Menu

Val di Susa. «Hanno sparato gas Cs sulla gente che dormiva»

Professore, lei si trovava in valle?
Sì ieri notte ero lì. Avevo accompagnato una amica professoressa di filosofia al liceo che vorrebbe scrivere delle testimonianze sulla violenza di queste settimane viste con gli occhi delle donne/mamme. Ci aspettavamo una giornata tranquilla. La sera c’era una conferenza di Claudio Cancelli, professore universitario di fluododinamica al Politecnico di Torino ora in pensione e dell’esperto di economia che si è occupato di alta velocità Ivan Cicconi. Eravamo vicino alla centrale idroelettrica e al campeggio No Tav, a duecento metri dallo sbarramento del cantiere. È stata una bella conferenza sui project financing, la corruzione, i subappalti. È terminata alle 23,30 circa.
Che cosa è successo dopo?
C’è stata la battitura dei guard rail e della grata da parte dei manifestanti, una forma di protesta rituale contro la costruzione dell’infrastruttura. Viene ripetuta tutte le sere. È una protesta tipo cacerolazos. Il rumore diventa insopportabile. Dentro il cantiere c’erano 300 uomini armati e cinque ragazzi hanno iniziato a scardinare un pezzo della cancellata. Da dentro hanno risposto con gli idranti. Tutti si sono allontanati. Quindi sono piovuti dei lacrimogeni e tutti sono arretrati coprendosi la faccia, chi poteva con delle mascherine. La polizia è avanzata con un mezzo cingolato e ha continuato a sparare acqua con l’idrante montato sul tetto del mezzo. Da parte di chi protestava non è partita una pietra che fosse una, semmai qualche insulto. A quel punto era l’una di notte.
Pensavate che fosse tutto finito?
No, il cancello era sgombro, ci eravamo allontanati, continuavamo a urlare e far rumore. Eravamo una folla, forse di 300 persone. Dopo poco è arrivata una salva missilistica a lunga gittata che ci ha scavalcato, ha fatto un volo di 200 metri ed è arrivata dentro il campeggio, dove dormivano donne, bambini, anziani. È la parte bucolica della protesta, vengono, fanno le braciole e il campeggio, è la componente più tranquilla e in quel momento dormivano. In pratica hanno gasato la gente col gas Cs, che come ho spiegato più volte è cancerogeno. Mi è sembrato un gesto totalmente gratuito, perché ormai quelli che avevano fatto la battitura si erano allontanati dalla grata. Colpire gente che dorme, mi è sembrato un ulteriore passo in avanti nella repressione della protesta. È la prima volta che piovono lacrimogeni di notte sul campeggio. È il quarto lancio di lacrimogeni Cs. Forse bisogna studiare altre forme di protesta per non esporsi ancora a un’arma chimica vietata in tempo di guerra. Sono tornato a casa con molta amarezza. La mia amica era scioccata.
da “il manifesto” del 24 luglio 2011

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *