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Governo Monti. Ora la stampa estera si preoccupa

E’ domanda antica, quando si vuole imporre una linea e una modalità di sottrazione delle risorse che non è stata condivisa e spegata con chiarezza. E tutti sanno – anche se non lo ricordano quasi mai – che “contro il popolo non si governa”.

IL “governo di emergenza” ha avuto infatti la capacità di unire il Parlamento sotto un comando ferreo nelle misure, ma fragile  nei consensi veri (solo quelli del “terzo polo” si mostrano in pubblico senza evidenti ma di pancia). Ma la scomparsa di un’opposizione parlamentre credibile (per molte e diverse ragioni non lo sono né la Lega né l’Idv, la prima per l’estrema “territorializzazione” della sua base sociale, la seconda per la misteriosità programmatica e una base sociale più umorale che onfata su interessi sociali precisi) rende quasi impossibile il “dialogo” con la popolazione. E nemmeno Minzolini, se non fosse decaduto per piccole esagerazioni da parvenu appena approdato nella “casta che conta”, sarebbe riuscito a nascondere l’estrema ingiustizia di tutta la manovra.

La separazione quasi totale tra popolo e governanti – sia i partiti che i sindacati, sbeffeggiati per la loro parte più del consueto e anche del “necessario”, sono in fondo “corpi intermedi” attori del “dialogo”  – rende infatti meno gestibile una politica autoritaria, antipopolare, malamente mascherata da slogan sull'”equità”. Anzi, alla lunga, proprio questa retorica rischia di far incazzare ancora di più msse di persone che vedono peggiorare soltato le proprie condizioni sociali.

E un popolo non più rappresentato nei luoghi della decisione, non più ascoltato nelle proprie ragioni, deriso dalle retoriche dei media di regme… diventa un popolo inselvatichito e ingestibile. Ai piani alti lo sanno. Solo il Pd lo ha dimenticato.

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La stampa estera: la manovra è un primo successo per Monti, ma le misure sono sempre più impopolari

 

L’approvazione del piano d’austerità da 30 miliardi di euro è “un primo successo” per Mario Monti, il nuovo leader italiano è “sopravvissuto” a un voto cruciale, gli investitori sono rassicurati, ma attenzione: le misure stanno diventando sempre più impopolari, man mano che gli italiani fanno i conti con la realtà. La stampa estera tira qualche sospiro di sollievo, ma non esulta: anche se il via libera definitivo alla manovra è considerato una buona cosa, c’è la consapevolezza che l’Italia ha di fronte un cammino difficile.

E’ il Financial Times a definire il varo del decreto Salva Italia “un primo successo” per Monti, primo ministro “ad interim”. Il voto “apre la strada a riforme più strutturali”, scrive il Ft. Gli aumenti di tasse e i tagli di spesa “puntano a ristabilire la fiducia nell’economia italiana riducendo il debito del Paese”, pari al 120% del Pil. Le misure sono state “ben accolte” dall’Ue, ma hanno incontrato l’opposizione di alcuni partiti politici e sindacati, nota il quotidiano britannico.

Monti ha promesso di passare alla “fase due”, ha esortato gli italiani ad acquistare titoli di Stato e ha promesso di orientare le politiche europee verso la crescita. “Poco è stato fatto per liberalizzare le professioni” e ci si aspetta che ciò sia oggetto di una riforma futura, osserva il Ft.

Il governo Monti – continua il quotidiano – ritiene che l’effetto recessivo delle misure, stimato intorno allo 0,5% del Pil nei prossimi due anni, sarà compensato dalla riduzione dei costi di indebitamento e dagli incrementi più a lungo termine della crescita economica. 

Nonostante il voto positivo, scrive ancora il Ft, i commentatori politici fanno notare che il governo dipende dall’approvazione dei partiti in Parlamento.

Angelino Alfano, segretario del Pdl, ha detto al Financial Times che il suo partito premerà per riforme per stimolare la crescita, come l’aumento degli investimenti in progetti infrastrutturali e la semplificazione della burocrazia. “Ha detto che il suo partito è favorevole alle riforme del lavoro, compreso l’articolo 18”, ma che tocca al governo tecnocratico “decidere la rapidità dell’azione, per trovare il ritmo giusto”.  Alfano ha aggiunto che il Pdl “ha pagato un alto prezzo per avere governato in un momento di crisi”, ma che attrae ancora “la maggioranza” dei cittadini italiani.

La Bbc fa notare che, anche se i tutti i partiti politici avevano riserve su vari aspetti del programma, le misure hanno avuto una “comoda” maggioranza. L’approvazione del pacchetto era “largamente attesa” poiché l’ex commissario Ue ha ampio sostegno in Parlamento: “i due principali partiti – spiega l’emittente britannica – hanno la sensazione di non potere sabotare la legge per paura di scatenare una catastrofe economica”.

Silvio Berlusconi – si legge sul sito – ha chiarito che appoggia il governo per senso di responsabilità, “non perché sia d’accordo con i sacrifici chiesti agli italiani”. La Bbc sottolinea che “Monti può aspettarsi una crescente opposizione, in particolare da parte dei sindacati”.

