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Si è aperto a Napoli il congresso del Prc

“Quello di Monti è il governo della tecnocrazia europea, ed ha il compito di ristrutturare il welfare, ma anche le forze politiche. Non è un governo di passaggio e durerà fino alla fine della legislatura. Ma dopo le forze politiche non saranno più quelle di prima”. E’ questa la previsione del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, nella relazione che ha aperto l’VIII congresso nazionale in corso a Napoli. “Il governo Monti è la costituente della ristrutturazione delle forze politiche. Dopo non si riprenderà come prima, con una destra, un centro ed una sinistra”, ha proseguito Ferrero. Alle forze della sinistra, prima di tutto a Sel, che sembra però avere snobbato il congresso inviando una delegazione di dirigenti locali, Ferrero propone di dare vita agli «stati generali dell’opposizione» a gennaio, ed una grande manifestazione contro il governo Monti a primavera. Da subito, se lunedì il governo dovesse confermare le misure sulle pensioni, il Prc chiede alla Cgil lo sciopero generale (ma glissa sui sindacati di base che già ne stanno discutendo). La strada per uscire dalla crisi indicata da Ferrero comprende una «trattativa ruvida» con la Germania, con la minaccia di non restituire i prestiti. «Diversamente finiremo come la Grecia, che ha fatto -7 per cento del Pil in un anno». Ferrero chiede la patrimoniale sulle grandi ricchezze, la tassazione delle transazioni speculative, il tetto delle pensioni a 5mila euro, il dimezzamento delle spese militari, la rinuncia al progetto della Tav in Val di Susa e del Ponte sullo Stretto di Messina per recuperare le risorse che permettano di finanziare un piano di riassetto idrogeologico del territorio che creerebbe mezzo milione di posti di lavoro.

 

“Mi rivolgo a Di Pietro e Bersani, e gli chiedo di poter permettere al popolo italiano di pronunciarsi sull’inserimento in costituzione del vincolo di bilancio”. Questa la proposta di Paolo Ferrero fatta nella relazione introduttiva al congresso del PRC ai partiti del centro sinistra presenti in parlamento che sostengono Monti. La prima votazione alla camera infatti ha visto un voto favorevole all’inserimento del vincolo di bilancio dell’intero parlamento. Un voto che esclude la possibilità di passaggio referendario come prevede la nostra costituzione dato che la maggioranza dei due terzi è ampiamente superata. Ferrero ha detto che non è possibile che una materia così importante possa essere inserita in costituzione senza dare la possibilità di un pronunciamento democratico del popolo italiano.

 

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Noi arriviamo a questo congresso con 500 delegati, 40mila iscritti e due nodi fondamentali sui quali far ruotare la nostra discussione: costruire un`unità a sinistra per un`alternativa a questa politica neoliberista e riaffermare, nel ventennale della nascita di Rifondazione Comunista, le ragioni del comunismo, non come ideologia, ma come estensione dei beni comuni, della programmazione pubblica e della democrazia e partecipazione del basso” ha dichiarato il segretario del Prc Paolo Ferrero che oggi aprirà il congresso del Prc a Napoli.

Un congresso reso più tormentato non solo dalle presenza di tre documenti congressuali (ma la mozione di maggioranza ha ottenuto l’81% dei consensi e dei delegati) quanto dal brusco cambiamento dello scenario politico che ha costretto la Direzione Nazionale a scrivere un documento politico che “rettificasse” le tesi congressuali “tarate” sull’alleanza democratica con il Pd per cacciare via Berlusconi. Infatti il cavaliere ha dovuto cedere il passo a Mario Monti e al suo governo di tecnici sostenuto in modo tripartizan da Pd, Pdl e Terzo Polo. Insomma uno scenario politico completamente ribaltato rispetto al dibattito precongressuale.

Molti hanno fiducia nel nuovo governo ma quando lunedi’ vedranno le misure adottate capiranno che e’ cambiato tutto ma non e’ cambiato nulla”. Il governo Monti” continua Ferrero, “ha i voti dei partiti ma e’ stato messo li’ dalla Bce, siamo commissariati da chi ha prodotto la crisi negli ultimi 20 anni”. Con quali proposte di alleanza il Prc intenderà affrontare la prossima fase politica rimane dunque il nodo intorno al quale ruoterà la discussione. Ferrero, a Napoli per presentare il Congresso di Rifondazione, ha ribadito l’appello a Vendola per “mettere insieme le sinistre, facciamo valere le nostre ragioni per i lavoratori e per i pensionati. Il problema della sinistra in questo anno e mezzo sara’ non lasciare sola la gente, perche’ . La sinistra, conclude Ferrero, “deve raccogliere questa delusione e questa istanza di cambiamento”. “Ho lanciato un appello a Nichi perché credo che spetti a noi fare una opposizione costituente, di sinistra, a questo governo che, ormai è evidente a tutti, intende attuare una politica di continuità rispetto al passato” ha spiegato Ferrero in una intervista a L’Unità “Ma non mi rivolgo soltanto a Nichi, che è la personalità più nota. Noi parliamo a tutta la sinistra sociale, sindacale, culturale, delle associazioni e dei movimenti, che a tutt`oggi continuano a non trovare rappresentanza nei partiti che sono in Parlamento e si apprestano, a parte la Lega razzista e campanilista, ad approvare ogni misura che gli verrà sottoposta. Basta guardare cosa è successo oggi: hanno approvato quasi unanimemente l`obbligo del pareggio di Bilancio in Costituzione, un provvedimento che più liberista di così è difficile immaginare».

Facciamo gli auguri a Ferrero e ai compagni del Prc per il loro Congresso ma non proviamo certo invidia per una ipotesi che pare destinata ad un continuo gioco dell’oca in cui dopo tanto movimento si ritorna alla casella di partenza. Il Prc ha preso atto che lo scenario politico è completamente cambiato, proprio per questa occorrerebbe trarne le conseguenze sul piano delle alleanze e dei contenuti dell’opposizione politica e di classe.

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1 Commento


  • Gaetano Salvo

    Passa a netta maggioranza la linea politica della cricca Ferrero.Passa la linea di un’area che si è legata al peggior antiberlusconismo e ha ripetuto alla noia il mantra della costituzione del fronte democratico con il Pd per la cacciata del tiranno Silvio.Linea fallita clamorosamente,con il Pd che dimostra tutta la sua natura di agente del capitalismo alleandosi con l’ex “nemico” Silvio per massacrare la classe lavoratrice.
    Mi pare ampiamente dimostrato che l’ emergenza democratica non era imputabile all’ ex presidente del consiglio, il tiranno Silvio. Il tiranno è il capitalismo di cui Silvio il tiranno non è altro che un agente particolarmente disprezzabile. Ma caduto lui altri agenti continuano e continueranno a portare avanti il lavoro sporco.Sempre nella stessa direzione, sempre contro la classe lavoratrice.
    Ma d’altronde nel documento finale del congresso non c’ è nessun riferimento alla lotta di classe, concetto dimenticato da molto tempo. E non c’ è neanche un riferimento all’ attualità del pensiero di Marx,non si parla di lotta al capitalismo ma di politiche contro il neoliberismo.Che, capite bene, non è per niente la stessa cosa.Solita salsa riformista insomma.
    Scusate la franchezza ma credo che ( visto soprattutto il momento attuale) su certe cose non si possa tacere. Serve capire come declinare il significato dell’ essere comunisti oggi, come agire e come organizzarsi in tal senso.Serve aprire un dibattito tra noi,scriviamoci,parliamoci incontriamoci.Ogni contributo apportato dai compagni sinceramente comunisti è prezioso e indispensabile.

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