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L’indecente ostracismo sui referendum

Fino all’ultimo. Il governo ha tentato in modi di sabotare i referendum che consentiranno alla società di esprimersi su scelte strategiche come quelle su acqua pubblica e nucleare.

Sulla decisione della Corte Costituzionale si sovrappone anche l’insediamento del nuovo Presidente Scelto ieri con dieci sì e tre schede bianche, napoletano, magistrato del Consiglio di Stato e giudice costituzionale dal gennaio 2004, Quaranta è diventato presidente della Corte Costituzionale al secondo tentativo, dopo la sconfitta per otto voti a sette incassata a dicembre 2010 da Ugo De Siervo. Quaranta, considerato ‘gradito’ al centrodestra, in passato è stato chiacchierato per la vicinanza temporale fra la ‘promozione’ di suo figlio ai vertici dell’Enac (nominato dal ministro Altero Matteoli) e il pronunciamento della Consulta sul conflitto fra la Camera e i magistrati di Livorno per un’inchiesta penale a carico dello stesso Matteoli.
La sua elezione, come ha commentato il neopresidente denunciando “inopportune interferenze esterne” sul voto, dovrebbe fare “giustizia di ogni illazione” su “una presunta politicizzazione della Corte”. E tuttavia è sembrato un segnale politico di “marcamento” dal centrodestra la risposta che il neoeletto presidente ha dato a un cronista che gli ha chiesto se ritenga nei poteri della Corte bloccare il nuovo quesito referendario sul nucleare imposto dalla Cassazione: “Personalmente ritengo di no”, ha azzardato, precisando che la decisione (fra domani e dopodomani) la prenderà la camera di consiglio dopo aver ascoltato le parti.
Ma il primo vero test ‘politico’ sui nuovi equilibri della Corte previsto per il 6 luglio: in quella data la Consulta dovrà decidere se ammettere il conflitto d’attribuzione sollevato dalla Camera contro i magistrati milanesi per il caso Ruby. E il collegio potrebbe essere ancora incompleto: oltre ai perduranti problemi di salute di Maria Rita Saulle, potrebbe mancare il quindicesimo giudice se il Parlamento, al quale oggi Quaranta si è appellato perché decida in fretta, non eleggerà nemmeno il 23 giugno il sostituto di De Siervo.

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