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Germania e Svizzera, mai più nucleare

La Germania fermerà il suo ultimo reattore nucleare nel 2022, diventando cos la prima potenza industriale a rinunciare all’energia atomica. Lo ha annunciato oggi il ministero dell’Ambiente tedesco.

I tre reattori più moderni del Paese di fermeranno al più tardi a fine 2022, ha dichiarato il ministro Norbert Rottgen (Cdu) dopo una riunione tra i leader della coalizione e la cancelliera Angela Merkel. Otto dei 17 reattori tedeschi già  tagliati, dopo la catastrofe di Fukushima, dalla produzione di energia elettrica non saranno più riattivati, ha aggiunto Rottgen, definendo la decisione «irrevocabile».

Fino all’ultimo i cittadini non si sono fidati e sabato sono scesi  nuovamente in piazza in una manifestazione che, vista da qualche migliaio di chilometri di distanza, fa rabbrividire.

In oltre 20 città tedesche una folla oceanica di più di 160.000 persone è scesa in strada in assembramenti talmente folti che anche la polizia non ha potuto negare che in alcune città ci fossero non meno di 20-25 mila persone. L’urlo della manifestazione era “Atomkraft – Schluss” (fine dell’energia nucleare). L’azione è servita per inviare un messaggio forte e chiaro al Governo che sembra piuttosto incerto sul futuro energetico della Germania.

Nella notte il ciclo di riunioni politiche dicisivo. I vertici di CDU, CSU e FDP hanno raggiunto una intesa dopo 7 ore di discussioni. Secondo il ministro dell’ambiente Röttgen, I tre reattori più moderni del paese si fermeranno al più tardi a fine 2022. Otto dei 17 reattori tedeschi già spenti dopo la catastrofe di Fukushima non saranno più riattivati. Röttgen ha definito la decisione «irrevocabile».

 

E anche la Svizzera è arivata alla stessa conclusione.Quasi la metà dell’energia elettrica svizzera è attualmente prodotta grazie alle centrali nucleari presenti sul suolo elvetico, che assicurano il 40% dell’intero fabbisogno energetico. Ma la Confederazione ha deciso di abbandonare il nucleare e puntare su un maggior risparmio energetico, sul potenziamento dell’energia di origine idroelettrica e delle energie rinnovabili. Il referendum indetto dalla tv nazionale è stato un plebiscito: quattro svizzeri su cinque hanno votato per l’addio al nucleare e oltre il 60% ha persino detto di essere disposto ad accettare un aumento delle bollette pur di liberarsi delle centrali atomiche.

Il Governo svizzero abbandonerà infatti, entro il 2034, l’energia nucleare: le cinque centrali presenti sul suolo elvetico (due a Beznau, una a Mulberg, una a Gosgen ed una a Leibstadt) saranno disattivate alla fine del ciclo di vita e non verranno sostituite con nuove, ma si punterà su altri sistemi per la produzione di energia.

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