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Processo breve. Il governo “la sfanga”

Per vincere in aula, tutta la maggioranza, ministri e sottosegretari compresi, è stata mobilitata per le votazioni, che, secondo i tempi contingentati, dovrebbero concludersi domani sera.

Il Pd aveva chiesto il ritorno in commissione del provvedimento, che prevede la riduzione dei termini di prescrizione per gli incensurati imputati in primo grado – una norma di cui si potrebbe avvalere Silvio Berlusconi per estinguere il suo processo Mills prima che arrivi a sentenza.

Ma la richiesta del PD è stata negata dal voto della maggioranza con un margine di 11 voti. L’opposizione ha annunciato una “dura battaglia” contro il ddl che ha definito una “legge ad personam”. L’ostruzionismo dei democratici nell’Aula di Montecitorio si esprime attraverso la lettura degli articoli della Costituzione italiana. In questo modo l’opposizione sta tentando di “tirare per le lunghe” la discussione. Ma domani sera alle 20 il voto di Montecitorio potrebbe dare il via libera al processo breve: per quell’ora è previsto, infatti, il voto finale. Il disegno di legge dovrà poi passare al Senato per un’altra lettura.

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