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Luca Abbà fuori pericolo! la Valsusa no. La diretta (2 marzo)

20.30 Si è concluso nel peggiore dei modi a palazzo Chigi il vertice straordinario sui lavori della TAV Torino-Lione. Alla riunione – durata tre ore – hanno partecipato i ministri Anna Maria Cancellieri, Corrado Passera, Antonio Catricalà, Paola Severino ed il commissario straordinario di governo per la Tav Mario Virano. Nella conferenza stampa conclusiva Monti ha ribadito che il governo andrà avanti con la costruzione dei cantieri della Tav. Una doccia fredda su chi auspicava la ripresa del dialogo, un avvertimento sui tempi bui che ci dobbiamo aspettare dal governo dei diktat e del consenso “tripartizan”. A questo punto non è più solo un problema ambientale, è un problema dell’esistenza stessa della democrazia nel nostro paese.

20:00. A Roma il Comune e l’Atac tolgono i tram per isolare la manifestazione. “In previsione della manifestazione pomeridiana, domani 2 marzo, del Comitato a sostegno dei no Tav, per motivi precauzionali di sicurezza, per gli operatori e per i clienti, Atac ha disposto, a partire dalle ore 15 di domani sino a cessate esigenze di sicurezza, l’interruzione dell’esercizio delle linee tranviarie 5 e 14, mentre la linea tranviaria 19 non sarà attiva nella tratta Galeno Centocelle, e sarà disposta una limitazione della linea Roma Giardinetti, con esercizio da Giardinetti a Centocelle. Per quanto riguarda le linee bus limitazionio devizioni di percorso saranno decise sul posto sulla base delle esigenze”. Lo rende noto Agenzia per la Mobilità. Raggiungere il luogo del concentramento con i mezzi pubblici diventa così enormemente più difficoltoso.

19.50: a Parma protesta No Tav . Dopo l’occupazione dell’autostrada e della tangenziale di Bologna di ieri, questa sera una ventina di manifestanti hanno bloccato per quasi mezz’ora a Parma la partenza del Freccia bianca 9826 diretto a Lecce. La protesta si è conclusa dopo circa mezzora e il treno, riferisce Trenitalia, è ripartito alle 19.50

19.00 : Pescara, partecipatissima manifestazione ‘No Tav’, oggi nel pomeriggio. Diverse centinaia di persone si sono riunite in presidio davanti alla stazione ferroviaria del capoluogo adriatico, per poi dar vita ad un corteo come non si vedeva da tempo in città che ha sfilato pacificamente lungo la principale strada pedonale del centro cittadino, mentre i promotori dell’iniziativa illustravano le ragioni della protesta. Urlando in coro «Giù le mani dalla Val Susa» ed esponendo striscioni come «Siamo tutti No Tav» o «No Tav, si treni per pendolari», il corteo ha fatto una sosta simbolica davanti ad una antica locomotiva che si trova nel piazzale antistante la stazione centrale


18.00 – «L’assetto da guerra della polizia in Val Susa ci ha ricordato comportamenti che non avremmo mai più voluto rivedere, come il G8 di Genova». Lo ha detto l’ex portavoce del Genoa Social Forum Vittorio Agnoletto commentando gli scontri tra no Tav e forze dell’ordine. «La violenza da stigmatizzare – ha detto Agnoletto – è quella delle forze dell’ordine non quella di una popolazione che scende in piazza contro un’opera inutile. Centinaia di poliziotti in assetto da guerra sono solo una provocazione per ottenere una reazione». Infine, Agnoletto ha commentato l’intervento del segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani ieri sera durante la trasmissione di Michele Santoro ‘Servizio Pubblico’: «Il suo intervento è stato indecente – ha detto Agnoletto -, senza argomenti a favore della Tav. Bersani ha evocato l’immagine del terrorismo degli anni di piombo: il terrorismo qui non c’entra nulla, c’è solo una popolazione in lotta contro un’opera inutile». Infine Agnoletto ha affermato che «Pd e Pdl mandano avanti il governo tecnico sulla Tav per potersi spartire gli appalti».

17.30 – Domani presidi di solidarietà con il movimento No Tav si terranno non solo a Donostia, nei Paesi Baschi, ma nel pomeriggio anche a Londra e a Dublino, nei pressi dei consolati italiani nei due rispettivi paesi.

17.15 – Da Radio Blackout: “Reclaim the Fields occupa a Torino in Corso Marche angolo corso Francia un terreno demaniale dove dovrebbe passare la Tav; gli attivisti si accingono a lavorare la terra per un nuovo orto urbano in una zona di Torino devastata dalla cementificazione”.

17.00 – Si è concluso dopo circa 3 ore l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Luca Abbà. L’operazione, spiega una nota dell’ospedale Cto nel quale è ricoverato, è tenicamente riuscita anche se è stata molto pesante con sanguinamento abbondante. Il paziente comunque ha retto bene anche se resta sedato e ventilato in prognosi riservata e le prossime ore serviranno per stabilizzarlo. Nel corso dell’intervento effettuato dall’equipe dei chirurghi plastici del centro grandi ustionati dell’ospedale è stata effettuata una pulizia chirurgica delle parti ustionate, spalla e braccio destro, ginocchio destro, spalla e braccio sinistro e caviglia sinistra con asportazioni delle parti muscolari necrotiche e con innesti di cute. Sul ginocchio destro, ascella destra e caviglia sinistra è stato invece asportato un marchio elettrico.

