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“Oggi Occupyamo Piazzaffari”

Oggi Occupyamo Piazza Affari

Giorgio Salvetti

MILANO

Monti non è la soluzione, è il problema. Ecco perché oggi a Milano migliaia di persone scenderanno in piazza per dare vita a «Occupyamo piazza Affari».
Si tratta della prima vera manifestazione nazionale contro il governo che risponde immediatamente al tentativo di controriforma del mercato del lavoro firmata Elsa Fornero. Ma si tratta anche di un importante appuntamento per provare a rianimare e riconnettere i vari spezzoni di tutto ciò che si muove a sinistra, partiti, sindacati, movimenti sociali e territoriali. Un vasto fronte che però non ha ancora metabolizzato le forti tensioni interne che sono seguite agli scontri della manifestazione di Roma, lo scorso 15 ottobre.
L’idea è venuta al Comitato No Debito alla fine dello scorso anno. E’ circolata in rete, è stata discussa nelle assemblee di mezza Italia, poi è diventata un progetto concreto: costruire una manifestazione a Milano che partisse dall’Università Bocconi tanto cara all’ex rettore Mario Monti per raggiungere la Borsa e mostrare il nesso fin troppo evidente tra la finanza, i mercati internazionali, e l’essenza di questo esecutivo. Da quel momento «Occupyamo piazza Affari» ha raccolto sempre più adesioni. Oggi sfileranno una rappresentanza dei No Tav – l’unica causa che in questi mesi ha saputo mobilitare e riunire i movimenti – diversi comitati territoriali, San Precario, alcune realtà in lotta del milanese (dai lavoratori sulla torre della stazione Centrale della Wagon Lits ai lavoratori di Esselunga). A seguire i sindacati di base (Usb, ecc) e la Rete28Aprile della Cgil. Chiudono i partiti della sinistra – Prc, FdS, Pcdl, Sinistra Critica e qualche rappresentante di Sel. Si parte alle 14 da piazza Medaglie d’Oro e dopo un lungo giro per il centro si arriva in piazza Affari dove si terrà un’assemblea aperta.
«Avremmo voluto partire dalla Bocconi ma non ci è stato permesso – spiega Giorgio Cremaschi, il sindacalista della Fiom che parla a nome del Comitato No Debito – mi ricorda quando c’era Berlusconi e a Roma si poteva manifestare ovunque ma non davanti a Palazzo Grazioli. Evidentemente la Bocconi è considerata casa di Monti. Non sappiamo quanto questo faccia piacere ai bocconiani, contro cui non abbiamo nulla». Prima della manifestazione verrà portata una corona di fiori in Bocconi, davanti al monumento per Roberto Franceschi, lo studente ucciso dalla polizia nel 1973 durante una manifestazione.
«Occupyamo Piazza Affari» ha anche una chiara vocazione europea e internazionale. «Monti rappresenta lo stesso programma che sta provocando una catastrofe economica e sociale in tutta Europa – spiega ancora Cremaschi – che ha affondato la Grecia e sta affondando il Portogallo e contro il quale ieri la Spagna si è fermata». La catastrofe incombente su scala mondiale infatti è il motivo fondante di questo esecutivo ed è allo stesso tempo la premessa per convincere gli italiani ad inchinarsi al volere dei tecnici che nessuno ha mai votato. Si tratta di rompere questo circolo vizioso. L’auspicio è che presto anche in Italia si possa costruire un movimento di opposizione politica e sociale, «antagonista nei contenuti e pacifico nelle forme», capace di bucare il silenzio dei media e la compiacenza nei confronti di Monti e delle politiche che rappresenta. Quanto all’articolo 18, «il Barcellona dopo la partita col Milan ha dovuto restare ad allenarsi a Milano a casa dell’Inter perché la Spagna era chiusa totalmente per sciopero. Speriamo presto di restituire il favore a una squadra italiana ospite in Europa».
Il corteo di oggi ha dunque anche intenzione di pungolare il sindacato, ovvero la Cgil, «che è partito un po’ troppo in ritardo». Ma soprattutto sarà una manifestazione trasversale che tenta di unire nord e sud (sono attesi pullman e treni anche da Cosenza), e di stabilire un contatto diretto tra chi lavora e chi il lavoro non c’è l’ha: precari e non precari, vecchi e giovani… Dilva rappresenta i lavoratori atipici over 40: «Siamo stati esuberi a 40 anni, precari a 50 anni, e adesso ci levano le pensioni mentre i nostri figli sono precari senza futuro. Altro che licenziamenti facili! La riforma della Fornero ci sta fregando tutti. Per questo occupiamo insieme piazza Affari».

 
da “il manifesto”

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1 Commento


  • alfredo

    Hanno trasferito le ali dell’economia sugli F35.

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