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Firenze: la singolare follia di un neonazista per caso

Chi è che parlava della banalità del male? Basta leggere una ricostruzione della vita del personaggio che oggi ha seminato il terrore a Firenze per rendersi conto di quanto dolore possa generare la banalità di un uomo probabilmente disadattato e pieno di problemi, ma che della sua militanza neofascista, se non apertamente neonazista, non aveva mai fatto mistero. Scrive un lancio dell’Ansa:

“Fumetti, libri fantasy, esoterismo e una forte contiguità con gli ambienti di estrema destra. Si definiva uno studioso, Gianluca Casseri, il cinquantenne di Cireglio, frazione di Pistoia, che in poco meno di tre ore ha ucciso, in due mercati di Firenze, due senegalesi ferendone altri tre prima di togliersi la vita. Ma dietro quel suo sorriso bonario c’era probabilmente qualcosa di più del freddo raziocinio dell’ideologo e polemista, come forse lui amava definirsi. Una vita solitaria, schiva, famiglia benestante, diploma in ragioneria ma nessun lavoro stabile e nessuna relazione, per quanto è dato sapere. Molto vicino a Casapound, negli ultimi anni ne ha frequentato i circoli, a Pistoia e a Firenze, dove recentemente si era trasferito, partecipando alle loro manifestazioni. «Non un militante ma un simpatizzante», ha precisato Casapound Italia come le «altre centinaia di persone in Toscana, e altre migliaia in tutta Italia, alle quali, come del resto avviene in tutti i movimenti e le associazioni e non solo in Cpi, non siamo soliti chiedere la patente di sanità mentale». «All’età di dodici anni – lo descrive un sito internet -, folgorato dall’incontro con H.P. Lovecraft, si aliena definitivamente dal cosmo ordinato che ci circonda. I suoi molteplici interessi nel fantastico, tutti rigorosamente inattuali, spaziano da Flash Gordon al cinema di fantascienza degli anni Cinquanta, dagli autori di Weird Tales ai film di Val Newton e oltre. Nel 2001, in pieno trionfo di Internet, ha la geniale idea di fondare una rivista cartacea, La Soglia, dove sfoga le sue manie multimediali». Cultore dei miti celtici, appassionato di Tolkien, di lui rimangono diverse tracce in rete, tra queste il pamphlet ‘I protocolli del savio di Alessandra’ in cui ripercorre la teoria antisemita del complotto mondiale degli ebrei e rispolvera già note tesi negazioniste dell’Olocausto. Tra i suoi autori di riferimento lo scrittore neofascista Adriano Romualdi cui dedica uno scritto. Nel 2010, Casseri pubblica anche un libro, un romanzo in cui esoterismo, alchimia si mischiano a misteriche teorie del complotto. ‘La Chiave del Caos’, edito da Punto d’incontro e scritto a quattro mani con Enrico Rulli, è ambientato nella Vienna postbellica. «Sfidando i bombardamenti degli alleati – spiega la presentazione del libro, in vendita su internet -, alcuni tra i personaggi più notevoli del XX secolo si riuniscono attorno a una figura oscura e inquietante per evocare i protagonisti di una vicenda del lontano passato che avrebbe potuto cambiare il destino dell’umanità». E qui, attraverso «un misterioso procedimento negromantico, prendono voce gli spiriti di vari personaggi presenti a Praga alla corte di Rodolfo II, sul finire del XVI secolo» e si manifesta «un’enigmatica entità, l’inquietante Donna Illustrata, tessitrice di un piano mirato a sconvolgere il mondo. Il solo che possa sventarlo è John Dee, magus, matematico e alchimista voarchadumico». Visionario o fanatico, Casseri era probabilmente prigioniero di una personale ossessione, che oggi ha avuto il suo tragico epilogo. Agghiaccianti, quasi in diretta o pochi attimi dopo la tragedia finale, alcuni commenti che, ancora sul web, ne esaltano il gesto su un sito neonazista: «si è sparato, è gravissimo. È dei nostri». E, ancora: «non credo che sia quel Gianluca Casseri… probabilmente è un omonimo…. ma se fosse lui: solidarietà! Speriamo ce la faccia».

