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Cnel. Il “riassetto” del governo mette d’accordo tutti: contro

L’articolo della Costituzione che lo prevede: “Organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l’iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge”.


Confindustria giudica «inaccettabile» il regolamento relativo al riassetto del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) approvato ieri dal Consiglio dei ministri. «Un Cnel asservito alla politica non serve a nulla», dice l’associazione degli industriali in una nota, respingendo il «tentativo di ridimensionare il ruolo e la rappresentatività delle parti sociali nella sede istituzionale loro riconosciuta dalla stessa Costituzione, con un’azione che nulla ha a che fare con la riduzione dei costi della politica e delle istituzioni e che sembra piuttosto un avvertimento ai rappresentanti di un mondo che produce e paga le tasse, che dialoga positivamente al suo interno per lo sviluppo dell’economia e vuole esercitare in libertà e autonomia il proprio diritto di critica nei confronti della politica e del Governo». Nel ribadire la propria «convinta e responsabile adesione alla decisione, presa nella manovra di agosto, di ridurre il numero dei consiglieri, Confindustria non può mancare di rilevare come il regolamento del Cdm definisce una ripartizione dei consiglieri che ignora completamente quei criteri di proporzionalità previsti dalla Costituzione, laddove stabilisce che il Cnel è composto, oltre che dagli esperti, dai rappresentanti delle forze produttive ‘in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativà». Con questo regolamento, aggiunge Confindustria, «non si fa altro che aumentare il peso dei Consiglieri di nomina politica».

”Le decisioni annunciate oggi in Consiglio dei Ministri sulla nuova composizione del CNEL non hanno altro significato che quello di un punitivo ridimensionamento della rappresentanza di lavoratori e imprese nell’unica sede istituzionale prevista dalla Costituzione, oltretutto a vantaggio, in particolare, di rappresentanti di nomina politica, non previsti dall’articolo 99 della Costituzione”. E’ quanto si legge in una lettera inviata dal Segretario Generale della CISL, Raffaele Bonanni al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sul decreto varato oggi dal Cdm sulla nuova composizione del CNEL. ”Questo comportamento – aggiunge il leader sindacale – rivela il livore con cui il Governo reagisce alle denunce delle parti sociali sui costi della politica e sui privilegi della casta, in relazione ai quali la debolezza degli interventi nella manovra ne ha evidenziato tutta l’iniquita’. Lo schema di Regolamento sul nuovo assetto del CNEL previsto dalla manovra finanziaria, illustrato nell’odierno Consiglio dei Ministri, non rispetta il riproporzionamento di tutte le rappresentanze in ragione della riduzione da 121 a 70 dei componenti dell’Assemblea. In questo modo il Governo ripristina una composizione, prevista sostanzialmente nel primitivo D.L. n. 138, che nel merito ha avuto un rilievo di costituzionalita’ da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, ed ignora la conseguenziale nuova norma approvata dal Parlamento nella legge di conversione dello stesso decreto legge. D’altronde lo stesso schema di Regolamento contraddice espressamente altre norme dello stesso articolo di legge. Questa posizione del Governo e’ tanto piu’ grave, perche’ oltretutto non tiene conto che tutte le parti sociali, sindacali e produttive, condividendo la riduzione dei componenti dell’Assemblea, hanno avanzato proposte per razionalizzare e ridurre la spesa e rafforzare la missione istituzionale del CNEL”. ”La CISL e’ comunque certa – conclude Bonanni – che la suprema magistratura dello Stato, a cui compete la scelta definitiva con l’emanazione del Suo Decreto, fara’ rispettare i criteri della importanza numerica e qualitativa previsti dall’articolo 99 e sapra’ evitare lo stravolgimento a fini di parte di un organo di rilevanza costituzionale”.

“Un ulteriore atto di ritorsione contro le parti sociali che non intendono arrendersi alle politiche del governo e alle sue prevaricazioni”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, in merito alla riorganizzazione del Cnel prevista dalla manovra economica e presentata oggi dal consiglio dei Ministri. ”E’ l’ennesimo uso privatistico di una istituzione costituita attraverso un articolo della Carta costituzionale. E’ sempre piu’ evidente l’illegittimita’ costituzionale di quello che sta facendo questo governo: faremo sentire e far valere le nostre ragioni durante l’iter di questo provvedimento e, se fosse necessario, anche dopo”, conclude Camusso.

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