16.45 – Un gruppo di attivisti, poco dopo le 14, ha bloccato un treno della metropolitana a Cimiano, nell’hinterland milanese, tenendo le porte aperte, e tracciando scritte contro l’alta velocità e di solidarietà con gli attivisti arrestati come «no Tav» e «Liberi tutti». 

16.00 – Il sindacato dei giornalisti del Piemonte usa toni durissimi, e fuori luogo, nei confronti dei No Tav, scambiando il diritto di cronaca con il diritto di mandare la gente in galera. «Non è pensabile che gruppi di facinorosi si arroghino il diritto di decidere chi può lavorare e chi no, facendo della censura preventiva lo strumento di una lotta che diventa sempre più violenta e antidemocratica» scrive la sezione piemontese dell’Ordine dei giornalisti dopo che ieri sera un freelance collaboratore del Tg3 è stato pesantemente redarguito e poi spintonato perchè insisteva nel riprendere i manifestanti durante il blocco sull’autostrada A32. «È evidente che in Valsusa – si legge nella nota – non è in discussione il diritto a manifestare, ma il diritto ad essere informati». Nell’esprimere solidarietà alle vittime della violenza (!) «l’Ordine torna a far sentire la sua voce di condanna e chiede che sia garantita la libertà di informazione, bene primario in una democrazia». 
Qualcuno dovrebbe spiegare agli evidentemente distratti giornalisti piemontesi che la Digos e altri apparati impegnati nella repressione dei movimenti sociali ed in particolare di quello contro l’alta velocità impiegano sempre più spesso le immagini riprese e mandate in onda da siti, quotidiani e tv per individuare e denunciare, ed eventualmente arrestare, attivisti e militanti accusati spesso di reati inerenti ad attività di natura politica. Chi è che viola la libertà di espressione?

15.10 – 
Protesta da parte di alcuni attivisti No-Tav questa mattina a Milano. Alla stazione ferroviaria di Rogoredo, una ventina di persone hanno occupato, per alcuni minuti, i binari mentre era in arrivo un Frecciarossa da Torino diretto a Roma. Il blocco è durato alcuni minuti.

15.00 – Il sindacato di Polizia Coisp, con il suo segretario generale Franco Maccari, ha sporto querela presso la Procura della Repubblica di Torino per il reato di diffamazione contro il segretario del Partito di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero e contro l’attivista No-Tav Alberto Perino, «per le dichiarazioni rilasciate in seguito all’incidente accaduto in Val di Susa al manifestante Luca Abbà, caduto da un traliccio dell’alta tensione sul quale si era arrampicato». Il Coisp giudica infatti il contenuto delle dichiarazioni di Ferrero e Perino, «oltre che falso e privo di fondamento -si legge in una nota- gravemente offensivo e lesivo dell’onore della Polizia di Stato e dei suoi operatori». Dichiarazioni che a giudizio del Coisp tratteggiano «negativamente l’immagine della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine in genere: al lettore -prosegue la nota- risulta proposto, infatti, il profilo di un manipolo di uomini armati che si comportano come un esercito di occupazione con l’unico compito di conquistare il territorio anche a scapito della vita delle persone».

14.55 – L’Unione Sindacale di Base conferma «il proprio incondizionato appoggio alla lotta e alle scelte di resistenza operate dall’Assemblea Popolare No Tav della Val di Susa, contro la devastazione del proprio territorio, la rapina delle risorse e l’autoritarismo antidemocratico delle istituzioni locali e nazionali». «Il tentativo di criminalizzare un movimento che è di popolo, che dura e resiste da anni, attraverso una durissima repressione, la militarizzazione del territorio e il tentativo di rappresentare questa lotta come levatrice di terrorismo, anche attraverso forme di sciacallaggio mediatico – osserva l’Usb – è una pratica infame, che va respinta immediatamente con la mobilitazione in tutta Italia, aderendo alle indicazioni provenienti dagli stessi protagonisti». La Usb continua «ad essere a disposizione del Movimento No Tav e annuncia fin d’ora che proclamerà lo Sciopero Generale della Valle ogni volta che sarà necessario per favorire la partecipazione ai momenti di resistenza che si presenteranno nei prossimi giorni». 

