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Roma. Il Colosseo grida libertà per i prigionieri politici

La manifestazione ha visto la partecipazione dell’Unione Sindacale di Base che con Federazione Sindacale Mondiale (FSM-WFTU) sono stati fra i promotori, dando un attivo e concreto sostegno a questa importante giornata di mobilitazione e di informazione  per l’immediata liberazione di tutti i partigiani della libertà che si battono per la giustizia  contro l’oppressione imperialista e capitalista, pagando col carcere duro e in molti casi con la tortura la loro coerenza nella lotta e il loro coraggio.

Due grandi bandiere di Cuba e della Palestina , con lo striscione LIBERATELI! del Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, hanno fatto da sfondo alla manifestazione, insieme alle tante bandiere curde, palestinesi, cubane, basche, del sindacato USB e della FSM.

Guarda il video della manifestazione:  

http://www.youtube.com/watch?v=-jzp4Hi86uA

Le associazioni italiane di solidarietà internazionalista come Nuestra America, il Comitato Italiano Giustizia per i Cinque, il Forum Palestina, la Comunità Palestinese di Roma, insieme ai tanti compagni dell’Unione Sindacale di Base, aderente alla Federazione Sindacale Mondiale, e altre, hanno portato la giornata di solidarietà internazionale  di solidarietà  i prigionieri politici nel cuore di Roma. Alla manifestazione si è unita una folta delegazione curda in rappresentanza dei loro connazionali che in questi giorni sono in sciopero della fame per reclamare la liberazione di Ocalan e di tutti i prigionieri politici.

I numerosi turisti ed i romani che si trovavano a passare nel suggestivo centro di Roma si sono fermati ad ascoltare la denuncia della vergognosa prigionia a cui sono sottoposti nelle carceri statunitensi i cinque patrioti cubani. I volti di René González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González erano affiancati in una mostra ai prigionieri palestinesi che da ieri hanno iniziato uno sciopero della fame nelle carceri israeliane. Più volte è stata chiesta la scarcerazione dei leader della resistenza palestinese Marwan Barghouti e Ahmed Saadat. 

Il caso dei 5 infatti è giustamente sentito come un simbolo della lotta contro l’imperialismo, allo stesso modo delle migliaia di palestinesi ingiustamente detenuti nelle carceri di Israele.

“TANTI POPOLI UNA LOTTA” abbiamo scritto nei nostri comunicati; è lo stesso blocco di interessi economici e politici dell’imperialismo che, in forme diverse da paese a paese, impone il suo  feroce dominio a danno dei popoli.

La lotta di Cuba socialista e rivoluzionaria non è separata dalla lotta del popolo palestinese,  non è diversa e non può essere separata dalla lotta di quanti  in tutto il mondo si battono per il progresso sociale, la democrazia partecipativa, l’indipendenza e l’autodeterminazione del proprio popolo, in Latino America, in Africa ma anche in Europa.

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