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Le piazze del No Debito

In una decina di grande città italiane si è materializzata la questione del No Debito. Ieri infatti era il primo No Debito Day, messo in piazza “per passare dalla discussione alla mobilitazione” e cominciare la raccolta di firme sulla petizione che chiede la convocazione dei referendum contro i Trattati europei e l’introduzione dell’obbligo di pareggio in bilancio nella Costituzione. “Noi vogliamo decidere!” era il titolo dei volantini e  dei cartelli diffusi ieri nei banchetti in piazza.

A Roma i No Debito si sono piazzati simbolicamente in via Nazionale, esattamente a metà tra la Banca d’Italia e il Quirinale, una “location” niente affatto casuale. “Non faremo sconti a Monti ma nemmeno a Napolitano” hanno sottolineato anche nella conferenza stampa che si è tenuta sulle scale del Palazzo delle Esposizioni. Durissime le valutazioni negative sul decreto liberalizzazioni/privatizzazioni, sui provvedimenti relativi al mercato del lavoro e atteggiamento niente affatto esorcizzante verso il movimento di protesta in Sicilia, al contario la consapevolezza che la battaglia contro il pagamento del debito e per la nazionalizzazione delle banche possa avere la forza di diventare elemento unificante per tutti i settori colpiti dalla crisi e dalle misure antipopolari del governo Monti sottraendo influenza alla destra e ai fascisti.
Tra chi si ferma a firmare al banchetto o a commentare il volantino, traspare spesso il pessimismo e la rassegnazione: “Avete ragione ma non si possono mettere in discussione le leggi dell’Unione Europea” dice una passante. Un altro oscilla dal dire tutto il peggio contro Monti alla conclusione che “Monti è il meno peggio”, con una divaricazione mentale piuttosto indicativa dello stato d’animo di molte persone.. Altri firmano con maggiore convinzione anche se traspare la rabbia per il fatto che il referendum sull’acqua alla fine rischia di essere annullato dagli atti concreti del governo. I primi moduli di firme si riempiono  e si percepisce l’idea che la cosa si può fare, anche se occorrerà portarla nei quartieri piuttosto che nelle strade del centro dove ormai si incrociano più turisti che  romani.

Anche a Napoli il No/debito Day ha riscosso interesse nei luoghi in cui gli attivisti del locale Comitato hanno dato vita ai banchetti informativi ed alla raccolta delle firme in calce alla petizione. Tra i firmatari anche il sindaco di Napoli De Magistris
Nella centrale Piazza Carità, all’ingresso del mercato rionale di Fuorigrotta e al cinema Modernissimo, dove era in corso una assemblea cittadina, sono state raccolte diverse centinaia di firme e distrubuiti migliaia di copie del volantino nazionale.
Un buon inizio che ha incoraggiato gli attivisti del Comitato No Debito i quali, nelle interlocuzioni sviluppate nel corso della mattinata hanno incrociato numerose persone le quali hanno ritirato il testo della petizione per raccogliere, a loro volta, adesioni nei loro luoghi di lavoro e di studio.
Nei prossimi giorni il Comitato si riunirà per concordare un particolareggiato calendario di banchetti e per dare impulso alla discussione con attivisti politici, sociali e sindacali, che in altre zone della Campania, stanno esprimendo curiosità verso la generale mobilitazione No/debito.

Anche a Pisa il locale Comitato No debito, costituito da lavoratori, precari e studenti, nonché militanti delle principali forze della sinistra di alternativa politica e sindacale (Rifondazione, Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori, Rete dei Comunisti, Usb, Cobas, etc.), ha organizzato un presidio e un banchetto per le la raccolta firme nella centrale piazza del Carmine (vedi la foto).  Il Comitato No Debito pisano spiegando gli obiettivi della campagna, invita a non seguire la strada greca ma quella islandese: “non pagare il debito pubblico; nazionalizzare senza indennizzo le banche che hanno speculato sui nostri soldi e le aziende che de localizzano all’estero; imporre tassazioni sui grandi patrimoni e sulle transazioni finanziarie”. Ma anche : “il taglio delle spese militari, l’annullamento di grandi opere come la Tav e il Ponte sullo stretto”.

Il movimento No Debito sabato era presente anche nelle piazze di Torino, Trieste, Savona, Monfalcone, Padova, Firenze, a Genova avevano anticipato la piazza a venerdi.

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1 Commento


  • Lucia

    Non si è stufi di questa coazione a ripetere della firma che sostituisce, che chè ne pensino o dicano gli interpreti, l’impegno e la lotta vera?
    Possibile che l’impegno si riduca ad apporre una firma, un’altra firma e un’altra firma ancora?
    E dire che sono dirigenti di ieri che vogliono trapassare il domani senza spiegarsi il pantano in cui si trovano oggi.
    Un ceto politico responsabile dell’eredità odierna e sul piano sociale(privatizzazioni,precarietà,finanziamento alla guerra) e sul piano politico, tirare la giacca al papà-PD per essere accolti nella grande coalition e stipendi,giornali e struttura a parte, rifaranno per senso di responsabilità certo, le stesse cose di ieri.
    Non si ha voglia di aggredire la realtà troppo dura, meglio gazebo e banchetti.

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