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Torino: Monti dice “Avanti Tav”. Blindato e contestato

Si è conclusa nella tarda serata di ieri, “senza incidenti” come dicono le agenzie di stampa, la manifestazione del movimento No Tav nel centro di Torino. Una “No Monti Night” organizzata in occasione della visita del Presidente del Consiglio Mario Monti da vari movimenti cittadini alla quale hanno aderito anche le realtà che si oppongono alla Torino-Lione. L’area intorno al Teatro Regio, dove il premier ha seguito il concerto di chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, è stata completamente blindata e isolata dalle forze di Polizia che hanno impedito, sia pure senza mai venire a contatto, l’accesso o il semplice avvicinamento alla zona ai manifestanti. Alcune centinaia di persone hanno comunque manifestato a lungo nel centro di Torino: per rimediare alla distanza loro imposta rispetto ai luoghi visitati da Monti, gli attivisti hanno accolto in maniera rumorosa, battendo con bastoni contro un palco, l’arrivo del Presidente del Consiglio in piazza Castello. I manifestanti hanno anche esposto uno striscione con la scritta «Monti: basta tavanate!» mentre altri attivisti reggevano una testa di gommapiuma raffigurante il premier e, sul retro, il volto di un lupo affamato.

Un fuori programma ha visto per protagonista Turi Vaccaro, che si è arrampicato sui muri esterni di Palazzo Madama, a Torino, proprio mentre nel vicino Teatro Regio il Premier stava ascoltando il concerto. L’attivista aveva dapprima scavalcato le transenne abbracciando alcuni funzionari di polizia; poi aveva tentato di arrampicarsi su alcune barriere di legno ed era stato bloccato dagli uomini della Questura; infine è salito, a mani e piedi nudi, sui muri di palazzo Madama e si è seduto sul davanzale di una finestra. Una volta sceso, è stato brevemente bloccato e poi rilasciato dalle forze di Polizia.

Da parte sua Monti non si è affatto limitato a godersi lo spettacolo. Il premier ha incontrato il commissario di Governo per l’alta velocità, Mario Virano e ha ribadito l’importanza della costosissima e devastanza linea ferroviaria tra Torino e Lione. Per la quale, ha detto Monti, è «venuto il momento di fare un passo in avanti» ed «eseguire l’opera», tenendo conto «naturalmente delle preoccupazioni locali, cosa che – ha aggiunto – è stato fatto nel corso di molti e molti anni». Sta di fatto che mentre nessun ascolto è stato dato in questi anni ai sindaci e agli altri rappresentanti istituzionali della Val Susa che si oppongono alla Tav, ieri Monti ha chiamato i sindaci pro-tav di Susa, Gemma Amprino, e di Chiomonte, Renzo Augusto Pinard, per esprimergli direttamente il suo «apprezzamento per l’impegno che manifestano a sostegno» dell’opera. Senza la quale, ha detto, “l’Italia rischia di rimanere isolata in Europa”. Come se non ci fosse già una linea ferroviaria tra Italia e Francia, oltre a vari tunnel autostradali…

Sempre ieri alcune centinaia di attivisti dopo aver pranzato all’interno della Colombaia, un edificio militare ottocentesco situato sulle alture di Susa, ne hanno imbiancato le pareti esterne sulle quali hanno poi tracciato un’enorme scritta – ‘No Tav’ – con la vernice rossa. Nel pomeriggio altre centinaia di persone avevano realizzato una “passeggiata” in Val Clarea, partendo e tornando a Giaglione, fino ad arrivare alle reti del cosiddetto cantiere. 

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