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B e C: art.18 modificato entro maggio

La riforma del mercato del lavoro, “buona se si corregge qualche aspetto”, non può essere mandata all’aria, ma va modificata, sull’articolo 18, entro maggio, perchè «nessuno ci guadagna a perdere giorni». Questo l’appello che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, lancia a Mario Monti e al governo, per una fruttuosa collaborazione che possa consentire di lasciarsi alle spalle le polemiche sulla riforma del lavoro, senza penalizzare i lavoratori. Bersani si dice pronto a mettere sul tavolo della trattativa alcune delle richieste del Pdl sulla «flessibilità in entrata», «soprattutto se si tratta di alleggerire un certo carico burocratico». Il segretario del Pd insiste per trovare un punto di «equilibrio» e per «approvare il testo in tempi rapidi: almeno in un ramo del Parlamento vorrei chiudere la sostanza del problema anche prima del 6 maggio, prima delle amministrative». Il passaggio cruciale è quello dell’articolo 18: Bersani non manca di sottolineare l’importanza di prevedere il reintegro del lavoratore secondo il modello tedesco, ma «non per lasciare le cose come stanno: non voglio piantare bandierine, cerco una soluzione equilibrata. Avete visto le cose che ha detto il Cardinal Bagnasco? Mica anche lui sarà al seguito della Cgil…». Occorre dare al giudice, spiega Bersani, la possibilità di scegliere soltanto nei casi di licenziamento non giustificato da motivazioni economiche tra due opzioni: il reintegro o l’indennizzo: «se ci fosse solo il reintegro, capirei, ma io immagino altro». Anche nel Pdl «ci stanno riflettendo, perchè il problema esiste e non tocca solo le tute blu», conclude Bersani A supporto del fattore B del governo, interviene il fattore C: “Su una cosa sono d’accordo con Bersani: quando dice votiamo prima di maggio. Sul reintegro decide invece il governo». Lo dice il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini rispondendo ad Agorà ad una domanda sulle affermazioni del segretario del Pd Pier Luigi Bersani che ha parlato di voto prima di maggio sulla riforma del lavoro e di reintegro secco in caso di licenziamento illegittimo. «Sulla riforma del lavoro i toni della Fiom sono del tutto fuori luogo. Hanno dipinto il governo come un gruppo di cannibali che volevano abolire le conquiste sociali e dei lavoratori, invece non è così. Il governo cerca soluzioni». È quanto afferma, parlando ad Agorà, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. «Dobbiamo uscire dalla logica degli scontri tipica del paese – aggiunge – prima nord contro sud, poi berlusconiani contro antiberlusconiani, ora imprenditori contro lavoratori». Il fattore A (come Alfano) del blocco tripartizan che sostiene il governo, al momento non è pervenuto.

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