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L’holding immobiliare Casa Pound

A via Valerio Giacomini 33, scrive Il Messaggero, si trova un edificio apparentemente anonimo in una delle stradine che immettono sull’Ardeatina, che originariamente era destinato ad ospitare un impianto sportivo polifunzionale e che da circa due anni ospita invece nel suo garage un camper con l’insegna dell’organizzazione “Il Popolo Italiano”, il cui leader, Giuliano Castellino, ogni mattina controlla la cassetta della posta con la targhetta dell’Associazione Casa Italia, emanazione di Casa Pound. Il Suv e la Smart parcheggiate nel garage, nota Il Messaggero, “contrasterebbero non poco con l’indigenza vera o presunta delle famiglie residenti”. Così è. Ma quanto costa tutto ciò ai contribuenti romani? Nel gennaio del 2009 il Comune ha siglato una convenzione con la Generaleappalti Srl che prevede il pagamento di un canone annuo di 805 mila euro. L’accordo iniziale stabiliva il pagamento per ognuna delle 37 famiglie di 150 euro mensili. Ma dopo un anno l’obbligo è venuto meno. E in attesa della scadenza del contratto nel 2015, gli occupanti hanno pensato bene di garantire il servizio di sorveglianza in cambio di qualche migliaio di euro al mese. In sintesi, “ad abitare in questa specie di fortino – sottolinea ancora Il Messaggero – ci si guadagna”. Addirittura. Tutto frutto di un accordo che la giunta Alemanno raggiunse con i militanti di Casa Pound quando, all’indomani del suo insediamento in Campidoglio, si preoccupò immediatamente di dare un tetto ai militanti neofascisti minacciati  dal 2007 di sgombero dall’ex sede della Siae in Via Valadier, nei pressi di Piazza Cavour, stabile poi dichiarato inagibile. Insomma, nella Roma oppressa dal problema, grave,  di un’emergenza abitativa che lascia tante famiglie con l’acqua alla gola se non direttamente per strada, il sindaco si preoccupa di concedere spazi e soldi ai militanti fascisti.
Spazi come quello di Via Napoleone III, acquistato dal Comune per 11,8 milioni di euro, diventato da poco ufficialmente la sede di Casa Pound. Spazi come anche “Stazione Nord”, che si offre come locale notturno della movida romana nell’area della ex stazione ferroviaria Olimpico – Farneto. “E’ la nuova creatura commerciale della galassia Casa Pound”, scrive oggi su L’Unità Mariagrazia Gerina descrivendo la presenza di una discoteca con piscina e musica all’aperto. Dal 2008, cioè da quando i “Fascisti del terzo Millennio” occuparono la stazione vicino allo Stadio Olimpico, quel posto ha visto organizzare concerti identitari, meglio conosciuti come “cinghiamattanze”, feste di tesseramento per Casa Pound, raduni di neofascisti provenienti da tutta Italia. Tutto ben coperto dalla musica che, nell’ambito dell’Estate Romana, vorrebbe fare di questo spazio e del parcheggio antistante un locale notturno qualunque. Dell’area, di proprietà del demanio, è tenutaria la Rete Ferroviaria Italiana, che più volte ha sporto denuncia: ma municipio e gabinetto del Sindaco fanno orecchie da mercante. Anzi, peggio: nella relativa Relazione tecnica se ne fa riferimento come ad un progetto coperto dal Patrocinio del Comune. D’altronde, patròn di Stazione Nord è proprio un vecchio amico del sindaco di Roma, Andrea Antonini, che coniuga la sua attività di consigliere municipale con quella di responsabile “culturale” di Casa Pound. La cultura delle amicizie nere di Alemanno che conquista spazi in città.

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