14.50 – Un’interpellanza urgente al Ministro dell’Interno è stata presentata dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e dal vicepresidente del gruppo Jole Santelli affinché «il Governo chiarisca  in modo inequivocabile la propria posizione rispetto a quanto sta accadendo in Val di Susa». Alla luce delle dichiarazioni del Ministro dello sviluppo economico Passera («Il lavoro è in corso e deve continuare nel modo migliore come previsto») e dell’Interno Cancellieri («ci sarà la massima attenzione, pronti ad ascoltare tutte le esigenze, ma senza mettere in discussione l’opera…che con il dialogo si possano risolvere molti problemi, ma rimane una fermezza assoluta») l’interpellanza chiede al Ministro dell’Interno «se non ritenga opportuno realizzare anche in Italia ciò che già esiste in Germania, in Inghilterra e Francia, dove da anni le forze di polizia non consentono ai gruppi più violenti di raggiungere ed unirsi ai cortei di protesta, utilizzando il fermo di polizia o di identificazione».

14.40 – «Sulla questione Tav non posso esprimermi perchè non è mio compito. Ho fatto quello che dovevo fare e lo rifarei tale e quale»: lo ha detto oggi il Procuratore Capo di Torino, Gian Carlo Caselli. «Non posso commentare adesso – ha aggiunto poi – perchè il mio perimetro giudica i fatti del passato, mentre il resto spetta alla cultura, alla politica, ma non a me».

14.30 –Domani in tutto il Paese è stata indetta una giornata nazionale di mobilitazione a fianco del movimento No Tav. A Roma molte realtà politiche e sociali hanno indetto un corteo che partirà alle 15 da Piazzale Tiburtino, a San Lorenzo. A lanciare la manifestazione  – autorizzata fino a Porta Maggiore – è la “Assemblea No Tav di Roma” nata negli ultimi giorni. «Al corteo contiamo l’adesione di migliaia di persone. È importante far sentire la nostra voce di sostegno e solidarietà ai No Tav proprio in questo momento», hanno spiegato gli organizzatori. In piazza ci saranno gli studenti dei collettivi della Sapienza i quali hanno annunciato «un’adesione di massa» per domani. Alla manifestazione hanno già aderito i ‘Blocchi precari metropolitani’ e altri movimenti di lotta per la casa e per gli spazi sociali. 

14.20 – «Ce la faremo. E con noi ce la farà il popolo italiano. Oggi l’agenzia Ansa riporta la presa di posizione di Pino Scarfò, un attivista di 53 anni, attivista No Tav, che ieri era in prima fila nel corteo che si è snodato per sei ore nel centro di Torino. Scarfò ha dedicato al movimento una parte importante della sua ricerca artistica: due suoi lavori, che definisce «opere No Tav», sono state esposte alla «Biennale» organizzata a Torino da Vittorio Sgarbi. A Venaus, in Valle di Susa, dove i comitati hanno allestito un presidio permanente, ha aperto – gratuitamente – un laboratorio in cui adulti e bambini possono avvicinarsi all’arte e alla creatività.

13.50 – Dopo quasi tre ore di occupazione iera in tarda serata centinaia di manifestanti  hanno abbandonato il blocco realizzato intorno alle 20 sul’autostrada A32 Torino-Bardonecchia tra Bussoleno e Susa, così come avevano fatto poco prima coloro che avevano parzialmente bloccato la A32 all’altezza del Comune di Venaus. L’obiettivo è quello di non sfiancare i manifestanti, provati da giorni di manifestazioni continue, blocchi, fronteggiamenti e cariche da parte delle forze di occupazione. L’appuntamento per tutti è di nuovo oggi alle 21 alla Sala Polivalente di Bussoleno per una nuova assemblea popolare che cercherà di capire come continuare ed allargare la mobilitazione. Al centro del dibattito uno sciopero generale che paralizzi completamente la valle rendendo manifesta l’opposizione della popolazione locale alla grande opera.


13.40 –
Indetta per domani mattina nella città basca di Donostia una manifestazione di solidarietà col movimento No Tav della Val Susa.

13.30 – È stato dichiarato fuori pericolo Luca Abbà, rimasto folgorato lunedì dopo l’inseguimento fin sul traliccio dell’alta tensione sul quale era salito per protestare contro l’ampliamento del cantiere della Tav in Val di Susa. Lo ha reso noto Maurizio Berardino, direttore della rianimazione dell’ospedale Cto di Torino dove Abbà è ricoverato.
Luca Abbà – ha riferito Berardino – è stato sottoposto a un intervento di chirurgia plastica muscolare al fine di ridurre le conseguenze della scarica elettrica. Il quadro generale – ha aggiunto – ha confermato la tendenza al miglioramento della funzione renale e respiratoria. La risonanza magnetica eseguita ha permesso di valutare l’entità del danno da folgorazione, che ha interessato soprattutto il braccio destro, danneggiato nella componente muscolare e nervosa, e la gamba destra, cha ha riportato soltanto danni muscolari. Attualmente – ha reso noto Berardino – è in corso un intervento di fasciotomia esplorativa effettuata dai medici del gruppo di chirurgia plastica per grandi ustionati dell’ospedale, diretto da Maurizio Stella. Il problema delle tossine nel sangue, invece, è stato già risolto.
Secondo quanto riferito da Berardino, vi potranno essere problemi motori almeno all’inizio e il lavoro sui nervi comincerà a partire dal secondo o terzo mese dall’incidente.

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