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Napoli. Riuscita mobilitazione antifascista contro il sit in di Casa Pound

Circa 6/700 fascisti sono arrivati a Napoli da tutta Italia, con auto, bus e in treno e si sono radunati a piazza Carlo III a Napoli per la manifestazione indetta da Casa Pound. Insieme ai fascisti del “terzo millennio” in piazza ci sono anche esponenti istituzionali Luigi Rispoli, presidente del Consiglio provinciale di Napoli e Marco Nonno, Consigliere comunale del Pdl.  Michele Florino, ex senatore della Repubblica, e padre di Emmanuela Florino, di Casa Pound Napoli ha preso parte alla manifestazione. I fascisti non sono riusciti ad uscire dal perimetro di piazza Carlo III. Gli autobus che da altre parti d’Italia (secondo alcune fonti anche da Francia e Germania) hanno portato i fascisti a Napoli stanno lasciando la città scortati dalle forze dell’ordine.

Intanto circa duemila tra studenti, giovani e meno giovani convocati in piazza dalla Rete antifacista napoletana stanno invece presidiando da ore piazza Cavour “forzando” il divieto della Questura che voleva confinare gli antifascisti a piazza del Gesù.

Gli antifascisti protestano contro il sit in organizzato da Casa Pound in piazza Carlo III. Hanno invaso le due corsie di via Foria e il traffico è interrotto nei due sensi di marcia. La manifestazione, al momento pacifica, si sarebbe dovuta tenere in piazza del Gesù come aveva deciso il questore Luigi Merolla. “Rivendichiamo la storia antifascista di Napoli – hanno spiegano i manifestanti – non possiamo accettare che CasaPound venga qui a esprimere valori che non ci appartengono”. Al momento il presidio è controllato dalle forze dell’ordine. Tra i manifestanti ci sono anche precari della scuola, disoccupati, studenti e lavoratori. Lungo via Foria, una delle principali arterie di Napoli che separa le due piazze ci sono centinaia di poliziotti in assetto antisommossa che da stamattina stanno presidiando la città per evitare scontri.

Questa mattina c’è stato uno scontro tra fascisti e carabinieri durante il controllo di un furgone di Casa Pound dentro il quale sono state ritrovate mazze e bastoni. I fascisti hanno reagito al fermo e hanno subito una carica. All’interno del furgone sono state trovate e sequestrate 30 mazze di legno, di oltre mezzo metro, 50 tranci di cavi elettrici lunghi oltre 1 metro, e decine di bottiglie di vetro vuote. Si è verificato un parapiglia che ha provocato il ferimento di un poliziotto mentre due militanti di CasaPound sono stati condotti in caserma per accertamenti. I vigili urbani e la polizia hanno invece trovato 700 sanpietrini sdradicati dalla pavimentazione e nascosti tra le piante di via Guglielmo San Felice, importante arteria che collega piazza della Borsa con via Medina dove ha sede la Questura.

 

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da Redazione Contropiano di NapoliI

 

Non è riuscita la sortita nazionale dei “fascisti del terzo millennio” a Napoli.

Nonostante l’enfasi propagandistica, nonostante le decine di migliaia di manifesti affissi in tutta Italia la calata a Napoli di Casa Pound è stata un flop numerico, mediatico ma, soprattutto, politico.

A poco è servita agitare la demagogia della lotta alle multinazionali e al signoraggio economico (..condita in salsa nazionale e patriottica) ed a poco è servito riferirsi ai problemi sociali dell’area metropolitana napoletana.

Nelle ultime settimane un crescendo di mobilitazione antifascista – ma anche antirazzista ed antisessista – è stata in grado di coinvolgere forze politiche, sociali ed esponenti del mondo della cultura imponendo – di fatto – all’Amministrazione Comunale e, di converso, alla Questura di Napoli il divieto di far effettuare il corteo ai fascisti di Casa Pound.

A Casa Pound è stato solo concesso di sostare in una piazza. Stesso divieto poliziesco era stato notificato alla Rete Antifascista alla quale era stato vietato il concentramento a Piazza Cavour e concessa la più defilata (..dal punto di riunione dei fascisti) Piazza del Gesù.

Un divieto, però, che è stato infranto dalla mobilitazione antifascista che fin dalle ore 15 è stata in grado di occupare Piazza Cavour e di tenerla bloccata per tutto il tempo della presenza dei fascisti sul suolo della città partenopea. Solo alle ore 19, appena si è diffusa la voce che Casa Pound aveva sciolto il presidio, la Rete Antifascista ha liberato Piazza Cavour e si è diretta in corteo verso il centro della città.

Ma il vero fallimento dei tartarugati è nei numeri dei convenuti a Napoli e nella totale estraneità di questi figuri da qualsiasi dinamica sociale e di conflitto metropolitano.

A oltre due anni da un primo tentativo – stroncato subito dalla mobilitazione antifascista – di occupare uno spazio pubblico, nel quartiere Materdei, per trasformarlo in un centro di iniziativa politica i tartarugati di Casa Pound hanno ritentato una modalità di insediamento sociale che è stata ricacciata da una diffusa vigilanza e lotta organizzata nelle scuole e nei territori.

La mobilitazione di oggi segna, dunque, un punto a favore dei movimenti di lotta e si colloca, a pieno titolo, nel complesso delle iniziative contro gli effetti antisociali della crisi qualificando la maturità di una composizione politica e sociale che, nella giornata odierna, ha saputo praticare un livello di vigilanza e di risposta militante contro ogni possibile inquinamento culturale, politico e sociale del conflitto in città.

 

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