Il Guardianmette in evidenza l’ottimismo provocato in Borsa dall’approvazione del pacchetto. “I mercati azionari – scrive – hanno riacquistato un po’ di sicurezza, dopo che il nuovo leader italiano è sopravvissuto a un voto ‘o la va o la spacca’ sul suo piano d’austerità”.

La decisione di Monti di legare la manovra a un voto di fiducia “rischiava di far ripiombare il Paese nel caos politico”. Ma il premier è riuscito a fare approvare il piano che si propone di arrivare al pareggio di bilancio entro il 2013.

Il Times coglie l’occasione per sottolineare certe spese eccessive, come quella del ristorante interno del Senato. Ma i tagli di bilancio hanno colpito su quel fronte. Quando i camerieri hanno avuto la notifica del loro imminente licenziamento, si sono brevemente asserragliati nella sala da pranzo di Palazzo Madama. L’episodio “è un test della capacità italiana di riformare le sue ovattate istituzioni”, commenta il quotidiano londinese.

Il voto di fiducia mette il “sigillo finale” su un bilancio d’emergenza approntato di corsa per ristabilire la fiducia dei mercati nella terza economia dell’eurozona, si legge in un lancio Reuters sul sito del  Telegraph. La manovra punta a ribaltare la mancanza di fiducia che ha spinto i costi di indebitamento “a livelli insostenibili”.

Ma sulla riforma del mercato del lavoro ci sono “gravi tensioni” tra governo e sindacati e la severità del pacchetto ha già pesato sulla popolarità di Monti.

Le misure “sono diventate sempre più impopolari” man mano che gli italiani si rendono conto della realtà, osserva il New York Times. Anche se Monti gode ancora di “ampio sostegno politico e popolare”, le misure sono diventate sempre più impopolari – ribadisce il Nyt – “in un crescente clima di incertezza economica, in un Paese che è già in recessione e in cui negli ultimi anni i salari sono rimasti fermi”.

Il Nyt ricorda che Monti deve lavorare con un Parlamento in cui lo schieramento maggioritario, quello di centro-destra, desidera elezioni anticipate per consolidare la sua posizione politica. Intanto, uno sciopero nazionale ha fermato I trasporti e altri scioperi sono in arrivo nei prossimi mesi per protestare contro I cambiamenti sulle pensioni e sul mercato del lavoro.

Il Wall Street Journal correda la notizia del via libera finale al piano austerità con la foto di un Monti sorridente, mentre il ministro del lavoro Elsa Fornero si congratula con lui ponendogli la mano sulla spalla.

Le misure del cosiddetto decreto Salva Italia – spiega il Wsj – puntano a generare risparmi con un mix di aumenti di tasse e tagli di spesa e a rassicurare le autorità europee che “l’Italia fa sul serio” nel rafforzare le proprie finanze. L’Italia, ricorda, ha già approvato quest’anno tre manovre d’austerità per tagliare il deficit di quasi il 6% del Pil nei prossimi due anni e raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013.

Il via libera al decreto Salva Italia è segnalato con lanci d’agenzia anche sui siti dei media francesi e spagnoli. “Adottato il piano rigore, Monti punta sulla crescita” è il titolo di un’Afp su Les Echos. “Il Senato italiano adotta un piano di rigore” titola Le Figaro. “Il Parlamento italiano approva il primo piano d’austerità di Monti”, scrive El Mundo pubblicando un’Efe. Nelle prossime settimane – ricorda tra l’altro l’agenzia spagnola – l’Esecutivo intende affrontare l’annunciata riforma del lavoro, mantenendo il dialogo con le parti sociali. Il primo ministro si è mostrato anche disposto a consultare I partiti politici prima di approvare nuove riforme, come “esige” il suo predecessore, Silvio Berlusconi.

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1 Commento


  • Stefano

    Notare come i media esteri possano tranquillamente definire la “Manovra Monti” un “Piano di Austerità”cosi come i nostri media definiscono volentieri “Piani di austerità” quelli spagnoli e greci ma è raro trovare titoli che parlino di Piano di austerità monti nei media manistream.

    Austerità per tutti gli altri è un messaggio che deve passare (si sta meglio se si sa che il vicino sta peggio), austerità per noi meglio chiamarla con altri nomi: “Manovra Salvaitalia”, “Fase 2” ecc.

    Pensano di essere in 1984 di Orwell questi, ma non hanno capito che la psicologia umana è molto molto più complessa e incontrollabile dell’alta finanza, è impossibile creare un piano di marketing che abbindoli tutti.

    Un esempio di intelligenze superiori a questi studi asettici che pretendono di dominare le nostre menti?

    Non serve scomodare gli intellettuali, se ne accorge meglio il popolo: ad esempio, la fioraia di quartiere alla vigilia mi ha parlato di “bombardamento mediatico” come causa del suo natale magro, o il barista alcolizzato del “baretto” notturno che si lamentava dell’assurdità di questa legge sull’uso dei contanti: “non posso neanche tenere i soldi sotto il materasso e se mi serve qualcosa, la banca mi chiede pure il motivo per cui devo ritirare i MIEI soldi, e manco me li dà se son più di una certa cifra, ma te pare? E se volessi ritirà tutto? ‘Ndò li devo mette? per forza in un altra delle loro banche? “

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