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Offensiva decisa contro l’art. 18

Il governo ha inviato alle parti sociali la convocazione, per giovedì, per il secondo incontro del tavolo sulla riforma del mercato del Lavoro. Lo ha indicato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ospite di ‘8 e mezzo’ su La7. La convocazione – ha detto – sta partendo questa sera dalla Presidenza del Consiglio.

«Dico soltanto che l’articolo 18 non è preminente ma non deve essere un tabù». dice che «si può anche discutere» sull’attuale configurazione della norma. E indica che su tre possibili interventi almeno due possono essere valutati con il sindacati, come sui tempi delle cause di lavoro.

Tra le ipotesi «si potrebbe cercare di intervenire con una qualche norma che regoli in maniera diversa le cause di lavoro» innescate dall’articolo 18. Perchè, spiega ospite di ‘8 e mezzo’, l’obbligo di reintegro ed i tempi lunghi della Giustizia civile creano «grande incertezza nelle imprese: le sentenze di reintegro arrivano con molto ritardo», e per le aziende questo comporta «costi molto gravosi».

Visibile lo sforzo di “insaponare” il più possibile il discorso, in modo da facilitare un primo scasso dell’articolo. In realtà la Fornero sta parlando della possibilità di “reintegra” sul posto di lavoro per decisione del magistrato, sostituendola – vome preteso dalle aziende  con un indennizzo. Se ci riesce, l’art. 18 non c’è più. E il padrone ha di nuovo il pieno potere sul lavoro, senza possibilità di resistenze.

Con l afaccia di bronzo che lo caratterizza, Mario Monti ha ribadito il concetto: non c’è correlazione» tra l’articolo 18′ e «le importanti prescrizioni che i capi di Stato e di governo hanno deciso di darsi» in tema di lavoro. Naturalmente tutti ricordano che “la flessibilità in uscita£ era indicata tra le misure da prendere secondo Draghi e Trichet, nella lettera inviata in agosto al governo Berlusconi.

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