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Napolitano blinda la manovra, qualunque essa sia

Possiamo scommettere dunque che il Pd farà l’ennesio “atto responsabile”, permettendo il varo di una serie di misure criminali “ma per il bene del paese”, libero però di dire che non è d’accordo. Lo tesso atteggiamento che la Camusso prenderà all’indomani dello sciopero del 6. Accettiamo scommesse.

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si fa garante davanti ai mercati e all’Unione Europea che l’Italia manterrà l’impegno del pareggio di bilancio. E rassicura che, nonostante le continue discussioni e le modifiche, «nessuno, nemmeno l’opposizione, mette in dubbio quell’obiettivo». L’occasione è il workshop Ambrosetti a Cernobbio, dove tradizionalmente il Capo dello Stato interviene in videoconferenza e dove quest’anno Jean-Claude Trichet, il presidente della Banca Centrale Europea, gli ha fatto direttamente una domanda sulla riduzione del debito. La parola più usata nello scambio di battute è l’aggettivo «essenziale». Per Trichet è «essenziale che l’obiettivo annunciato di diminuzione del debito sia pienamente confermato e implementato». Per Napolitano è «essenziale che vengano confermati e tradotti in fatti concreti gli obiettivi del decreto di agosto». «E ho fiducia – aggiunge – che ciò si ottenga». D’altronde la discussione «travagliata» non è sul pareggio di bilancio ma, avverte, su come ottenerlo. Dal canto suo, promette che fino al momento del voto in Parlamento non farà «altro che richiamare tutte le forze politiche anche a un maggior confronto per confermare l’obiettivo». D’Altronde, assicura, i richiami a meno conflittualità sono il suo «pane quotidiano». Nella sua affermazione però c’è anche la conferma che non si parla di un governo tecnico, ipotesi ventilata dall’ambasciatore Sergio Romano in una domanda al presidente della Repubblica. «Finchè c’è un governo che ha la fiducia del Parlamento, comunque agisca – risponde Napolitano – non posso avere nemmeno in mente o nel mio programma la formazione di un governo diverso da quello attuale». Certo, «se si aprisse una crisi di governo, io – sottolinea – secondo la prassi costituzionale, chiamerei a consulto tutte le forze politiche e mi assumerei la responsabilità anche di fare una proposta per la soluzione. In quelle circostanze farei la mia parte». Risposta «correttissima» secondo il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, che invece è convinto del bisogno di un «governo di salvezza nazionale» per arrivare al pareggio di bilancio e aiutare la crescita. Secondo il ministro dell’Innovazione Renato Brunetta, invece, un governo di tecnocrati non va nemmeno preso in considerazione: formato «magari da banchieri – commenta – magari da quelli che ci hanno portato in questa situazione? Suvvia…». Chi apprezza le parole di Napolitano è Jean-Claude Trichet. All’Europa interessa la riduzione del debito, e il pareggio di bilancio è stato l’ elemento conduttore dell’intervento di Napolitano che anche nel suo discorso sui 150 anni dell’Unità e l’Europa si è rivolto ai rappresentanti dei paesi europei e delle istituzioni europee per dire che «come non mai» è diffusa la consapevolezza del bisogno di svolta per superare i ritardi del Paese, in primis quello del debito che «si è esitato ad affrontare». Il suo avvertimento all’Unione europea è che si deve andare avanti insieme uniti perchè «è interesse di tutti salvaguardare l’euro», per questo bisogna andare velocemente ad approvare il pacchetto per una governance economica europea. Anche questo, secondo Napolitano, aiuterà a riconquistare la fiducia dei mercati.

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