte, è rivolto a tutti: ai ferrovieri, ai lavoratori di ogni settore, agli attivisti, alle associazioni democratiche, ai sindacati, ai partiti, ai parlamentari ma anche agli operatori del diritto e dell’informazione ed al popolo dei ‘garantisti’, a tutti coloro che credono nei valori costituzionali e nella legge veramente ‘uguale per tutti’, non soltanto per i ricchi e i potenti.

Ogni persona può aiutare Bruno Belomonte anche solo diffondendo la sua storia, mediante una corretta informazione, raccontando la degenerazione del ‘diritto’ e delle regole di convivenza civile della nostra società. Siamo chiamati tutti in causa, a cominciare dai ferrovieri e dai lavoratori di tutti i settori.

Un gruppo di ferrovieri indignati da quanto sta accadendo, ha costituito un comitato per sostenere Bruno, denunciando pubblicamente questa scandalosa vicenda e per aiutarlo anche sul piano materiale con un piccolo sussidio mensile, già in atto ma non sufficiente. Facciamo appello a quanti vogliano sostenere questa battaglia di civiltà con un piccolo gesto di solidarietà materiale e concreta, a farlo anche attraverso un versamento a cifra libera alla Cassa di Solidarietà Ferrovieri sul Conto Corrente Postale N° 71092852 oppure tramite bonifico bancario o postale su IBAN: IT10N0760103200000071092852, specificando nella causale: “Sussidio di solidarietà per Bruno Bellomonte”.

Appuntamento oggi alle 17.30 a via Giolitti, per saperne di più, per fare tutto quello che è necessario

 

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