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Val di Susa. Tutti d’accordo: “spazziamo via i No Tav”

Questa mattina è stata convocata a Torino la riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove sarà decisa la strategia da adottare per mettere fine alla protesta del movimento No Tav che si oppone all’apertura del cantiere dell’Alta Velocità a Chiomonte. Alla riunione in prefettura c’è anche ministro dell’Interno Roberto Maroni e il vice capo della Polizia, Nicola Izzo, già questore di Torino.

Tra le ipotesi che circolano c’è quella di rendere la Val di Susa “zona strategica di interesse nazionale” e procedere quindi alla militarizzazione del territorio con l’uso dei militari nell’avvio dei cantieri.

Oggi il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, intervistato dal Giornale, si è già detto disponibile alla linea dura sottolineando che, secondo lui “viviamo in una democrazia non reale, in una dittatura delle minoranze che si arrogano il diritto di bloccare opere fondamentali”.Per questo ipotizza la militarizzazione dei cantieri della Tav in Val di Susa, anche se si augurerebbe di “non usare l’esercito per un compito che non spetta a esso. Però – dice – io so che lo Stato l’opera la deve fare” e fino ad oggi “si è cercata una mediazione impossibile” perchè il popolo No Tav è in massima parte “gentaglia che fa gli ‘antitutto’ di professione, con un’idea di democrazia per cui chi non la pensa come te va eliminato. E’ in quel marciume ideologico che nascono le minacce”. Dal canto suo il neo-sindaco di Torino Piero Fassino ha spiegato che oggi ribadirà al ministro Maroni l’assoluta necessità della Torino-Lione (“Chiederò al governo di compiere tutti i passi necessari per garantire nei tempi previsti l’avvio dei lavori” ha detto al termine della sua prima giunta).

Un appello urgente di solidarietà giunge dalla Val di Susa, la situazione, infatti, sta diventando estremamente critica: “è molto probabile nei prossimi giorni – o nelle prossime notti – una prova di forza voluta dal governo, da partiti di maggioranza e di opposizione, dall’associazione degli industriali di Torino e chissà da quanti altri” segnalano i valsusini che sostengono il movimento No Tav. Il nuovo sindaco di Torino, Piero Fassino, incontrerà domani Maroni sul problema TAV e gli chiederà «di fare i passi necessari per l’avvio del cantiere”. In questi giorni la Val di Susa sta vivendo momenti di tensione che ricordano quelli dell’autunno 2005 quando fu usata la forza per imporre l’apertura di un cantiere in vista della realizzazione del TAV Torino-Lione. Da allora nessun cantiere è stato aperto ma le promesse di governi di diverso colore di aprire un dialogo e un confronto con le istituzioni locali si sono dimostrate un inganno e le amministrazioni democraticamente elette, critiche sulla realizzazione della grande opera, non sono state riconosciute dal governo quali interlocutori affidabili e sono state estromesse dai tavoli di confronto. Il governo e le potenti lobby che governano l’economia e la finanza, con l’appoggio di partiti di maggioranza e minoranza, non hanno esitato a stravolgere procedure, infrangere leggi e ingannare l’Unione Europea pur di assicurarsi un grande business da cui anche la grande criminalità organizzata e le mafie contano di trarre profitto. Hanno scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le ragioni dell’opposizione, per screditare il movimento notav presentandolo come covo di estremisti e sovversivi: la criminalizzazione del dissenso è un’arma micidiale a cui ricorre solo chi disprezza il confronto democratico e le regole condivise.

Appello per la democrazia e il rispetto della legalità in Val di Susa

Come singoli cittadini, associazioni, sindacati, movimenti, esponenti del mondo della cultura:

• rifiutiamo l’idea che la realizzazione di una grande opera possa ridursi ad un problema di ordine pubblico

• condanniamo senza riserve l’invito ad usare la forza e a militarizzare il territorio lanciato nei giorni scorsi da rappresentanti del popolo eletti in Parlamento, da alcuni partiti e da alcune associazioni di imprenditori

• denunciamo il disprezzo delle più elementari regole della democrazia e pretendiamo dal governo il rispetto della legalità, il rispetto dei diritti dei cittadini, il rispetto nei confronti della amministrazioni locali democraticamente elette

• respingiamo il ricatto e le strumentalizzazioni secondo cui chi si oppone al TAV non difende il lavoro: al contrario la realizzazione di questa grande opera inutile penalizzerebbe pesantemente le economie locali in cambio di pochi posti di lavorio precario e privo di tutele e di diritti, mentre un diverso utilizzo delle risorse pubbliche creerebbe numerose opportunità di nuova occupazione

• le ragioni di chi si oppone a questa grande opera inutile, devastante, che sottrarrebbe enormi risorse economiche ai servizi pubblici di tutto il paese sono le nostra ragioni: non ci rassegniamo all’idea che il nostro futuro possa essere deciso da quell’intreccio perverso tra politica, affari e criminalità organizzata che governa ampie aree del nostro paese e inquina la nostra società. Il nostro riferimento continua ad essere la Costituzione, quella Costituzione nata dalla Resistenza e oggi troppo spesso violentata. Per queste ragioni esprimiamo la nostra solidarietà alla resistenza notav e ci impegniamo a sostenerla concretamente. Invitiamo a diffondere questo appello e a raccogliere nuove adesioni (per aderire: www.notavtorino.org)

Torino, 7 Giugno 2011

Primi firmatari (tra i promotori a Torino di “Presidiare la Democrazia”):
Comitato notav Torino; Laboratorio per la Democrazia – Torino; Unione Culturale Franco Antonicelli – Torino; Ferico Bellono, segretario generale FIOM Torino; Emergency Torino; Pro Natura Torino e Piemonte; Centro Sereno Regis; Giuseppe Sergi, docente storia medievale Univ. Torino; Alessandra Algostino, docente Diritto costituzionale comparato Univ. Torino; Caffè Basaglia – Centro di animazione sociale e culturale delle comunità; CUB Piemonte; Ass. L’Interezza non è il mio forte; Fabionews; Officine Corsare; Associazione La Fonte Acquariana; Comitato di cittadinanza attiva Rivalta Sostenibile; MAG4; IK Produzioni; Mani Tese Torino

 

per aderire all’appello dei No Tav scrivere a postmaster@notavtorino.org

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