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Il Comune di Bologna e i 17,5 milioni di euro di Atc

La classe dirigente locale e la sua “corte dei miracoli” hanno dimostrato di non avere il controllo politico di quello che dovrebbe essere normale gestione e valorizzazione di bene pubblico, tutto questo mentre si fanno appelli all’unità al sacrificio, tutti uniti contro la crisi, e chi sgarra viene accusato di corporativismo, come nel caso dell’USB che difende le lavoratrici dei nidi, settore fortemente ridotto dalla pressa crisi-privatizzazioni.

Ma veniamo al busillibus o meglio al Bus, il caso della gestione parcheggi è scoppiato quando dietro mandato della Corte dei Conti, le Fiamme Gialle hanno scoperto un danno erariale di 17,5 mln di euro nei confronti del Comune, un indagine che copre un’illecito che si spalma nell’arco di 13 anni, dal 1997 al 2009, sulla gestione dei parcometri, distribuzione e rivendita dei titoli di sosta, servizio di deposito delle auto rimosse e rilascio dei contrassegni per la ZTL (zona a traffico limitato), che il comune ha affidato ad Atc.

Gli illeciti contestati sono (oltre la mancanza di un adeguato controllo da parte del Comune nei confronti di Atc nella gestione dei piani sosta) per spese non direttamente riconducibili alla gestione della sosta, che riduce gli utili trasferiti nelle casse comunali, ed inoltre la violazione ripetuta dei termini delle convenzioni stipulate tra il Comune di Bologna ed Atc e la mancata istituzione di contabilità separata dalla gestione del piano della sosta.

Chi doveva controllare? l’attività di controllo doveva essere effettuata dal Comune che “dovrebbe controllare sia che la società sia una partecipata privata come di un ufficio interno.

In questo caso la gestione della sosta a pagamento andrebbe controllata come fosse un servizio di articolazione interna a Palazzo d’Accursio, ma il Comune in questi anni si è limitato a fissare il canone dovuto da Atc e a stabilire i costi delle strisce blu senza controllare l’operato del suo concessionario, prendendo per buoni i dati forniti da Atc, come se un pollo chiedesse ad Amadori “cosa c’è per cena?”.

Inoltre emerge dall’indagine la violazione della convenzione tra Atc e Comune in merito al sub affidamento in convenzione. Atc è ricorsa a soggetti privati in modo sistematico e strutturale per alcuni servizi come lo svuotamento dei parcometri, la manutenzione dei parcheggi e delle strisce blu, accreditandoli sul conto corrente di Atc; quando per legge a parte gli ausiliari ed il personale amministrativo, non ne dovrebbe assolutamente fare uso. Merola e soci momentaneamente e pacatamente aspettano i dati per commentarli……..

Aspettando i nomi dei responsabili dall’indagine ancora in corso facciamo analisi politica?

Amministrazioni di centro-destra e di centro sinistra mirano sistematicamente allo smantellamento di beni pubblici come quello del trasporto, con l’unico scopo di privatizzare il servizio, dove il profitto va a scapito della qualità del servizio. Per altro in provincia di Bologna molte corse sono gestite direttamente da semplici privati come Cosepuri, inoltre a Bologna si paga il biglietto più alto d’Europa (per 60minuti 1,50 se il ticket è fatto sulla vettura, 1,20 se lo fai a terra, non stiamo scherzando, chiediamo che si faccia almeno 1,10 se riusciamo a prendere il bus in corsa come Fantozzi nella celebre scena dove si getta sulla corriera). E’ uscito dal linguaggio della -politica di palazzo- parole come trasporto pubblico come bene essenziale, eppure è utilizzato da migliaia di persone che dall’oggi al domani si sono visti aumentare abbonamenti e biglietti e i parcheggi delle strisce blu. Ma a chi giova perdere tutti quei milioni, si incensa il privato perché più efficiente, si efficiente a rubare sulla cosa pubblica.

Quando si inizierà a parlare di sevizi di trasporti integrati treno pendolari-autobus? Non è un caso che tra le forze indipendenti della città vi sia una simile questione all’ordine del giorno, quelle forze che sono consapevoli che la lotta per i beni comuni è parte integrante di quel movimento che metterà la democrazia reale e gli interessi collettivi al primo posto creando una politica alternativa a quella di un’amministrazione che regala 17,5 milioni di euro, e poi parla di sacrifici.

Redazione di Contropiano-Bologna

 

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