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Napoli. Dai movimenti sociali uno stop alla repressione

Tanti sono stati gli interventi delle forze politiche e sociali che, rispondendo all’Appello circolato nei giorni scorsi vedi (http://www.retedeicomunisti.org/it/documenti/item/3978-la-criminalizzazione-del-conflitto-sociale-a-napoli), hanno preso la parola a questo Incontro/discussione il quale, oltre a delineare una panoramica circa le inchieste giudiziarie aperte dalla Procura della Repubblica contro i protagonisti di movimenti di lotta, ha rappresentato un incoraggiante punto di ripartenza per costruire una possibile risposta di massa ai crescenti tentativi di criminalizzazione del conflitto e di restringimento delle libertà sociali e sindacali.
A questa discussione hanno partecipato i compagni dei vari movimenti di lotta dei precari e dei disoccupati di Napoli e provincia, i giovani disoccupati dell’area flegrea che nei giorni scorsi hanno occupato uno stabile degradato, alcuni consiglieri comunali e circoscrizionali, il segretario provinciale del Prc, un compagno della Rete dei Comunisti, un compagno dei collettivi studenteschi, l’SLL, gli avvocati che difendono gli attivisti inquisiti e il presidente della Camera Penale del Tribunale di Napoli, l’avvocato Domenico Ciruzzi.
Tutti gli interventi hanno sottolineato il ruolo di città/laboratorio incarnato dalla metropoli partenopea nella quale si sono e si stanno sperimentando modalità di indagine, uso di alcuni articoli del codice penale e interventi giudiziari che stanno profondamente colpendo centinaia di attivisti politici, sociali e sindacali. Una sapiente azione di criminalizzazione delle lotte la quale opacizza e distorce le sacrosante ragioni sociali e le variegate dinamiche del conflitto nell’ambito della più generale operazione di contenimento del dissenso e delle mobilitazione in atto nell’intero paese.
L’Incontro alla Sala Gemito di Napoli si è concluso con alcuni impegni concreti in merito alla necessità di costruire una articolata banca dati che raccolga e centralizzi i vari procedimenti giudiziari in corso in modo da non lasciare solo nessun compagno colpito dalla repressione assieme all’urgenza di potenziare una attività di raccolta fondi e di collegamento politico e tecnico tra i vari avvocati dei diversi collegi difensivi.
Si è valutato – inoltre – anche considerando l’enorme numero dei compagni perseguiti e condannati di valutare la possibilità di dare vita, nel prossimo periodo, ad iniziative di propaganda e di mobilitazione nella città di Roma presso le sedi del Ministero di Grazia e Giustizia, presso la sede della Stampa Estera e presso i principali siti del potere politico.

* Rete dei Comunisti – Napoli

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