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Esercitazioni in Sardegna, manifestanti tentano di bloccare mezzi militari

Nonostante la blindatura del territorio e la fortissima presenza di forze dell’ordine le realtà antimilitariste del Sulcis non hanno voluto rinunciare ad una mobilitazione per ora simbolica che sabato pomeriggio ha contestato le esercitazioni militari della Brigata meccanizzata Aosta. I militari, di stanza in Sicilia, parteciperanno alle manovre che si terranno presso la base militare di Teulada dall’1 fino al prossimo 26 aprile. La Brigata Aosta è diventata da qualche anno uno dei reparti d’elite destinati alle operazioni all’estero. Nel corso delle esercitazioni in Sardegna i soldati saranno addestrati all’uso di armi leggere e portatili, di mitragliatrici, bombe a mano, razzi, mortai pesanti, granate e armi anticarro. Ma dopo la Brigata Aosta ad esercitarsi alla guerra nella base di Capo Teulada nonostante le proteste dei residenti e di numerose forze politiche e associazioni sarde saranno i bersaglieri della Brigata Garibaldi nelle manovre della Joint Rapid Responce Force (forze operative di rapido inervento da impiegare nelle missioni all’estero), dal 27 aprile al 17 maggio. Previsti in questo caso bombardamenti con carri armati pesanti Ariete e obici semoventi.

Come se non bastasse, dal 18 fino al 31 maggio arriverà in Sardegna la brigata corazzata Ariete con armi leggere e portatili, fucili di precisione Sako, mitragliatrici, bombe a mano, mortai pesanti, armi anticarro. Previsti durante le ennesime manovre anche bombardamenti con il cannone del veicolo blindato Dardo, dell’autoblindo Centauro e obici semoventi.

Sabato la contestazione si è svolta al porto di Sant’Antioco dove un centinaio di giovani attivisti della campagna ‘no basi – no border’, protagonisti nei mesi scorsi di altre mobilitazioni contro la presenza di basi militari in Sardegna, hanno tentato di impedire lo sbarco di alcuni mezzi militari provenienti dalla nave cargo Maior. Per impedire che l’iniziativa antimilitarista potesse far saltare le operazioni poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa hanno presidiato dal giorno prima il porto e le strade adiacenti, mentre i militari hanno anticipato gli sbarchi dei mezzi.
I manifestanti hanno comunque messo in atto sabato numerose azioni dimostrative come momentanei blocchi sulla strada statale 126 rimossi ogni qual volta i cordoni di polizia in assetto antisommossa minacciavano di intervenire. Durante il lungo fronteggiamento con i cordoni delle forze dell’ordine non si sono comunque prodotti scontri.

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