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La manovra del governo è diventata una stangata di 68 miliardi!

Per i dettagli della manovra, rinviamo a  questo articolo di Roberto Tesi pubblicato oggi su Il Manifesto:

Dalle tabelle allegate e dalla Relazione tecnica, cominciano a emergere i dettagli della manovra: l’intervento complessivo fino al 2014, previsto dal decreto sfiora i 50 miliardi di euro, se si considerano le maggiori tasse e i tagli di spesa. Nei primi due anni le maggiori entrate per 6,1 miliardi (1,8 quest’anno e 4,3 nel 2012) serviranno a coprire maggiori spese di analogo importo, senza alcun impatto sul deficit. Nei due anni successivi, invece, la manovra corregge il deficit sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese prevedendo ulteriori interventi: 17,9 miliardi nel 2013, e 25,4 miliardi nel 2014. È quanto emerge dalle tabelle allegate al decreto della manovra. Se si considera, invece, il solo effetto sul deficit la «correzione» è praticamente vicino alle zero nei primi due anni e di circa 43,4 miliardi nel quadriennio 2011-2014.
Di fatto per quest’anno il governo conta di incassare 1,8 miliardi in più dalle entrate (tasse e giochi) che vanno a compensare un analogo importo di maggiori spese. Lo stesso accadrà nel 2012: le entrate saliranno di 4,3 miliardi ma valgono poco ai fini del deficit perché andranno a coprire un importo appena inferiore di spese 4,1 miliardi. La correzione del deficit parte invece dal 2013, quando sia le entrate sia le spese vanno nella stessa direzione del miglioramento dei conti: le maggiori entrate sono pari a 7 miliardi, i tagli di spesa 10,8 miliardi, per un totale di 17,8 miliardi di miglioramento del deficit. Lo stesso accade l’anno successivo: le maggiori entrate nel 2014 si attestato a 6,1 miliardi, i tagli a 18,7 miliardi, per un totale di 25,4 miliardi di correzione del deficit.
La manovra peserà per 9,6 miliardi sulle spalle degli enti locali, per i quali sono previsti tagli nel 2013 e 2014. Per le regioni e gli enti locali «virtuosi» è previsto un beneficio di 200 milioni. In particolare per le Regioni i tagli saranno pari a 2,4 miliardi (800 milioni nel 2013 e 1,6 miliardi nel 2014); complessivamente si taglierano 3 miliardi per ai comuni e 1,2 miliardi alle province oltre a 3 miliardi per le regioni e le province a statuto speciale.
La stangata sulle comunicazioni relative al «conto titoli» dei risparmiatori italiani (una patrimoniale all’incontrario visto che pagherà di più chi ha poco) vale 8,8 miliardi di euro, cioè circa un quinto dell’intera manovra finanziaria contenuto nel decreto del governo. Il gettito crescerà di 721 milioni quest’anno (con il bollo in salita a 120 euro), a 1,315 miliardi nel 2012, per poi balzare ai 3,581 miliardi del 2013 e a 2,4 miliardi nel 2014 quando il bollo salirà a 150 o a 380 euro a seconda dell’entità del valore del «portafoglio» degli investimenti. Sono, invece, circa 11 miliardi i tagli alle spese dei ministeri in tre anni e 7,5 miliardi per la sanità nel biennio 2013-14.
Dalla riduzione dell’indicizzazione delle pensioni, invece, arriveranno circa 3,8 miliardi in tre anni. In particolare i tagli ai ministeri sono pari a 1,5 miliardi nel 2012, 4 miliardi nel 2013 e 5,5 miliardi nel 2014 considerando anche la riduzione dell’utilizzo dei residui da due a tre anni. Sulla sanità (per la quale sono stati reintrodotti i tichet) l’intervento porterà circa 2,5 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014. La riduzione dell’indicizzazione delle pensioni, invece, servirà a rastrellerare 780 milioni nel 2012 e 1,5 miliardi in ciascuno degli anni del biennio successivo.
La stretta sulle scommesse clandestine e le nuove misure del settore giochi inserite nella manovra valgono quasi 2 miliardi di euro. Dal super-bollo per le auto potenti arriveranno complessivamente 197,7 milioni di euro: è prevista un’entrata di 50,3 milioni nel 2011, 48,6 milioni nel 2012, 49,4 milioni nel 2013, 49,4 milioni nel 2014, in termini di correzione del deficit. L’aumento dell’Irap sulle banche e le assicurazioni, previsto in manovra, vale in termini di correzione del deficit 1,848 miliardi di euro: 888,7 milioni nel 2012, 479,7 milioni nel 2013 e nel 2014.

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