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Fano: niente arresto per i 5 nazisti autori del pestaggio di Capodanno

Cinque naziskin fra i 20 e i 25 anni, tutti residenti nel Pesarese, alcuni già noti per violazione della legge ‘Mancino’ che punisce i reati a sfondo razziale e xenofobo, sono stati identificati e denunciati dalla polizia – ma non arrestati – in quanto considerati gli aggressori che la notte di Capodanno avrebbero pestato a sangue un imprenditore agricolo di 45 anni, Michele S., e insultato definendolo «sporco antifascista». Fra i neo-nazi anche due gemelli ventiquattrenni di Carpegna, gli stessi che il 17 luglio scorso aggredirono a Rimini un giovane marocchino, al culmine di un litigio per una precedenza nei bagni del pub ‘Rose and Crown’.
Due degli altri denunciati risiedono a Pesaro e uno a Lucrezia. All’individuazione delle cinque ‘teste rasate’ entrate in azione la notte del 31 dicembre in via Giorgi, a Fano, fuori dal pub Dark Soul, gli agenti della Digos della Questura di Pesaro e del Commissariato di Fano sono arrivati anche perchè l’imprenditore preso a pugni, calci e manganellate conosceva di vista due degli aggressori. L’uomo, che ha subito la frattura del setto nasale e di un dito, contusioni e ferite giudicate guaribili in 25 giorni, ha raccontato di essere intervenuto in difesa di un amico preso di mira dai naziskin. Per ‘vendicarsi’, i neo-nazisti lo avevano atteso per strada e assalito, incuranti della presenza della fidanzata e di alcuni amici della vittima. Probabilmente del gruppetto di skinhead facevano parte anche altre persone, e la Digos starebbe procedendo le indagini per identificarle. Non è la prima volta che fra Fano e Pesaro si registrano aggressioni ad opera di esponenti della destra estrema. All’epoca dell’aggressione contro l’immigrato marocchino, nell’auto dei gemelli di nuovo denunciati per l’aggressione di capodanno i poliziotti trovarono due tirapugni e due coltelli. Davvero inaccettabile che i responsabile dell’ennesimo pestaggio siano stati lasciati a piede libero.

All’indomani dell’aggressione era arrivata la netta condanna da parte dell’Anpi, mentre nei giorni scorsi sulla vicenda era intervenuta l’Assemblea Permanente per il diritto allo studio in un comunicato che riportiamo integralmente:

“Apprendiamo senza nessuna meraviglia e sorpresa del pestaggio avvenuto a Fano la notte di Capodanno da parte di 5 nazi-fascisti ai danni di un uomo di 45 anni. A parte la vigliaccheria del gesto in sé, molto spesso abbiamo ricordato ad amministratori e forze dell’ordine come il pericolo della violenza neo fascista fosse un dato concreto nella nostra provincia, e il pestaggio dell’altra sera lo dimostra.
I farabutti che hanno agito l’altra sera sono legati e crescono nel sottobosco del neo fascismo (tra cui Forza Nuova e CasaPound) che opera nella nostra provincia.
Quando chiediamo di non concedere agibilità politica a questi personaggi e ai loro “banchetti informativi” , è proprio perché conosciamo chi sono e come agiscono, sappiamo che il loro unico scopo è quello di praticare violenza fisica e verbale, seminando odio e intolleranza in tutta la provincia . Ed è sempre in funzione di scongiurare questo tipo di episodi che, nei nostri presidi e manifestazioni, chiedevamo e chiediamo l’isolamento e la stigmatizzazione di questi gruppi neo-fascisti e dei loro referenti politici. Purtroppo con nostro rammarico, questi episodi continuano a verificarsi con sempre maggiore intensità, anche grazie ad una certa “ingenua tolleranza” di chi consente loro di poter girare tranquillamente nei territori per fare propaganda.
Negli ultimi anni sono molti gli episodi arrivati alla ribalta delle cronache e non, che hanno visto protagonisti gruppi di picchiatori nazi-fascisti presenti in provincia. Ricordiamo l’accoltellamento di Pergola, i pestaggi a Fano, i pestaggi a Pesaro ai danni di compagni legati al CSA Oltrefrontiera, il pestaggio a Rimini ai danni di un ragazzo di Pesaro con modalità che ricordano l’ultimo episodio di Capodanno e tanti altri piccoli episodi che non fanno altro che confermare le nostre preoccupazioni rispetto al riacuirsi della violenza fascista in provincia di Pesaro-Urbino.
Se ciò che sta accadendo nella nostra provincia si lega a ciò che ultimamente sta accadendo in Italia ( gli omicidi di Firenze e le fiamme al campo Rom a Torino sono solo alcuni esempi), non rimane nessun dubbio sulla sempre più presente violenza fascista nelle nostre città e il riaccendersi delle velleità squadriste di questi gruppi, che usano la drammatica situazione economica in cui versa il nostro paese per sfogare sempre più le proprie frustrazioni.
La storia ce lo ha insegnato: è nei momenti di crisi economica e sociale che ogni paese si riscopre sempre più tendente alla fascinazione delle destre e ai loro proclami xenofobi, escludenti ed intolleranti.Noi non lo permetteremo! Solidarietà agli aggrediti dalla violenza fascista.” 

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