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Libia. Nuova strage della Nato nella notte

Il raid effettuato dagli aerei della Nato questa notte a Sorman, a 70 chilometri da Tripoli, ha provocato 19 morti tra cui otto bambini. È quanto ha riferito ieri sera l’agenzia ufficiale libica Jana. Il precedente bilancio fornito dalle stesse autorità libiche parlava di 15 morti, tra cui due bambini. Alcuni giornalisti, tra cui un inviato dell’agenzia Reuters, sono stati portati nell’ospedale della vicina Sabrata. Qui sono stati mostrati loro nove cadaveri, tra cui quelli di due bambini, e resti umani che secondo le autorità libiche appartenevano alle altre vittime dell’attacco. La Nato ha confermato il raid su Sorman, precisando in un comunicato diffuso ieri sera di avere colpito un centro di comando e di controllo, e quindi un “obbiettivo legittimo”. L’Alleanza ha invece aggiunto di non poter fornire conferme su eventuali vittimi civili. Il comandante dell’Operazione Unified Protector, il generale Chalres Bouchard, ha detto che l’attacco «comprometterà notevolmente le capacità delle forze del regime di portare avanti le loro barbare aggressioni contro il popolo libico».

Di fronte alle notizie che giungono ormai quasi quotidianamente dalla Libia, con un numero di civili uccisi dalle bombe della Nato assai superiore a quelli che la Nato “dovrebbe proteggere”, è difficile rimanere indifferenti di fronte alla legittimazione dei bombardamenti che anche ieri il Presidente della Repubblica Napolitano ha rivendicato come la scelta giusta. Mentre si aprono crepe nella maggioranza di governo sulla continuazione di questa sporca guerra, una figura istituzionale come il Presidente della Repubblica sembra più preoccupato di chiudere con forza tali crepe piuttosto che salvaguardare la dignità del nostro paese coinvolto in una guerra ormai ingiustificabile da ogni punto di vista.

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