Una ricostruzione che, come spesso accade in questi casi, tende a sminuire la militanza politica dell’omicida per ricondurre il suo terribile gesto alle stranezze caratteriali segno della sua condizione psichiatrica alterata. Malattia mentale sulla cui entità occorrerebbe indagare, e che comunque non ha impedito a chi di dovere di rilasciare all’estremista di destra un regolare porto d’armi permettendo così che potesse girare con una pistola regolarmente denunciata.

Follia o neonazismo? A giudicare dai commenti dei camerati di varia tendenza comparsi nelle ultime ore sulla rete, attorno al ‘pazzo’ esisterebbero una vasta solidarietà e una vasta condivisione. A dimostrazione che la ‘pazzia’ del singolo che preme il grilletto si cela la follia collettiva incarnata dal fascismo e dal suo culto del terrore e della morte. In piena continuità con quanto è accaduto nel caso di Breivik e di altri stragisti riconducibili alle ideologie xenofobe e neonaziste. Ci è utile ancora un lancio di agenzia:

“Un «eroe bianco», che merita «rispetto e onore» perche ha avuto il coraggio di «fare pulizia di questa immondizia negra». Sul web il delirio pro Gianluca Casseri inizia quando i corpi dei senegalesi uccisi e feriti dall’uomo sono ancora in terra in piazza Dalmazia e al mercato San Lorenzo. A raccoglierlo è il forum ‘Stormfront’, un portale che ha una croce celtica come simbolo, il motto ‘l’orgoglio bianco in tutto il mondò e uno slogan che recita così: «noi siamo una comunità di nazionalisti bianchi. Ci sono migliaia di organizzazioni che promuovono gli interessi, i valori e il patrimonio dei non-bianchi. Noi promuoviamo i nostri». Un utente che si firma ‘Costantinò fa la cronaca di quel che accade a Firenze, quando ancora le notizie sono frammentarie. «forse un italiano esasperato dagli abusivi che non pagano le tasse?…i negri stanno cercando di assediare Firenze. Stanno organizzando un corteo per sfasciare tutto. Loro hanno una coscienza di razza. E noi?». Poi quando si capisce meglio cosa è accaduto, precisa: «È terribile, Casseri è morto. Ci sono incidenti in centro, è la guerra etnica come aveva previsto Freda….onore eterno al camerata caduto». Gli risponde un altro utente che si firma ‘non conforme: «è il prezzo che ha pagato un eroe, una situazione ormai figlia dell’esasperazione di chi ha creato questa societ… multietnica che Š una bomba a orologeria pronta a esplodere ,perch‚ la storia insegna che tante etnie non possono coesistere insieme» Biomirko si limita a rivolgere a Casseri «rispetto e onore» mentre ‘Glemselves aggiunge: «come pochi ha avuto il coraggio di fare ci• che dovremmo fare tutti in massa; sono pi— propenso alla loro espulsione anzich‚ al loro assassinio, ma la vedo piuttosto dura come soluzione». ‘Longobard è ancora più esplicito: «Casseri eroe bianco vittima di un complotto volto a nascondere la verit…, e cioŠ che Firenze Š ormai contesa tra bande di sporchi negri criminali. È ora che qualcuno faccia pulizia di questa immondizia negra!» C’è anche chi avanza la tesi del complotto, come ‘Frontenerò. «Io – scrive – non credo che si sia tolto la vita: lo avranno ucciso i poliziotti». E ‘Costantinò aggiunge: «o gli agenti dei servizi se si è trattato di un’operazione sporca in questa loro nuova strategia della tensione». Nel delirio di messaggi c’è anche chi ammette che il gesto di Casseri «è sbagliato» e «queste cose non vanno esaltate». Perchè, scrive Blutfahne1970, «uccidere non è la soluzione»”.

