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La rete contesta il teorema politico-mediatico sui black block

Millecinquecento iscritti in poche ore alla pagina fan dei No Tav che contesta repubblica.it dopo l’ennesima bufala sui black block sostenuta dal giornale di riferimento di buona parte del centro sinistra italiano. Eravamo stati fra i primi a contestare la ricostruzione del giornale di De Benedetti segnalando la costruzione artificiale della notizia. Dopo di noi però è venuto fuori un fiume di articoli e foto che hanno smentito in diretta l’operazione mediatica di costruzione del folk devil di turno, quando in Egitto o in Tunisia i giovani scendono in strada le chiamano rivolte, quando scendiamo in strada noi siamo terroristi scriveva un ragazzo sulla sua pagina fan su facebook. Un’impressionante livello di cooperazione tra mediattivisti in forma plurale sta mettendo in difficoltà chi pensava di utilizzare la rete come punto centrale di produzione di senso comune avendo a disposizione centinaia di migliaia di contatti. In queste ore, Repubblica.it si è giocata la sua credibilità, e le sarà difficile lanciare mobilitazioni e appuntamenti di movimento come ha fatto in questi mesi. E’ arrivato finalmente anche in Italia il convitato di pietra, uno sciame virale che ha cominciato a pungere dove fa più male, rompendo la produzione d’immaginario antiberlusconiano con il quale estromettere il conflitto incompatibile come si era provato a fare già il 14 dicembre. Così mentre tutti gridavano alla repressione, e Grillo si “dissociava mentalmente” chiedendo l’arresto di quelli che il giorno prima chiamava eroi, la rete rispondeva dal basso mettendo immagini, testimonianze, video che smentivano la bufala degli infiltrati. In queste ore, si sta muovendo qualcosa di interessante e incontrollabile… ed è questo che mette paura al potere

Controlacrisi.org ovviamente supporta la pagina, per iscriversi

http://www.facebook.com/pages/Il-popolo-NO-TAV-avr%C3%A0-pi%C3%B9-fans-de-La-Repubblica/238909349469858

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