Di seguito riportiamo un articolo pubblicato dal sito Infoaut che ci fornisce alcuni elementi di cronaca e abbozza una riflessione su quanto è accaduto oggi a Firenze:

Oggi a Firenze il fascismo ha ucciso con arma da fuoco due venditori ambulanti senegalesi e ne ha feriti altri tre. Ad uccidere come abbiamo detto è stata una mano fascista, del terzo millennio, ma sempre fascista, infatti l’omicida era un “simpatizzante” di Casapound, nello specifico della sede Pistoiese. 
Partiamo dagli eventi. I primi due omicidi sono avvenuti in piazza Dalmazia, nella periferia nord di Firenze, mentre un terzo ambulante è rimasto ferito. Nel pomeriggio, altri due venditori senegalesi sono stati uccisi nei pressi del mercato di San Lorenzo, in centro. In tutto sono tre i feriti tutti in condizioni gravissime.
Dopo i primi due omicidi la comunità senegalese carica di rabbia ha dato vita ad un corteo nella zona di piazza Dalmazia dove in circa in duecento, urlando “Vergogna, non si può morire così” e “Razzisti”, si sono diretti verso la Prefettura. Nel corteo la carica di rabbia è aumentata quando è arrivata la notizia del nuovo agguato in piazza San Lorenzo e così nei pressi della stazione di Santa Maria Novella il corteo ha gettato a terra qualche motorino, cartelli stradali e cestini dei rifiuti.
Il corteo è stato poi bloccato nei pressi della prefettura dove un esponente storico della comunità senegalese è stato ricevuto dal Prefetto che cercava di gestire la situazione. Anche se fuori, subito dopo l’incontro, la polizia caricava un gruppo di alcune decine di senegalesi, abitanti fiorentini che erano andati a portare la loro solidarietà e antifascisti della città.
Torniamo all’assassino. Gianluca Casseri, 50enne di Pistoia, simpatizzante di CasaPound come dichiarano gli stessi fascisti, che però si prodigano a dire che quel loro “simpatizzante” aveva disturbi mentali. Un simpatizzante con disturbi mentali che però aveva avuto la possibilità di scrivere più volte sull’Ideodromo, dove ci sono le linee teoriche del gruppo neofascista. Dagli esponenti di Casapound era stato apprezzato proprio per i suoi scritti di ammirazione al filosofo Ezra Pound, Julius Evola e Adriano Romualdi, storico e teorico del neofascismo italiano morto nel 1973 cui Casseri dedica un saggio pubblicato su Ideodromo di Casapound. L’assassino ha inoltre scritto libri di fantasy, tra questi «La chiave del caos» con Enrico Rulli, mentre recentemente si era prodigato a confutare le tesi di Umberto Eco sui protocolli dei Savi di Sion che proverebbero la congiura degli ebrei contro l’Occidente. È stato uno degli animatori del Centro Studi La Runa, il cui sito ha pubblicato molti suoi scritti che nella giornata sono stati rimossi dall’amministratore ma le cui tracce sono sempre presenti in rete. Fra l’altro il Centro Studi La Runa è pubblicizzato sul blog della Destra per Milano, di Jonghi Lavarini, fascista amico intimo di La Russa ora ripulitosi dentro il Pdl.
L’integrità di Casseri con il neofascismo italiano sembra più che una semplice simpatia e per questo, nonostante la vicinanza temporale ci rimanda ai pogrom di pochi giorni fa a Torino, probabilmente l’evento di Firenze ricorda molto di più la strage compiuta da Anders Behring Breivik in Norvegia. Non soltanto per la portata omicida, ma anche per i commenti che ne sono seguiti. Di Brevik nonostante le sue palesi e dichiarate adesioni alle ideologie neonaziste e sioniste si sentiva dire che era soprattutto un folle, come se in quelle culture politiche non fossero contemplati gesti simili. Oggi dell’assassino Casseri si cerca di dire le stesse cose negando palesi collusioni e i plausi avvenuti sul web dal mondo dell’estrema destra italiana.

Oggi a Pistoia i collettivi antifascisti hanno convocato una manifestazione sulla base della parola d’ordine ‘Chiudiamo il covo di Casa Pound’. Sarebbe un bel segnale se invece di attardarsi sulla denuncia di inesistenti complotti anarco-insurrezionalisti le autorità si dedicassero al serio contrasto di quelle organizzazioni dichiaramente neofasciste che finora hanno avuto campo libero, spesso con il sostegno attivo del resto della destra, di alcuni media presuntamente anticonformisti e di pezzi non secondari degli apparati di sicurezza di questo paese…

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